⟣⊱⟢⊰I'm With You⊱⟣⊰⟢

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'Quando sono con lei
mi sembra di essere diventato un uomo
Senza nemmeno saperlo, alzo le spalle...

...quando mi metti le mani intorno alle spalle
Mi sento come se avessi il mondo intero nelle mie mani.'
— No More Perfume On You
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Era già trascorsa una settimana da quando eravamo in custodia dei Rivoluzionari, una settimana che era proseguita piuttosto tranquilla e dagli ultimi aggiornamenti che ci ha fatto Sabo sembra che le cose si siano un po' placate e nessuno ancora ha posto una taglia sopra la nostra testa né ci sta cercando.
Per ora io, Nina e Simone riusciamo a darci sostegno a vicenda ed è una cosa positiva il fatto che comunque siamo tutti insieme e ci conosciamo da una vita, perlomeno ognuno sa di cosa ha bisogno l'altro.
Noi due invece abbiamo continuato a parlare con Ace, Traf e di tanto in tanto anche gli altri dato che Luffy, Usopp e Chopper si intromettevano quando capitava nelle conversazioni ma anche Shachi e Penguin non erano da meno. Ovviamente siamo state sempre noi due a far partire le comunicazioni cercando di mantenerle fino ad un massimo di dieci minuti anche se poi, in realtà, erano di meno di quello che ci aspettavamo e siamo arrivate forse a sette minuti.

Sono passate le undici da un pezzo e io ho finito mezz'ora fa di parlare con Ace... adesso sono nella fase di depressione con tanto di musica strappacuore nelle orecchie e la playlist del cellulare che va da sola mentre trascina con sé tutti i pensieri.
Sdraiata supina sul letto e lo sguardo perso nel vuoto a fissare il soffitto, cerco di seguire l'onda delle mie emozioni con le note di Avril Lavigne e della sua I'm With You che mi prende in giro con le sue parole in un momento simile.
Mi accorgo solo quando è troppo tardi che le lacrime mi hanno rigato il volto mentre io continuo a chiedermi dove sto andando, dove tutto questo mi porterà... anzi, ci porterà, visto che anche Nina sta messa come me. Quando le ho parlato questa mattina e ci siamo raccontate un po' l'umore che ci attanaglia ultimamente dopo ogni conversazione con i ragazzi, mi ha fatto ben intendere che sta per esplodere anche lei.

Sono perfettamente consapevole di quello che abbiamo fatto e continuo a pensare che non avevamo alternative: anche se avessimo rifiutato la proposta di Sabo e fossimo tornate con i ragazzi, a quest'ora staremmo ancora girando nel vuoto per trovare le risposte alle nostre domande e probabilmente ancora ci starebbero cercando per averci dalla loro parte, Marina e Governo nessuno escluso.
Mi sembra ieri che l'unica ansia e preoccupazione che avevo era il riuscire a parlare fluentemente durante l'esposizione della mia tesi di laurea... o dell'emozione di suonare al concerto dello stesso giorno; e mi viene da ridere se lo confronto con la mia attuale situazione.

Non riesco più a reggere il peso sul petto e nel cuore che ho, il magone sale e mi blocca l'aria tra la trachea e i polmoni a pensare alla mia famiglia, i miei amici, Ace... Ace è il colpo di grazia che mi fa esplodere in un pianto, forse, liberatorio e di sfogo.
Mi metto a sedere sul letto e getto da parte gli auricolari, anche se la musica di fondo continua a suonare mentre io porto le braccia ad avvolgersi contro le ginocchia che sono a loro volta contro il mio petto e sprofondo la testa su di esse, appoggiando la fronte contro i gomiti.
Per la prima volta dopo tanto, piango come vorrei e butto fuori tutto quello che da troppo tempo avevo soppresso a forza dentro di me: adesso, come per il Vaso di Pandora, il contenitore si è scoperchiato e sono usciti i miei demoni interiori che portano dolore e angoscia ma al tempo stesso, c'è anche per me da qualche parte la speranza ed esattamente come per il Mito Greco è rimasta sepolta e nascosta dentro di me... nel mio caso devo riuscire a tirarla fuori.

Mi irrigidisco quando un dolce bussare alla porta mi riscuote: «Sofia?» La voce dell'ultima persona che mi aspettavo di sentire adesso, è al di là della stanza.
«Sofia, va tutto bene? Io... non vorrei entrare, perciò dimmi se c'è qualcosa che non va e se posso aiutarti.» la sua gentilezza mi fa sprofondare peggio, ricordandomi fin troppo bene quella di Ace.
«Sì... io...» mi interrompo un attimo solo per asciugarmi le lacrime e tiro un po' su col naso. «...scusa Sabo, non voglio che mi vedi in questo modo.» neanche so perché sto palesemente ammettendo di stare da schifo e sentirmi sotto terra ma è più forte di me, forse perché la sua presenza amichevole e confidenziale in qualche modo mi fa aprire più facilmente.
«Molto bene allora, vorrà dire che resterò qui con te...» sgrano un po' gli occhi quando fisso la porta sentendo un movimento strano dall'altra parte. «...non sarà il massimo della comodità ma non me la sento di andarmene sapendo che sei in questo stato e che avrei potuto fare qualcosa.» schiudo la bocca davvero sorpresa adesso, avendo appena capito che si è seduto contro la superficie in legno che ci separa dal vederci.

𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora