⟣⊱⟢⊰Mi Fido Di Te⊱⟣⊰⟢

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'Nei tuoi occhi
Vedo qualcosa in cui credere
Le tue mani sono come una fiamma...

...porta il dolore più dolce
Lascia che l'oscurità ci conduca alla luce
Lascia che i nostri sogni si perdano, senti la temperatura salire...

...dimmi un'altra bella bugia
Un tocco e mi infiammo
Come un'astronave che sfreccia nella notte...

...io e te ci perdiamo nelle luci infinite
Dimmi un'altra bella bugia
Un tocco e mi infiammo.'
—Ignite
Alan Walker


Nina richiude quella busta bianca accuratamente e la ripone nel cassetto della scrivania, in attesa: forse un giorno gliela darà in qualche modo, magari di nascosto la farà passare oltre la porta della sua cabina. La ragazza si perde in queste riflessioni, continuando a scrutare il mare e il cielo nel punto in cui si incontrano con la luce argentea della Luna — o con tutta probabilità di un satellite vicino a loro, simile alla Luna — che illumina il tutto in un'atmosfera da sogno.

Non si accorge subito della presenza alle sue spalle finché questa non apre bocca: «Lo sai che grazie a Shachi e Penguin saremo l'argomento principale di ogni conversazione?» Nina sobbalza appena dallo spavento improvviso per incontrare quegli occhi... gli stessi occhi a cui ha dedicato particolare attenzione per tutto il lasso di tempo che ha scritto.

Fa un sorrisetto furbo: «Correrò il rischio, anche perché sei tu che hai dato modo di far parlare quei due pettegoli.» Nina alza le spalle allo stesso modo in cui il sopracciglio si inarca, trasformando il suo sguardo in uno più malizioso mentre Law fa un'espressione apparentemente contrariata.
«Non avevo molta scelta.» lei per un momento si incupisce alle sue parole.
«Ne abbiamo già parlato, sicuramente se io non fossi...» viene interrotta dalla figura alta e slanciata che le afferra un polso, tirandola su dalla sedia in uno scatto fulmineo e arrivando a far toccare i loro corpi con veemenza.
«Se tu non fossi, cosa? Un mostro?» Lui la sta sfidando con lo sguardo attraversato da una scintilla di collera.

Nina aggrotta la fronte: «Se io non fossi stata tanto arrabbiata da perdere il controllo e di proposito voler scatenare contro la Marina la mia furia, non sarebbe servito quel tuo intervento... se magari mi facessi finire di parlare, te lo stavo per dire.» ribatte lei ancora con quello sguardo acceso di sfida, perdendosi in quel mare di ghiaccio di fronte ai suoi occhi.
«Perché hai tutta questa ossessione che io possa sentirmi un mostro?» Lei piega appena la testa di lato, quasi a studiare meglio quel volto dai lineamenti puliti e ben marcati contornato da orecchini, basette, pizzetto e capelli neri nascosti da quel suo solito cappello maculato.
«Perché tu i mostri, quelli veri, non li hai davvero incontrati...» lui si accosta di più al suo volto mentre la voce si fa più gutturale e bassa. «...per cui ho tutte le buone ragioni per dirti che non sei un mostro e che se osi anche solo pensarlo ti farò vedere il motivo per cui mi chiamano Chirurgo della Morte.» Law fissa con rabbia i propri occhi in quelli di Nina mentre un brivido più gelido le passa lungo la spina dorsale dalla nuca in giù.
«Anche se lo facessi, non mi farai del male... io sono qui e mi fido di te.» bastano quelle poche parole perché la presa sul polso di lei inizi ad ammorbidirsi, quasi fino a cedere del tutto mentre i loro occhi non si staccano l'uno dall'altro.

Dopo alcuni istanti in silenzio, Nina porta la mano libera ad accarezzargli una guancia con un sorriso più morbido: «Mi fido di te, Chirurgo della Morte.» per un attimo lui pare irrigidirsi, per poi abbassare lo sguardo, emettere un profondo respiro dal naso che porta ad abbassare anche le sue spalle insieme ad esso e poggiare lievemente la sua fronte su quella di Nina.
«Dillo...» lei non fa in tempo a chiedere cosa che lui subito incontra nuovamente il suo sguardo fuso di ambra e cioccolato. «...dì il mio nome.» Nina sgrana appena gli occhi e capisce subito, non ha bisogno che lui specifichi cosa intendesse con questa frase che suonava tanto da ordine, esigente, categorico.

𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora