28-Room

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POV ALLY

Picchiettai leggermente sulla porta ma nessuna risposta o rumore faceva pensare che fosse sveglio.

Meglio così, il solo pensiero di trovarlo in piedi mi metteva a disagio, anche se non abbastanza da farmi abbandonare la mia decisamente stupida scelta.

Ormai era fatta, ero lì e avevo preparato tutto l'occorrente.

Riempii i polmoni d'aria e silenziosamente aprii la porta, richiudendola poi alle mie spalle.

Ero nella sua stanza, nella stanza di Kevin.

La mia mente stava finalmente prendendo atto di quella pazzia.

Cosa cavolo ci fai qui nella sua stanza nel cuore della notte imprecava il mio cervello.

Stavo iniziando ad innervosirmi dopo appena dieci secondi che ero arrivata.
Non andava bene, dovevo pensare ad altro, per quanto la situazione lo permettesse.

Capii che lui era proprio nel letto davanti a me, ma rifiutavo di guardarlo se prima non avessi riacquistato la padronanza delle mie emozioni, e dovevo ammettere che la penombra mi facilitava il lavoro.

Il mio sguardo vagó su qualsiasi cosa non fosse quel grande letto....o la persona sdraiataci sopra.

Funzionó. A poco a poco il mio cuore riprese a battere con regolarità.

Mi persi ad esaminare ogni singolo pezzo di arredamento come il cassettone nero alla mia destra, il piccolo armadio alla mia sinistra, e allo specchio su una scrivania accanto al letto sul quale facevano mostra i resti di una tazza di the e un cellulare in carica. A completare la visione, una finestra semi aperta dall' altro lato del letto.

Iniziai ad avvicinarmi alla scrivania,
diminuendo così la distanza tra me e il letto.

Appoggiai il vassoio con estrema lentezza per timore di provocare anche il più piccolo rumore, ringraziando il cielo per aver avuto la brillante idea di togliere le scarpe prima di dare il via a quella follia.

Alzai lo sguardo e mi guardai allo specchio. Pessima decisione...me ne pentii immediatamente.

Avevo un aspetto terrificante, i capelli mi ricadevano in un lungo ammasso informe sulla schiena, gli occhi contornati da un leggero alone scuro, e a completare l'orripilante visione l'abbigliamento, con la maglia stile antistupro e i pantaloni mascolini.

Ottimo, davvero ottimo.

Mi ero affannata così tanto a pensare ad ogni minimo dettaglio...preparare il vassoio, togliere le scarpe...che avevo dimenticato la cosa più importante.

Il mio aspetto.

Smettila Ally! Sei qui soltanto per controllare se sta bene e fargli prendere le medicine.

Già. Dovevo smetterla se non volevo agitarmi più del dovuto. Ero lì soltanto per quello.

Infondo, solo un paio d'ore prima non mi sentivo a disagio con i ragazzi conciata in quel modo, non capivo perché con Kevin dovesse essere diverso.

Bene, così andava meglio.

Finalmente mi decisi a guardarlo.

Indossava soltanto dei pantaloni di tuta ed era girato di schiena. Il viso era voltato verso di me e il braccio allungato sul cucino vuoto accorciava ulteriormente la nostra distanza...dormiva profondamente.

La luce che filtrava dalla finestra illuminava esattamente il suo corpo, risaltandone perfettamente la schiena asciutta, perfetta.

Ritornai subito a guardare il suo viso., lievemente accaldata. Aveva il naso più arrossato della sera precedente, scesi alle labbra piene e risalii alle lunghe ciglia che coprivano quel verde intenso celato sotto le palpebre.

Mi imposi inutilmente di non guardare altro se non il suo viso e invece mi ritrovai invece divorare con avidità ogni centrimetro di pelle nuda.

Di nuovo il mio fastidioso organo cardiaco riprese ad accellerare i battiti, stavo iniziando a sentirmi insopportabilmente a disagio.
Chiusi per un istante gli occhi prendendo un lungo respiro.

Bene, a quanto pare non ha bisogno del mio aiuto.
Mi ero preoccupata inutilmente, il che fu un sollievo perché avevo bisogno di svignarmela al più presto, non reggevo più quella tensione.

Chi me l'ha fatto fare.

Iniziai ad arretrate il più piano possibile quando ad un tratto una brezza gelida mi si insinuó nella ossa facendomi venire i brividi dal freddo. Mi voltai ancora una volta verso Kevin, notando la sua coperta per terra ai piedi del letto. Aveva la pelle d'oca e la finestra si era spalancata del tutto.
Non potevo lasciarla così, si sarebbe ammalato sul serio se non risolvevo il problema, l'aria era troppo fredda.

Con l'ultimo briciolo di coraggio che mi restava mi avvicinai e la richiusi, raccolsi la coperta e, con il fiato sospeso gliela posai addosso così lentamente da stupirmi della mia delicatezza.
Non dovevo assolutamente svegliarlo.

Perfetto, ora che tutto era sistemato potevo finalmente andarmene, ma dopo neanche un passo, una mano mi afferrò per il braccio e mi spinse sul letto.

Due ginocchia mi circondarono la vita, i polsi bloccati  nella stretta di mani forti.
Due occhi verdi come smeraldi piantati nei miei mi guardavano dall'alto.

"Perché sei qui?"

Hi mes amis! Voglio ringraziarvi con tutto il cuore per ogni singolo commento o stellina lasciata.. Fate davvero tanto per me con questi piccoli gesti.. Ogni volta che sono stanca o senza ispirazione penso a voi che aspettate che questa storia continui e mi sento motivata.. Siete stupendi ❤️

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