LXVII

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<<...amore>> lo guardai dritto nei suoi occhi attenti che mi ispezionavano da quando fermai la frase.

Si avvicinò a me lasciando che i nostri sguardi si incontrassero, sentii una spinta... come se fossero due mani completamente diverse sulle mie spalle e una al centro della mia schiena che mi spinsero in avanti...
...nonno...
...papà...
...mamma.

Sorrisi leggermente azzerando le distanze con colui che finalmente... ha cambiato il significato di quel termine a me terrificante, quanto impossibile e irraggiungibile.
Sostituendolo con tutto se stesso, catapultandosi nelle mie giornate in quel modo goffo e drammatico che caratterizza i nostri caratteri rendendoli compatibili.
I suoi modo di fare, che siano dolci o spinti o irruenti... tante di queste cose me le ha fatte scoprire così... entrando nella mia vita.

Ci staccammo insieme da quel bacio colmo di valore per entrambi guardandoci negli occhi sorridendo.
I nostri pollici accarezzavano il dorso delle mani dell'altro come se fossimo un tutt'uno.

<<Ce l'hai fatta...>> io annuì mentre le nostre fronti si univano con un semplice ma dolce contatto.

<<È stata...come una spinta>> sorridemmo entrambi per poi vedere i suoi occhi alzarsi sui miei.

<<Non ti ho mai detto una cosa...>> prese un respiro profondo prima di parlare <<Dopo la morte dei miei nonni, neanche io sono riuscito a pronunciare seriamente la parola amore...solo per descriverla con gesti come loro mi hanno sempre insegnato... e non ti mentirò mai in tutta la mia vita, anche se mi hanno chiamato così tante volte, questa è stata quella che ho sentito di più>> sorrisi interrompendo quel contatto per poter ammirare i suoi occhi.

<<Lo avevi mai detto a qualcuno questo?>> lui negò con la testa restando incatenato ai miei occhi <<È per questo motivo che quella volta non mi dissi con che termine volessi chiamarmi? Oltre al mio?>> lui arrossì leggermente <<Grazie>> sorrise portandomi a ricambiare con lo stesso gesto.
<<Possiamo andare adesso se vuoi>> lui annuì avvicinandosi a me nuovamente e lasciandomi un altro bacio come quello precedente.

<<Vorrei che questo ti bastasse fino a quando non potremo avere l'intimità necessaria per darcene un altro>> sorrisi arrossendo a quella sua affermazione.

<<Va bene... però... potremo insomma... abbracciarci?>> lui sorrise a questa mia trasformazione, in quel ragazzo timido, che ogni tanto prendeva il sopravvento del mio corpo alle medie... era passato così tanto tempo da quando qualcuno non vedeva questo lato di me.

<<Sì, anzi dovremo farlo... o non esco da questa casa fino a quando non mi prometti che staremo più vicini affettuosamente>> sorrisi spostando il mio sguardo dalle mie scarpe ai suoi occhi.

<<Te lo prometto Lixie>> allargai le braccia sciogliendo le nostre mani e stringendolo a me dall'alto mettendo la testa nel suo collo.
Dopo qualche istante anche lui ricambiò quel contatto.
<<Adesso andiamo>> lui annuì e dopo aver accarezzato Kkami uscimmo di casa.

Durante il viaggio la sua stretta non mancava sul mio addome.
Una stretta più sicura.
Come quella che adesso sentivo attorno a me.
Ne sono completamente sicuro.
Lui per me è il nuovo significato della parola amore.

<<SONO TORNATO PICCIONCINI FINITA LA FESTA!>> ridacchiai a questa esclamazione del rosso notando Jis sul divano e Minho con la testa nel frigo.

My bad (Hyunlix)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora