Mercato madre perla 5

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osservavo la strada scorrere di fronte a me, e alzando lo sguardo intravidi il tempo nuvoloso,adoro le giornate fredde non ho mai amato il caldo, ogni piccola fonte di calore che attraversa il mio corpo è come folgore per la mia pelle, è in giornate come queste che la mia mente vaga e si domanda il perché di ogni cosa.

"Sembra voglia piovere vero?"disse mia madre.. ormai quasi arrivate a destinazione.
"Così pare. È qui giusto?" Dissi incominciando ad intravedere una fila di bancarelle poco distanti da noi.
"Esattamente,mi domando come farò a trovare parcheggio dato la miriade di persone presenti"aggiunse mia madre sbuffando..ci guardammo intorno e subito dopo intravedemmo Lucimo alzare la mano su un parcheggio libero perfetto,ci fece cenno per avvicinarci, così si spostò per consentire a mia madre di introdurre il veicolo perfettamente.

"Che fortuna avere un angelo come Lucimo,sarebbe stato meglio avere lui come figlio almeno si impegna a fare qualcosa a differenza tua che non fai mai nulla"disse la mamma con un sorrisetto provocatorio mentre cercava di parcheggiarsi.
Non risposi sapevo che scherzava perciò mi limitai a fare un sorrisetto misto ad uno sguardo malefico.

Una volta scese dalla macchina, ci infilammo tra la miriade di persone. Iniziando ad osservare qualche bancarella, c'era un po' di tutto:abiti, gioielli, cianfrusaglie per la casa,frutta,verdura, cibo e molto altro.
Se c'è una cosa che odio è camminare, mi annoia profondamente, specialmente in mezzo a tutte queste persone. Mi fermai ad osservare un piccolo bracciale di perle in una bancarella,il venditore si avvicinò non riuscivo a vederlo in faccia,aveva un lungo mantello con cappello, dal quale veniva coperto ogni centimetro del suo corpo,spaventata mi voltai alla ricerca di mia madre o Lucimo ma non li trovai. Così lasciando appeso il mendicante corsi alla loro ricerca, camminai molto fino ad arrivare alla fine del mercato.
Lì nell'ultimo angolo,
Vidi la più piccola delle bancarelle circondata da uomini dal viso non raccomandabile,ero curiosa.
Mi avvicinai sentendo parlare il mendicante:
"CORNI DELLA GUARIGIONE,CORNI DELLA GUARIGIONE,SE LA FORTUNA NELLA TUA VITA VUOI FARE ENTRARE ALLORA IL CORNO DELL'UNICORNO DOVRAI COMPRARE"

Unicorno?la creatura alata dell'libro?allora esiste! Pensai ad alta voce.

"Davvero ci credi?allora sei proprio stupida!"sentí sussurrare al mio orecchio.

Mi voltai saltando per lo spavento.

"Allora sei Coglione!" spintonai Lucimo con tutte le mie forze,ero incazzata nera.

Lui si avvicinò ridendo tirandomi un colpetto in testa esclamando "tua madre vuole ucciderti mi ha mandato ha salvarti, è disperata,si è convinta che qualche mendicante si stesse approfittando della tua bellezza" disse con mezzo sorriso provocatorio a 2 centimetri dal mio volto.

Devo ammettere che questo cretino inizia a farmi ribrezzo non si è mai comportato così, cazzo è arrivato alla crisi di mezza età Angelica?mannaggia a lui e i suoi 1788 anni.!
Mi prese dalla mano fino a scortarmi da mia madre che era già in macchina. Se fosse stata davvero così preoccupata non sarebbe venuta a cercarmi? meglio non mettermi a pensare adesso, potrei finire per spaccare qualcosa.

"Che fine avevi fatto Vivienne? è possibile che sei sempre così sbadata? Neanche immagini la paura che ho avuto"-Disse mia madre!

"Ti sembra colpa mia, è pieno di gente lì, eravamo venute per una passeggiata o sbaglio?tu sembrava stessi percorrendo una maratona insieme al tuo mancato figlioccio qui presente"

"Sei gelosa?"-aggiunse l'angelo.
"Sta zitto"risposi con aria arrogante.

"Adesso basta voi 2, c'è ne torniamo a casa non ho tempo da perdere appresso i vostri capricci infantili.
è uno dei miei giorni liberi dovrei godermelo,  non urlare a causa vostra per la maggior parte del tempo."disse.

LUCIMO:"ed io adesso che c'entro"?
Io e mia madre ci girammo con la testa dai sedili anteriori portando lo sguardo in quelli posteriori dove sedeva Lucimo,lo mangiammo con gli occhi, così si fece piccolo piccolo serrando la bocca.

La sua voce mi infastidiva.

Poco dopo mia madre cambiò idea mi afferrò per mano e decise di farmi trascorrere il resto del pomeriggio tra una bancarella e l'altra... Lucimo invece si limitò a stressarmi per il resto della giornata. Volevo ucciderlo.

Subito dopo Tornammo a casa, mio padre Erik era già rientrato e la domestica aveva già apparecchiato e preparato la cena, con tanto di antipasto primo,secondo, contorno e per concludere un dolce tiramisù.
Si è impegnata molto, tutto questo non faceva altro che mettermi ansia, facendomi passare la fame, ma non potevo dire no a quei piatti così sfiziosi, d'altronde non potevo neanche rifiutarmi se avessi voluto, dato che questa forse potrebbe essere l'ultima cena insieme alla mia famiglia.

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