⟣⊱⟢⊰Intrighi⊱⟣⊰⟢

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'Perché sono un estraneo
Perso in ciò che è familiare
Lo saprò mai?...

...correndo con gli occhi chiusi
Braccato dalle ombre
Se ne andranno mai?...

...ho paura
Di essere lontano da ieri
E sono solo
Finché non ti rivedrò...

...finché non ti rivedrò
È una strada fredda e solitaria
Ma terrò duro
Finché non ti vedrò di nuovo.'
—Till I See You Again
UNSECRET


«Ottimo, stiamo andando nella giusta direzione, dovremmo arrivare entro massimo il tramonto.» afferma Ace osservando il suo Log Pose da polso mentre il ritmo con cui viaggiamo è rallentato un po' rispetto a prima — tant'è vero che non deve più tenersi il cappello per evitare che voli via — andando ad una velocità moderata ma comunque rapida per rispettare i tempi che ha appena descritto lui.

Contrariamente a quanto si possa pensare, vedendolo insieme a suo fratello Luffy, è un ottimo navigatore con un altrettanto ottimo senso dell'orientamento dato che spesso si è trovato a viaggiare da solo.

«Hai fame?» Mi chiede lui dopo qualche minuto e io arrossisco appena.
«L'hai sentito, eh?» Se la ride divertito a vedere la mia espressione.
«Mi sei praticamente attaccata alla schiena, sarebbe stato impossibile non sentire la tua pancia che chiede aiuto. Dovevo far finta di nulla ma non potrei permettere che tu morissi di fame.» sorrido più largamente nel vedere la sua faccia allegra mentre gli faccio un cenno con il capo e lui mi regala un occhiolino, prima di tornare a guardare davanti a sé.
«Ci fermiamo un attimo.»

Dopo che arresta il suo Striker e questo continua lentamente a galleggiare e ad essere trascinato dalla lieve corrente superficiale del mare, ci mettiamo quanto più possibile comodi mentre lui tira fuori dal suo zaino i tramezzini amorevolmente preparati da Sanji ma che mi fanno sgranare gli occhi.

«Cos'è un tramezzino a "dimensione pancia di Luffy"?» Domando sbigottita nel vedere quel pane tagliato a triangolo e con la farcitura che quasi esplode all'interno, della dimensione per tutta la lunghezza delle mani mie, di Ace e di Nina insieme.
«Non credere che io sia tanto diverso da lui!» Scoppia a ridere Ace mentre si siede sul bordo superiore della tavola dello Striker con i piedi all'interno dello spazio in cui sono di solito per dare fuoco e partire.
«Giusto.» rido anche io, seguendo il suo esempio e appoggiando i piedi in quello stesso posto mentre siedo sulla pedana su cui ero poc'anzi in piedi.

«Aww Sanji! Devo ricordarmi di ringraziarlo quando lo rivedrò, li ha tutti separati accuratamente.» mi viene quasi la lacrimuccia nel vedere che ogni tramezzino è perfettamente incartato e su quello che ha preparato per me ha scritto il mio nome, per non confonderli con quelli di Ace che senz'altro avranno carne o pesce dentro.
«Ed è daffero un fuofo fanfaffico!» Risponde Ace con la faccia estasiata e la bocca talmente piena che neanche riesce a parlare.

Io sbotto a ridere a crepapelle, restando piegata su me stessa per due minuti buoni, mentre devo asciugarmi le lacrime che adesso seriamente scappano dai miei occhi, tanto sto ridendo: «Sì, sei proprio uguale a tuo fratello!» Di colpo vedo che la sua testa ciondola, la mano rimane a mezz'aria con l'altro tramezzino che aveva iniziato già a divorare e sento che sonnecchia appena, con un leggero russare.

Rido un'altra volta e scuoto la testa: «Eh no, così arriveremo dopodomani a Yale...» muovo la mano nella sua direzione, appuntando il mio gomito sul ginocchio e formando una pistola con le dita mentre faccio uscire un getto d'acqua, come quello di una fontana, dal mio indice che lo centra in pieno naso «...svegliati, Ace!» Di botto si riprende, alzando la testa con gli occhi aperti come se avesse visto un fantasma.
«Bentornato tra noi, se ti addormenti nel bel mezzo del viaggio non arriveremo più.» alzo le spalle con espressione innocente a giustificare il fatto che gli ho praticamente bagnato la faccia, tolto quasi il respiro e mezzo inzuppato i pantaloni e il pane.

𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora