𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠

⟣⊱⟢⊰Partenze⊱⟣⊰⟢

La mattina successiva mi sveglio con un piccolo raggio di sole che mi colpisce lo zigomo sinistro, batto appena le palpebre per mettere meglio a fuoco la vista e mi stiracchio un po', muovendo la mano per rendermi conto che il posto al mio fianco è vuoto: Ace non c'è e mi stupisco di vedere che si è alzato prima di me, lasciandomi a dormire ma premurandosi di avvolgere il mio busto con il lenzuolo fin sotto le spalle, visto che ieri sera siamo andati a dormire senza aprire il letto e stropicciarlo... o meglio, non in modo classico.

Mi alzo ancora un po' perplessa mentre mi rivesto con le mie cose che lui ha raccolto e ripiegato sulla sedia della scrivania, facendomi sorridere lusingata dal suo gesto. Infilo i pantaloncini di jeans con il risvolto sulle cosce, la camicia smanicata in cotone leggero, gialla gessata sottile bianca e le Vans altrettanto bianche; lego i miei capelli in una coda alta e studiatamente scompigliata per lasciare qualche lieve ciuffo ai lati del viso e mi metto il mio solito correttore, cipria e mascara, lasciando tutto molto acqua e sapone. In fondo sono pur sempre al mare e non è mai stata mia abitudine truccarmi in spiaggia, già è tanto che voglio sembrare più decente senza avere lo sguardo da cernia e quindi apro un po' gli occhi con il mascara. 

Incontro Usopp nel corridoio e ne approfitto per chiamarlo, lui si volta e mi sorride mentre si ferma per farsi raggiungere: «Usopp, mi serviva un consiglio, tu ci sai fare con queste cose perciò volevo chiederti se hai qualche idea da darmi sul nome per il violino che mi avete fabbricato tu e Franky. Chiamarlo violino-arma non mi sembra granché originale.» faccio una risatina divertita nel vedere la sua espressione pensierosa mentre proseguiamo insieme diretti per la zona giorno.
«Effettivamente hai ragione, in realtà non ci avevo pensato finora, credevo avessi già trovato un nome.»
«Ammetto che con tutte le cose che sono successe me ne sono totalmente dimenticata.» alzo le spalle e lui sorride più ampiamente.
«Beh non credo servano per forza nomi complicati, Nina si è limitata a chiamare la sua cintura Regina e mi ha detto che nel vostro Mondo è sia un nome di persona che un appellativo al ruolo della Regina.» apro un po' gli occhi, sorpresa di sentirlo dato che non me lo aveva ancora detto.

«Potresti chiamare la tua arma anche semplicemente con un nome come ha fatto Nina.» continua lui mentre vede che sono immersa nei miei ragionamenti.
«Mmm... forse potrei chiamarla... Katniss!» Usopp mi osserva confuso e la sua espressione mi fa scoppiare a ridere.
«Hai ragione, tu non puoi saperlo. È una storia un pochino lunga... diciamo che è il nome di una ragazza protagonista di una racconto, narrato sotto forma di video che nel nostro Mondo viene chiamato film... un po' come i vostri proiettori per intenderci. È la storia che hanno voluto vedere Luffy e gli altri, una sera, quando si sono ritrovati in casa nostra. In questo modo sarà come avervi tutti con me.» dico in ultimo guardandolo con un sorriso più morbido mentre vedo le sue guance farsi più rosee e sorride imbarazzato.
«Direi che è un bel nome, allora. Ha una storia e ha personalità.» gli ricambio il sorriso quando mi accorgo di aver dimenticato il mio orologio da polso in camera.

«Usopp, scusami ho dimenticato l'orologio, vai pure avanti, ti raggiungo.» lui annuisce mentre io faccio la strada a ritroso.

Quando esco nuovamente dalla stanza, faccio giusto in tempo a sentire Nina accanto a me che mi chiama, che subito una porta poco più avanti alla nostra si apre e due figure ne escono, insieme e avvinghiate in un abbraccio più che fraterno e amichevole, oserei dire.

Nina mi spinge di nuovo nella stanza mentre facciamo appena capolino per non essere beccate a spiare, quando sgraniamo gli occhi nel renderci conto che sono Nami e Luffy quelli che si stanno stringendo e, soprattutto, restiamo a bocca aperta nel vedere il tenero bacio che si scambiano. Io e lei ci guardiamo senza parole mentre restiamo acquattate nel piccolo spiraglio della porta socchiusa e aspettiamo che quei due si allontanino.