Aprì la porta gettandomi all'interno della "topaia",ancora stesa sul pavimento alzai lo sguardo.
Ero spaventata.
Luci rosse e basse riempivano la stanza.
Voltandomi alla mia sinistra si trovava una zona bar ripiena di alcolici e strane bevande mai viste prima...alla mia destra vidi come delle zone suddivise da muri a mezza altezza ma con delle tendine pronte a chiudersi completamente, per far si che tutto fosse ignaro dall'esterno. Poltroncine mogano in cuoio e dipinti al quanto espliciti e scandalosi esposti tranquillamente sulle mura.
Dove sono finta?che posto è questo?Notai delle voci squillanti avvicinarsi dal corridoio proveniente di fonte a me.
Tre donne con sembianze poco umane e semi vestite si avvicinarono con aria di superiorità.Una donna maestosa dal fisico perfetto e dagli scintillanti occhi azzurri avente una chioma bionda lunga fin quasi ai polpacci, arrivò dinnanzi a me, allungò un piede ponendo la punta anteriore, dei suoi tacchi 17 sotto al mio mento alzandolo verso la direzione del suo volto,mi fissò prima negli occhi e subito dopo incominciò a squadrare il resto del mio corpo.
"E lei chi è?beh chiunque tu sia con quella ferita al braccio non andrai molto lontano secondo me" disse ridacchiando.
Minus si avvicinò ad un centimetro dell'orecchio della donna e con voce quasi ansimante gli spostò i capelli sussurrandole:
"ci pensi tu mia cara Ursula?".La donna si scansò velocemente fulminandolo con lo sguardo e con molta facilità si avvicinò,mi afferrò da dietro il collo alzandomi da terra.
Gli afferrai la mano gelida e in modo scorbutico esclamai:"Faccio sola".Le altre due si limitarono a stare zitte osservandomi attentamente.
"Seguimi"pronunciò Ursula con aria decisa.
Erano tutti di fronte a me. Osservai attentamente il lungo corridoio l'unica cosa che notai era l'aspetto lugubre,il tappeto rosso oramai usurato, vecchio con qualche piega qua e la, in fine una piccola lampadina scendere dal centro del soffitto.
Alzai di più lo sguardo e notai qualche ragnatela.
Mi fermai ad osservare un secondo senza notare dove mettevo i piedi così pronta ad inciampare acquisì subito l'equilibrio. Guardai intorno all'Interno delle numerose porte che si trovano da entrambi i lati del corridoio.
Notai delle camere da letto tutte uguali...Minus entrò in una di queste lasciandomi con le 3 donne.Arrivammo alla fine del corridoio, all'ultima porta frontale.
Su di essa si trova un cartellino raffigurante il palmo di una mano mozzata sbarrata da una linea.Suppongo che sia un modo gentile per indicare alla clientela di non varcare la porta"Pensai.
Le due donne si fermarono su un lato facendoci passare. Ursula girò il pomello della maniglia... "Vieni sú entra".... esclamò.
Entrai in maniera titubante e spaventata.La stanza era diversa dalle altre un po' spoglia... Notai subito d'innanzi a me in corrispondenza della porta i 3 letti sorretti da una brandina senza fiancata e i comodini un po' usurati con qualche buchino qua e là,era come se dei pesciolini d'argento gli avessero fatto la festa.
Ursula si avvicinò ad una specchiera alla destra della stanza sedendosi in uno dei due sgabelli con la seduta in cuoio posizionati li davanti.
"Siediti vedrò di rimediare al danno che hai fatto"pronunciò.Così feci.
Mi afferrò il braccio aprí leggermente il cassettone della specchiera prendendo tutto ciò che serve per una medicatura e una volta sul ripiano si levò la bandana che le ricopriva la testa dicendo: "Fa caldo oggi".
Fu lì che notai le sue orecchie appunta, cos'era?. Incominciai a fissarle.
"Aih! Mi fai male!" Urlai dal bruciore."Cosa c'è umana,non hai mai visto un'elfa?"rise in modo arcaico.
"Cos'è un elafa?"dissi.
"Un elfa!"mi corresse.
Noi Elfi non siamo nient'altro che delle semi divinità dotati di qualche potere speciale, viviamo nei boschi e siamo molto amichevoli quando vogliamo, perciò tranquilla non ti farò del male per adesso. Rise. tu hai un nome umana?perché ti trovi qui?V:" Il mio nome è Vivienne,il motivo per il quale mi sono cacciata in questo pasticcio è la mia curiosità,se mi sarei fatta i fatti miei questo non sarebbe successo.
Incominciai a spiegare tutto l'accaduto ad Ursula,facendole capire che il mio unico pensiero era quello di tornare a casa.U:" anche se vorresti provare a fuggire i demoni guardiani non ti darebbero scampo ed il fatto che tu sia umana non aiuta, oltretutto Minus non ti leva gli occhi di dosso ed una volta che si entra in questo posto è difficile uscirne"
V: perché perdonami? è solo un semplice hotel con tutte le persone che entrano in questo posto non dovrebbe essere difficoltoso mischiarmi tra la folla.
U: questo luogo non è ciò che pensi.
Mi guardò con aria dispiaciuta come se non volesse dirmi davvero il luogo dove mi trovavo.
La fissai con aria spaventata.V:cosa intendi?
U:intendo che ti trovi in un Lupanare Vivienne,mi dispiace tu debba scontare la tua pena qui,ma se vuoi una parola di conforto posso dirti solo che pian piano ti ci abituerai...credevo tu ne fossi a conoscenza. Il fatto che debba essere io a rivelartelo proprio adesso mi distrugge.
Il pelo mi si arricciò non potevo credere alle mie orecchie,i miei occhi si riempirono di lacrime.
Urlai
"Il mio corpo è mio soltanto mio.
Non mi va di donarlo a chiunque,io non sono come te,non sono come voi,non posso non voglio e mi rifiuto."Levai bruscamente il braccio ormai medicato dalle mani di Ursula guardandola con aria di disprezzo e schifo. Mi voltai correndo verso la porta per scappare via.
Allungai la mano verso il pomello ma improvvisamente una forza sovrumana mi sollevò da terra sbattendomi violentemente contro la parete principale, facendomi precipitare al suolo.
Incominciai a tossire portando una mano alla bocca,Sangue! Mi impanicai provai ad alzarmi ma no ne avevo le forze alzai la testa e vidi Ursula con aria indignata e pugni stretti quasi da ferirsi, avvicinarsi a me.
Provai ad aprir bocca ma una forza oscura non visibile incominciò a stringermi il collo, era lei!
Ad ogni passo stringeva sempre di più . Le chiesi di smetterla,ma le mie corde vocali non emettevano neppure un suono, finché in un battito di ciglia mollò la presa sedendosi a terra di fronte a me. La mia testa si accasciò su di lei,ero esausta non ne potevo più.Ursula incominciò ad accarezzarmi la testa...credo fosse un modo per scusarsi e un accenno al fatto che la sua reazione fosse stata scaturita dalle mie parole.
Mi sentivo in colpa.
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Mixed world
Fantasy"Io sono karagan, movente della guerra" egli guardò i suoi compagni per cercare l'approvazione nei loro sguardi e continuò cercando di scendere a patti con Ethos "cos'avranno mai dei viscidi umani in più di noi,guardaci siamo potenti abbiamo i nost...