𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠

⟣⊱⟢⊰Power⊱⟣⊰⟢

'E' il momento di muoversi, per l'inno della battaglia tra il forte e il debole
Questa è una rivoluzione, un flusso di Guernica
Quindi tenete tutti la testa alta.'
— Power
B.A.P

'No... no!' Rivedo nella mia mente quel tremendo flashback di Marineford, tutto scorre a gran velocità nella mia testa mentre al di fuori pare che il tempo sia rallentato... o forse sono io che senza rendermene conto sto correndo a gran velocità e non mi capacito di quello che sto per fare.

Non so se sia realmente il mio Frutto del Diavolo a farmi scorrere veloce come l'acqua o il mix di rabbia, adrenalina e paura di assistere a quella scena per la seconda volta e davanti ai miei occhi adesso, mi stia facendo superare tutti i cadaveri già a terra e spintonare via tutti quelli che rischiano di essermi d'intralcio, irrompendo al centro dello scontro con la velocità di una cascata. Akainu sbuca fuori dal cerchio di fuoco e il pugno carico a mezz'aria, alle spalle di Ace mentre io non ragiono più e accelero di colpo.

«ACE!!!» Lui sentendomi si volta e tutto succede in una frazione di secondo: mi butto in mezzo, tra i due e in un istante incrocio gli avambracci davanti a me, ad altezza viso mentre sfogo in questo contraccolpo tutta la furia contro l'Ammiraglio e un muro di ghiaccio alto sei metri, duro, spesso più d'una porta blindata del caveau di una banca e forte come il ferro, si innalza a partire proprio dalla X formata dalle mie braccia. Un nanosecondo dopo Akainu ormai non riesce a fermarsi e colpisce in pieno davanti a sé la superficie che ho creato con così tanta robustezza e spessore volendo proprio pensare all'idea del ferro dato che è l'unico metallo probabilmente a poter resistere alla lava incandescente senza sciogliersi.

La botta tremenda mi fa arretrare di un passo anche se la rabbia che scarico mi mantiene in piedi e se potessi uccidere con gli occhi, in questo istante l'Ammiraglio sarebbe già morto per come lo sto guardando; Ace dalla pressione del colpo viene sbalzato via a qualche metro insieme ad altri soldati che erano alle sue spalle.
L'impeto della potenza che ho messo ha congelato inevitabilmente anche il punto in cui i miei avambracci si incrociano con una spessa superficie di ghiaccio quasi a diventare tutto un blocco che ha cristallizzato la mia pelle allo stesso livello della parete a cui si collega il tutto.

Vedo lo sguardo del Cane Rosso aprirsi sbigottito, è rimasto destabilizzato anche lui perché evidentemente non se lo aspettava ma la carica del suo colpo è comunque forte, aveva proprio voglia di trapassare Ace come burro, come già ha fatto nella versione che ci è stata raccontata purtroppo.
Il suo pugno di magma ha iniziato a far colare la lava incandescente contro la superficie di ghiaccio che per effetto della chimica degli elementi, in modo sbalorditivo, cola giù anziché sciogliere il tutto anche se non so per quanto riuscirò a tenere alto questo muro da sola.

«Non ci posso credere!» Sento qualcuno dei militari urlare, pietrificati tutti da una simile scena.

«Nina!!!» Esclamo chiamandola in mio soccorso e in pochi istanti la vedo che mi si affianca, raggiungendomi velocemente e con un ghigno si guarda l'Ammiraglio che ora sta iniziando a restare incastrato dalla mia parete perché ho fatto in modo che si creasse un passaggio attraverso cui sta entrando al suo interno il pugno di magma.

«Lezione numero uno: cosa succede quando il magma viene a contatto con l'acqua esterna?» Con un sorrisetto beffardo prende alla sprovvista l'uomo che sbigottito, anche se tenta di non farlo vedere, si ritrova il suo pugno incandescente che inizia a raffreddarsi sempre di più a discapito però del ghiaccio che ci protegge che ha iniziato a sciogliersi e l'acqua al suo interno ad evaporare.

Nina subito si piega dando un pugno al terreno sotto di lei che inizia a tremare e dal punto in cui si trova a terra la mia parete di ghiaccio, inizia a risalire un'altrettanta spessa parete di roccia dall'aspetto di una roccia vulcanica per arrivare ad avvolgere tutto l'avambraccio del Cane Rosso fino quasi alla spalla e il tempo pare fermarsi come tutti restano inorriditi da quello che abbiamo appena fatto.