LXIX

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[...]

E quel lunedì tanto atteso, finalmente era arrivato.
Ci stavamo preparando con dei vestiti che lo stilista aveva preparato appositamente per questo evento.
Io ero completamente vestito di nero, con una specie di cappotto stretto in vita da una cintura, mentre gli altri erano tinti di altri colori. Gli unici a rientrare nell'ambiente scolastico erano i due australiani che avevano un cardigan, di colori differenti, sopra ad una camicia con una cravatta e dei jeans.
Innie sembrava un bambino, Seungmin sembrava Ursola della sirenetta, mentre io e i miei due hyung sembravamo dei modelli di qualche sfilata particolare.
E Jisung? Lui aveva una giacca di pelle, molto invidiata da Chan, e l'aspetto di un ragazzo sportivo, quale assolutamente non fosse.
L'auto parlante della scuola disse agli studenti in quali aule recarsi per gli incontri, perché sì, il tutto era stato diviso in 2 piani dalle aule separate.
Io ero capitato assieme a Changbin, ma penso che le stanze vennero fatte in ordine di nascita per non confondere la gente.
Ebbi mezzo secondo per anticipare a Chan, che probabilmente si sarebbe trovato una carta già firmata sul retro e per fortuna, non ebbe una relazione negativa, ma positiva.
Fece ridere praticamente tutti quanti, compreso l'insegnante.
Fuori dalla porta si erano messi proprio l'insegnante, i truccatori e lo stilista vestiti tutti di nero con degli occhiali da sole facendo così rispettare l'ordine all'esterno.
Il primo colloquio fu molto tranquillo, mi capitò una ragazza che stava letteralmente esplodendo all'idea di conoscermi e, non appena mi vide, le venne un mezzo infarto.

Passarono quattro ore, di soli autografi e chiacchere con chi ci capitava a tiro.
E fu lì che arrivò una presenza, da me e Changbin, non desiderata, una chioma verde, dagli occhi rossi, che veniva verso la postazione davanti alla mia con fare disinvolto e un classico ghigno sul volto.

<<Ciao Hwang Hyunjin>> disse Jake sedendosi davanti a me ed incrociando le gambe, Changbin cercò di distrarsi guardando invece il ragazzo moro dinnanzi a se... ora sì che me la dovrò cavare da solo.

<<Ciao, cosa vuoi sapere sul gruppo>> cercai di non pensare a chi avessi davanti ma allo stesso tempo dovevo mantenere il mio ruolo da persona curiosa...mi chiedo come abbia fatto ad ottenere la mia figurina malgrado me le avesse buttate tutte sul petto.

<<Nulla...vorrei sapere di Felix... da quando state insieme non lo vedo più da solo e onestamente mi sto preoccupando, forse non gli lasciate i suoi spazi, ho provato a contattarti dal sito alla quale sei iscritto ma penso di aver sbagliato numero...e poi adesso ti sto chiamando e mi dice utente non raggiungibile>> mi fece vedere il telefono con la schermata di cui stesse parlando, alchè io esitai <<Per il resto, vorrei che Felix tornasse da me, devo vendicarmi per ciò che mi ha fatto la scorsa volta... presentatevi davanti a scuola questa sera o dirò a tutta la scuola della vostra relazione>> io lo stavo guardando sconvolto e la mia bocca si era spalancata dal terrore.
<<Ah sì, tienila questa, non mi serve>> dopo di che il timer suonò e lui se ne andò con fare vittorioso e Changbin mi guardò preoccupato.

<<Hyunjinnie cosa ti ha detto?>> io presi in mano la figurina tenendola stretta.

<<H-ho p-paura hyung>> lo guardai negli occhi <<P-per quello che potrebbe fare a Lixie>> lui strabuzzò gli occhi ed entrarono due ragazze...una era quella a cui avevo dato tutte le figurine.

<<Hey>> bevvi giusto un goccio d'acqua e lei sorrise empatica. <<Ho parlato con Felix è molto dolce>> sorrisi a quella affermazione che mi stava aiutando a dimenticare quello che era appena successo.

<<Te l'avevo detto no?>> sorrisi e lei ricambiò contenta porgendomi la figurina per farsela firmare <<Allora vuoi chiedermi qualcos'altro?>> lei annuì contenta mentre io disegnai un piccolo cuoricino in basso dopo aver firmato.

My bad (Hyunlix)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora