𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠

⟣⊱⟢⊰Firelight⊱⟣⊰⟢

'Quando tutti i giorni passano alla luce del fuoco
Non svaniremo mai nella notte
E noi siamo estranei, siamo attratti dalla fiamma...

...siamo il fuoco per la pioggia
Non è strano che l'amore sia d'intralcio?
Non se ne va mai via.'
—Firelight
Within Temptation

Quella conversazione con Barbabianca mi ha destabilizzata un po': se da un lato mi ha rassicurata e messa a mia agio, dall'altro mi ha fatta tornare a pensare ai miei genitori e a cosa potrebbero essere sottoposti. E se decidessero di fargli subire quello che abbiamo subito io e Nina? O anche peggio visto che sono i nostri genitori?

Scaccio immediatamente quei pensieri, non mi aiuteranno di certo a stare più tranquilla e adesso devo affrontare la questione con quanta più lucidità mentale possibile. Per di più, sono sicurissima che sia Barbabianca che Law, Luffy e tutti gli altri non permetteranno in alcun modo che possano fargli del male.

Emetto un rumoroso sospiro, portandomi una piccola ciocca di capelli, fuori dalla coda, dietro l'orecchio mentre i miei polmoni si liberano di colpo; incrocio le braccia al petto e con lo sguardo basso percorro il tragitto che porta al ponte della nave.

Ho lasciato Ace in camera a farsi una doccia mentre io ho deciso di prendere una sana boccata d'aria fresca e respirare l'odore del mare che mi aiuta a ricaricare le energie e fare ordine nei miei pensieri.

Di colpo mi rendo conto solo quando mi sono fermata, di essermi bloccata nel bel mezzo del corridoio a guardare fissa una porta. Non una qualunque ma una porta in particolare... quella di Satch. Non ragiono più quando comprendo di aver semplicemente seguito l'istinto e ho messo una mano sulla maniglia, cercando di aprirla e sorprendendomi di trovarla chiusa ma non a chiave.

Non mi capacito che lo sto facendo davvero, fin quando non apro quello spiraglio e rivelo ai miei occhi la stanza dell'ormai ex Comandante della Quarta Flotta, richiudendomi l'uscio alle spalle per ispezionare brevemente la cabina. In realtà è abbastanza simile a quella di Ace, perciò suppongo che tutti loro abbiano all'incirca le stesse camere.

Vedere questo vuoto intorno a me mi serra il petto, stringendomi il cuore in una morsa dolorosa se penso che è tutto rimasto immutato da quel fatidico giorno...

Mi avvicino alla scrivania con pochi passi e osservo l'unico oggetto, oltre ad una lampada, rimasto sulla superficie in legno: una cornice che custodisce una foto di Satch, Marco ed Ace insieme, tutti e tre stretti in una presa amichevole e con degli enormi sorrisi felici sui loro volti.

I miei occhi si inumidiscono di colpo e afferro quel quadretto, tornando a pensare al breve discorso che abbiamo fatto prima io ed Ace: se solo lui non avesse mai trovato quel Frutto...

Il mio sguardo torna a farsi più cupo ma anche deciso, poso la cornice dov'era e continuo ad osservare quella foto, fissandomi sulle loro espressioni per poi dare tutta la mia attenzione a Satch. Passano dieci secondi, apparentemente interminabili, quando mi muovo e agisco d'impulso uscendo fuori dalla stanza per rientrare cautamente in quella di Ace. 'E adesso anche mia, direi.'

Sento ancora l'acqua scorrere nel bagno e così approfitto di questo momento da sola per afferrare cellulare, cassa e, naturalmente, violino. Opto per prendere la mia Katniss piuttosto che quello elettrico perché ho già in mente il brano da suonare.

Quando rientro nella cabina di Satch, chiudo la porta dietro di me e sistemo cellulare e cassa sulla scrivania, a poca distanza dalla foto dei tre e faccio un lieve sorriso velato di tristezza.

«Mi sarebbe piaciuto molto conoscerti, Satch. Ace ti vuole ancora così bene, ha fatto di tutto per vendicarti ma questo penso che, ovunque sarai adesso, tu già lo sappia...» mi interrompo solo per allargare appena un po' di più il mio sorriso. «...non ho avuto l'occasione di conoscerti di persona, perciò questo è tutto per te.» sussurro appena mentre scelgo la base, mi sistemo il violino su clavicola e spalla per poi far partire Take Flight di Lindsey Stirling.