XV

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<<Vieni di la?>> gli chiesi e lui scioccato alzò la testa, io spensi la tv e lo portai con me per non disturbare Innie.

<<Non sei il primo a cui lo dico, ma più che altro perché nessuno ha mai fatto quello che hai fatto tu in tutta la mia vita, sei entrato e ti ho odiato con tutto me stesso, e adesso sapere che io ti piaccia a tal punto da riuscire a dire i tuoi sentimenti mi fa sentire in colpa. Ho promesso di non ferirti, agli altri...e un po' a me stesso. Ti ricordi che ho pianto alle parole di Jis quando tu ti accorsi che io stessi piangendo?>> lui annuì dandomi ascolto, più di quello che mi stava offrendo.
<<I miei genitori sono morti tre anni fa, di fatti non è che ho casa libera perché sono a lavoro...magari lo fossero...per me la parola amore è come una valvola, una che se giri esce l'acqua dal rubinetto, quelli sono i miei occhi e il mio cuore che tristemente ricordano tutte le loro attenzioni nei miei confronti e non sopporto di dover piangere costantemente, loro ogni volta provavano ad accennare al fatto che sarebbero diventati nonni una volta che io avessi raggiunto la maggior età...ma tutte le volte che qualcuno si avvicinava a me non riusciva neanche a farmi uscire la frase "vuoi uscire con me?" che tanto aspettavano perché al solo pensiero di sentire quella parola mi viene da piangere, e non voglio piangere...voglio essere forte, essere come loro mi hanno cresciuto>> sentii le sue mani sulle mie guance. I suoi pollici si muovevano sotto i miei occhi dolcemente portando con essi una sensazione umida.
Lo guardai, non aveva uno sguardo disperato, premuroso, colmo di lacrime perché in colpa...lui aveva una espressione naturale.

<<Non sei l'unico Hyunjin>> fece una piccola pausa <<Io sono scappato qui perché volevo stare con i miei nonni, e purtroppo mi abbandonarono insieme, uno dopo l'altro, dovetti vendere la loro casa per volere dei miei genitori e sono andato a vivere da Minho...ma loro, loro mi hanno detto...mi hanno detto di seguire il mio cuore, ogni giorno fino al giorno del loro ultimo respiro...ero già stato con due persone però quando mi misi con Changbin è cambiato tutto, lui avrebbe voluto attenzioni e altre cose...lui mi chiamava...con quella parola, che per me non aveva nessun significato portandomi alla depressione e all'autolesionismo...solo che ogni volta>> fece una piccola pausa per via dei singhiozzi <<Vedevo i miei nonni dirmi di non fare cazzate, e poi mi ricordavo dei tuoi sguardi, anche se omicidi, mi tranquillizzavano>> stavamo entrambi piangendo ricordando i nostri lutti.
Faceva male.
Tanto male.

<<Posso chiamarti Lix?>> lui annuì leggermente asciugandosi le lacrime <<Lix...tu saresti disposto a farmi capire come si segue il proprio cuore?>> lui sembrò entrare in un oblio all'interno nei miei occhi.

<<I-io>> misi il dito sulle sue labbra.
Negai con la testa.

<<Puoi pensarci, rispondimi con i gesti, anche piccoli, dipende dalla tua scelta>> gli sorrisi e lui arrossì abbassando la testa.

<<Q-quindi h-ho il il permesso d-di e-espo-rrrti i m-miei s-sentimenti?>> disse piangendo.

<<Dipende dalla tua decisione>> abbassai la testa e subito lui mi saltò in braccio facendomi stendere sotto di lui chiuso in un abbraccio stretto.
Sentivo il suo cuore aumentare di battito.
Non riuscivo a parlare.
Non riuscivo a pensare.
Sentivo solo le sue braccia stringermi e il suo cuore battere contagiando il mio.
Ricambiai l'abbraccio.

Che sta succedendo.
Perché la persona che fino a qualche giorno fa odiavo più di qualsiasi altra cosa mi sta abbracciando.
Perché mi sembra che il mondo stia girando bene.
Perché mi sento strano da quando lui si è dichiarato a me.
Ma io...ricambio i suoi sentimenti?
Potrei mai farlo?
Potrei mai essere così scemo da ferire questo ragazzo che mi ha detto che io possiedo il suo cuore da più di due anni anche se lo odiavo praticamente a morte?

My bad (Hyunlix)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora