«Stai scherzando?!» La vedo che si irrigidisce come un pezzo di marmo e scuoto freneticamente la testa mentre lei fa uno scatto e si toglie il lenzuolo.
«Io lo ammazzo!»
«No, dove vai? Fermati!» La riprendo al volo e la faccio sedere di nuovo.
«A ucciderlo e dare il resto in pasto ad Ace, mi sembra ovvio. La mia ship non si tocca!»
«Mi ascolti un secondo? Non è colpa sua, sono stata io a non capire prima i suoi sentimenti verso di me, ero così presa dalla lontananza da Ace e i ragazzi che ho perso di vista il resto delle cose. Lui neanche lo sa di Ace, figurati se lo avesse fatto altrimenti.» Nina inarca un sopracciglio e fa uno sguardo malizioso.
«Ah, non lo sa... e non lo sa perché...?» Cantilena appena e io mi imbarazzo un po' dal suo tono.
«Perché non gliel'ho detto, mica posso andare in giro con i cartelloni e sbandierare ai quattro venti gli affari miei.» dico in ultimo contrariata ma lei incrocia le braccia e continua a sorridermi in quel modo.
«Ace lo vorrebbe.» roteo gli occhi e scuoto la testa.
«Beh non io, le mie cose private restano private, punto. Certo, se avessi capito prima avrei fermato sul nascere qualsiasi tentativo da parte sua nei miei confronti. Anche perché adesso mi sento una vera merda, avrei potuto impedire di farlo soffrire per il mio rifiuto da pazza che ho avuto.» quando vedo che lei corruga un po' lo sguardo, inizio a raccontarle quello che è successo fino ad arrivare in camera sua.Alla fine del racconto lei mi osserva un po' più dolcemente e mi sorride appena, stringendomi una mano: «Direi che il tuo è stato uno sfogo più che giustificato e necessario, no? Non devi sentirti in colpa, anche perché lo avrai pure rifiutato male, a detta tua, però hai fatto la cosa più giusta e sensata.» asserisco appena e mi mordo un labbro, un po' nervosa.
«Devo andare a parlare con lui. L'ho piantato in asso, abbandonandolo nella mia camera... il che mi sta facendo sentire ancora peggio.» Nina sorride più divertita e mi fa un occhiolino.
«Sì ma vedi di non farti incastrare, eh?» Sbuffo una risata e mi alzo.
«Direi proprio di no, è stato tutto un malinteso e devo sistemarlo io, la responsabilità se lui ha capito male nelle mie intenzioni è stata mia fin dall'inizio. Anche perché l'ultimo dei miei pensieri è creare una spaccatura tra lui e Ace... comunque scusami per averti svegliata in quel modo.» le dico in ultimo tornando verso la porta e lei mi fa un sorriso più morbido.
«Avevi bisogno di me, così come io di te dopo la prima conversazione con Law quella sera. Ci sosteniamo a vicenda, è questo che facciamo noi due.»
«Ti voglio bene.» le rispondo regalandole io un occhiolino questa volta.
«Anche io, tanto.»Esco velocemente e noto subito la porta chiusa della mia camera di fronte a questo lato del corridoio. La apro, meravigliandomi di trovarlo davvero ancora lì, seduto sul letto, dato che non ci speravo in realtà... ero già pronta per darmi una rinfrescata al viso e dirigermi verso la sua camera; invece mi ha davvero sorpreso. 'Anche tu sei speciale a modo tuo come i tuoi fratelli.'
Appena mi sente chiudere la porta si volta verso di me con uno sguardo strano nonostante metta sul volto un flebile sorriso e mi chiedo come faccia, io starei male per un rifiuto simile e mi sentirei talmente tanto imbarazzata che mi sarebbe impossibile nasconderlo con un sorriso del genere.
«Io... sono davvero mortificata, Sabo, ti chiedo di scusarmi se puoi. Mi sono comportata come una cretina, forse anche di più... è stato tutto così improvviso che la situazione mi è sfuggita di mano.» lui mi sorride più dolcemente anche se il suo sguardo sembra ancora rabbuiato.
«E suppongo avevi bisogno di chiarirti le idee, vero?» Alzo un po' le spalle e lui sbuffa appena una risatina dal retrogusto amaro, alzandosi per raggiungermi.
«Ho capito... c'è qualcun altro e io ho confuso le cose.» alle sue parole stringo un po' le labbra prima di annuire.
«Sì, beh... è complicato: il mio bisogno di sfogarmi è sfociato in un terribile equivoco tra noi due, mi dispiace di averti ferito facendoti credere che poteva...»
«Sofia, ho capito.» mi zittisce lui per poi prendermi entrambe le mani nelle sue, in un gesto d'affetto puro e senza secondi fini.
«Te l'ho detto, sono stato io a confondere tutto, tu non hai davvero colpa perché è stato un abbraccio e un abbraccio può voler dire tante cose... nel tuo caso era il bisogno di avere un sostegno. Ho sbagliato io, va tutto bene, davvero.» ecco che sul suo viso torna a spuntare quel sorrisetto più malizioso che mi fa alzare un po' il sopracciglio, perplessa.
«Ti hanno presa prima che potessi avere una possibilità con te, peccato. Spero solo che chiunque sia ti tratti come si deve.»
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𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠
FanfictionCosa succede quando personaggi di mondi distinti si scontrano in un'unione impossibile? Un'Eclissi di Luna rompe le barriere tra la realtà e l'immaginazione, sfumando i confini tra le due dimensioni... Sofia Giraudo e Nina Dalmasso, due giovani laur...