POV ALLY
Strofinavo gli occhi con il il dorso della mano, nella speranza di riuscire a mettere a fuoco ciò che avevo davanti. Entrai in una sala grigia molto luminosa, sedie dello stesso colore correvano lungo tutto il perimetro delle pareti. La stanza era triste e semideserta, se non fosse stato per due uomini seduti vicini, si somigliavano molto, la stessa espressione tesa.Sulla destra vi era un grande bancone bianco, circolare, oltre la quale vi erano due infermiere sulla cinquantina.
"Allison Summerson?"
"Sí" risposi con un filo di voce, avvicinandomi.
"Ecco a te tesoro...coraggio" una delle due, una donna sudamericana dall'espressione gentile, mi diede un pacchetto di fazzoletti, sporgendosi altre il banco, accarezzandomi dolcemente un braccio.
"Gr-grazie"
"Prima di mandarti nella sala d'attesa dovrai compilare questi moduli, ovviamente non ci aspettiamo che tu risponda a tutti i quesiti...sicuramente ciò che saprai dirci sul paziente potrà aiutarlo durante il suo periodo di convalescenza"
Cercavo disperatamente di catturare le lacrime prima che arrivassero ad imbrattare i fogli che stavo compilando. I singhiozzi rovinavano la mia ordinata calligrafia...stava diventando impossibile compilare il questionario. Domande su domande che non smettevano un solo istante di ricordarmi come quanto poco conoscessi del ragazzo con cui avevo condiviso la stessa casa, lo stesso letto... del ragazzo a cui avevo involontariamente, e contro ogni logica, donato il mio cuore.
Dove abitava?
Era allergico a qualcosa?
Aveva già fatto degli interventi prima?
Mi resi conto di non averlo mai conosciuto davvero.
Il solo pensiero che forse, non avrei mai più potuto conoscere niente di lui, bastò per gettarmi nella disperazione più assoluta.Un altro singhiozzo, così violento e disarmante minacciò di farmi cedere le gambe...volevo soltanto scivolare sul pavimento e chiudere gli occhi fin quando l'operazione non fosse terminata.
Riuscii a rispondere ad appena un quarto delle domande, tra queste l'età, e che fosse uno studente.
Consegnai i moduli e dopo qualche secondo sentii il cellulare vibrare nella tasca, era Jamie.
"Tesoro...stiamo arrivando" disse la mia migliore amica, con la voce nasale tipica di chi ha appena finito di piangere.
"L'hanno portato in sala operatoria"
"Immaginavo...ti hanno detto qualcosa? Cos'ha? "
"Pro-probabilmente si è perforato il polmone con una costola"
E ripeterlo ad alta voce mi mise i brividi.
In sottofondo sentii le imprecazioni dei ragazzi, era in vivavoce.
"Cinque minuti e siamo lì, siamo già in viaggio...a dopo" riagganciò.
La sala d'aspetto dove l'infermiera mi aveva accompagnata era insopportabilmente piccola, con quelle stupide macchinette delle bevande calde, quelle stupide pareti grigio incolore.
"Sei da sola piccola?" Mi chiese l'infermiera.
"No stanno arrivando i miei amici"
"Va bene, li accompagnerò qui quando arriveranno, stai tranquilla"
"Grazie ancora"
Mi sedetti sulla panchina imbambolandomi sull'incessante scorrere dei secondi, scandito dalle lancette di un orologio proprio sulla parete difronte a me...lasciandomi di tanto in tanto cullare da quel fastidioso ticchettio, nella speranza di sovrastare tutto il rumore che c'era nella mia testa.
Non facevo altro che ripensare ai momenti trascorsi con lui, e non potei impedirmi di sorridere tra una lacrima e gli occhi gonfi.
Ero stata benissimo e malissimo. C'erano stati momenti in cui avevo toccato il cielo con un dito, ed altri in cui precipitavo nel vuoto.Ero stata male da far schifo, felice da far schifo.
Il primo giorno che l'avevo incontrato, iniziò tutto da quello sguardo. Se ne stava seduto sul divano mentre io e Jam entravamo in casa come due furie.
Non avevo mai incontrato un ragazzo come lui.Non lo avrei mai scordato il nostro primo incontro.
Non lo avrei mai scordato, lui.Mai...non avrei mai potuto dimenticare niente.
I suoi occhi...conoscevo alla perfezione ogni sfumatura di quel verde così vivido, il suo corpo, le sue braccia...il suo sorriso e la sua voce profonda.
I suoi baci erano come quelli di nessun altro. Lui era come nessun altro.
Ero stata una stupida, una totale, emerita idiota. In quel momento sembrava così insensato l'atteggiamento che avevo sempre imposto a me stessa nei suoi confronti.
Che ipocrita, respingerlo fino a sentire male dentro.
Quale pazza rifiuterebbe il suo affetto, i suoi baci?
Fosse anche per un solo momento.Mi sarebbe bastata una sola volta, una, per non sentirmi tremendamente male al pensiero di perderlo senza averlo amato davvero.
Anche solo per una sera, anche solo per una volta avrei voluto dirgli ciò che provavo.Ripensai al putiferio in salotto.
Due gruppi li trattenevano, i mobili sposati, uno di essi addirittura frantumato.I visi insanguinati.
Cos'era successo quella sera? Ero così preoccupata per lui che, fino a quel momento non avevo avuto tempo di formulare quella domanda a me stessa.
Cos'era successo con Sem? Era stato lui a ridurlo in quello stato?
Perché?
"Ally" sentii urlare in lontananza, mi alzai di scatto andando incontro ai miei compagni in fondo al corridoio.
Mi lanciai nelle braccia di Jamie, abbandonandomi per l'ennesima volta ad un pianto silenzioso, due braccia si strinsero su noi due, era Jason.
"Andrà...andrà tutto bene" Jas non sembrava tanto convinto, ma in quel momento, quelle parole erano ciò che avevo disperatamente bisogno di sentire.
Anche Ty ci abbracciò, sospirando rumorosamente.
Ci sciogliemmo a malincuore da quella stretta rassicurante, e i miei occhi cercarono subito lui.
Sem.Se ne stava in disparte, con lo sguardo spento ed il viso medicato...gli si era gonfiato il labbro, e mi guardava senza dire una parola.
"Cos'è successo?" Chiesi con un filo di voce.
"Io...io non volevo" i suoi occhi divennero lucidi.
"Cos'è successo?!?" ripetei agitata.
"L'ho spinto ed è caduto sul tavolino in legno, io...io non volevo, mi dispiace tanto" crollò in ginocchio, abbassando lo sguardo sul pavimento.
Il tavolino... Lo stesso che avevo visto in mille pezzi.
Jamie lo raggiunse subito, tirando su con il naso e abbracciandolo a se, mentre Ty si avvicinò lentamente mettendogli una mano sulla spalla.
"Lo sappiamo""S-se non dovesse riprendersi..."
"Non dire sciocchezze, certo che si riprenderà!" assicurò Jason.
Sem sciolse l'abbraccio di Jamie per appoggiarsi a terra con la schiena alla parete.Il senso di colpa traspariva chiaro come il sole dalla sua espressione, mi si spezzava il cuore...il suo viso era pieno di ematomi e la preoccupazione era ben leggibile negli occhi lucidi.
Era sconvolto...per il momento decisi di farmi bastare il fatto che non avesse voluto arrecargli un danno di quella portata di proposito.Mi mancavano, mi mancava la mia storia.
Mi è venuto spontaneo questo capitolo, di getto, tanto che non ho avuto bisogno del mio solito silenzio tombale per concentrarmi, ero in bus niente di meno. E niente, la storia è ancora sospesa perché fino alle vacanze natalizie non posso garantire altri aggiornamenti, farò il possibile.
Volevo ringraziare tutti voi, li leggo i vostri messaggi e davvero fanno la differenza.
Vi amo
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Indelebile
RomanceQuesta è la storia di Ally e Kevin, due nemici...o quasi. Lui è il classico ragazzo bellissimo, dagli incredibili occhi verdi e il corpo scolpito. È abituato ad avere tutte le ragazze che vuole. Tranne una. Ally è la tipica brava ragazza, solare ed...