𝐎𝐧𝐞 𝐏𝐢𝐞𝐜𝐞 || 𝕀𝕝 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕧𝕖𝕣𝕤𝕠

⟣⊱⟢⊰Nella Mira Del Segugio⊱⟣⊰⟢

'Anche un posto ben intossicato può nascondere salvezza
Una mappa di un labirinto ad un uomo che non ha mai visto il sole
Dove gli sconfitti sono gli eroi
E i ladri sono lasciati annegare...

...tutti lo sanno fin'ora
Che le fiabe non sono state trovate
Sono scritte sui muri
Come noi camminiamo su delle linee rette...

...giù nella terra con una frana che si avvicina
Ma nulla potrà mai fermarci
Dal riprenderci il nostro posto nel sole...

...affronteremo il fato che è contro di noi
E correre nella paura da dove siam corsi
È cominciato.'
—It Has Begun
Starset

Ci addentriamo tra le strade del villaggio che si trova all'entrata dell'isola, prima della cittadina vera e propria e Nami ci prende da parte, porgendoci due sacchette per uno.

«Di solito custodisco io il denaro perché con Luffy e Zoro finirebbe tutto sprecato a cibo e sakè. Sono 200 berry a testa, usatelo per rifornirvi e fare un po' di shopping. Ne abbiamo più bisogno noi che loro.» dice lei in ultimo con un gran sorriso e un occhiolino malizioso.
«Grazie.» restiamo entrambe sorprese mentre le sorridiamo.
«Solidarietà femminile prima di tutto! Anche perché a noi servono delle accortezze in più che quegli zotici non comprendono in quanto maschi...» fa un sospiro esasperato, alzando gli occhi al cielo. «...per cui divertitevi e se non dovessero bastare, fate come me: prendete ciò che vi serve gentilmente in prestito a tempo indeterminato!» Con un altro occhiolino piuttosto allusivo alla sua attività di ladra per cui è altrettanto conosciuta, si accosta anche agli altri per le ultime indicazioni e darci tutti quanti appuntamento alle tre del pomeriggio su questa spiaggia, salperemo per raggiungere un'isola qui vicino di questo arcipelago, più tranquilla ma dall'atmosfera rilassante.

«È veramente incredibile! Sembra una di quelle splendide località turistiche marittime che esistono da noi, piccole ma ben assortite e organizzate.» commenta la bionda al mio fianco mentre entrambe continuiamo a guardarci intorno, camminando per le strade di questa piccola capitale insulare.
«E anche super colorate!» Le rispondo con un sorriso simile a quello di Luffy che le fa alzare gli occhi, divertita: quando si tratta di colori non ci capisco più niente, sono sempre stata un'amante a tutto tondo di arcobaleni e unicorni.

Cominciamo ad osservare i negozi e alcuni banchi espositivi del mercatino che affianca la via principale per iniziare ad acquistare ciò che ci serve e ci stupiamo di scoprire che su questo universo si può vivere tranquillamente anche con poco: abbiamo preso tutto il necessario intimo e organizzativo di scorta per noi donne e ancora avanzano centocinquanta berry a testa.

«Quella è una piccola bottega sartoriale, che bella!» Nina va in brodo di giuggiole come fa Sanji con le donne.
«Entriamo dai, ci serve qualche vestito nuovo.» le faccio un occhiolino che neanche a dirlo la fa già fiondare dentro come Luffy in qualsiasi posto servano qualcosa di commestibile.

Ci guardiamo un po' intorno, restando affascinate dalla bellezza degli abiti fatti a mano in questo luogo, colorati, allegri e qualcuno anche estroso che si mimetizzano bene con tutta l'atmosfera dell'isola. Ci prendiamo anche qualche costume che possa andare bene per noi, dato che quelli di Nami sono fatti per essere riempiti dal seno prosperoso che si ritrova la rossa e che a me francamente sguazzano proprio in confronto.

«Forse abbiamo esagerato un po'.» le dico ridendo sotto i baffi quando ci rendiamo conto che siamo rimaste a secco con il denaro e ancora dobbiamo andare a mangiare dato che ormai è ora di pranzo.
«Al massimo faremo come Luffy ed Ace...» quando vede come la fisso, interdetta, lei sogghigna. «...scappiamo senza pagare.»
«Nina!» Comincio a ridere dopo averle dato di gomito su un braccio.
«Beh in una ciurma di pirati mi sembra il minimo rubare o uscire senza saldare qualche conto.» si giustifica facendo spallucce.
«Potresti racimolare un po' di soldi come faccio io, yohohoho!» Ci voltiamo alla voce di Brook, notando che lui si è messo il suo violino in spalla e stava proseguendo dritto, prima di fermarsi da noi.