Disonore 71

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Rimasi per un po' a festeggiare, purtroppo ancora non ero ben vista dalle creature del regno nonostante avessi eseguito una gara coi fiocchi...
Le streghe del regno, eliminarono le transenne e gli ostacoli con uno schiocco di due dita, facendo comparire al centro dello sterrato un buffet di dolci prelibati, dai colori autunnali decorati da fiocchi e balze.
Qualche fioriera decorativa e qualche tavolino con le proprie sedie, in ferro bianco intrecciate si aggiunsero.
Esteticamente era tutto così regale e semplice, da rendere l'atmosfera gioiosa.
Della musica da festa risuonò tra i cieli. La gente incominciò a scatenarsi gettandosi in pista.

Io mi avvicinai insieme agli altri a prendere qualcosa da bere.
Michel si capultò nel ballo.
Ursula si perse tra i dolci insieme a Golia,li osservavo divertirsi finché non notai un dolcetto a forma di mini Astrokor,lo afferrai masticandolo con soddisfazione,se avessi avuto quello Reale fra i denti ci avrei pensato due volte prima di farlo.

Pit si precipitò di lato a me,afferrando lo stesso dolciume.
Pit:Sei bellissima.-esclamò provandoci
Masticando.

Sentivo gli occhi di Ursula addosso.
Cosa avrei potuto fare è una fottuta zecca.

P:Ti va di fare un giro?- Propose.

Forse sarebbe stato meglio allontanarmi per evitare occhi indiscreti.

Annuì.
Incominciammo a passeggiare nei dintorni,così arrivammo al labirinto, chiacchierando del più e del meno.

P:Ti ho persa, vero Vivien?
V:Non mi hai mai avuta Pit.
P: avrò una qualche speranza,dai!
V:No,non credo.
P:Per quale motivo?hai messo gli occhi su qualcun'altro?
V: Assolutamente,no Pit.
P:Io vedo come lo guardi,non lo fai con nessuno oltre che con lui!
V: ancora con questa storia?!
P:Non importa, farò di tutto per riconquistarti Vivien. Tu sarai mia.
-Pronunciò le solite cose,iniziai a capire che forse più che attrazione, questa stava diventando un'ossessione estrema.

L'elfo si voltò verso di me poggiandomi alla siepe,si avvicinò al mio orecchio continuando:O no?
-Disse con tono affannato.
Voltai il capo dall'lato opposto.
Con una mano mi accarezzò la coscia, mi sentí infastidita non volevo mi toccasse.

V:Lasciami Pit.
P:taci.
V:DEVI LASCIARMI PIT CAZZO!-urlai.

P:shhh, non urlare sta arrivando qualcuno.- Mi afferrò da un braccio portandomi con se dentro un vicolo cieco.
Scansammo la testa per vedere chi ci fosse lungo la via.

Non capivo! Cosa ci faccio ancora qui?-Pensai.

Ero pronta ad urlare,ma mi fermai.
Michel e Mit passarono tenendosi per mano,sentimmo i loro discorsi.

Prevedevo il peggio.
La faccia di Pit si disgustò.

Michel:E se scappassimo via di qui?
Mit:Sarei un codardo come guardiano.
Michel:Ma potremmo essere felici.
Mit:Io e te. Ci credi?Sarebbe fantastico.
Michel:Sarebbe bello poter parlare con qualcuno.
Mit:L'umana lo sa e potrebbe farmi perdere il lavoro,quella puttana!
Michel:Lei non parlerà.
Non è poi così male!
Mit: è dei buoni che si deve aver paura. Non devi fidarti.

Pit si voltò sussurrandomi:
TU LO SAPEVI?.

Non risposi, la verità è che lui mi faceva schifo, la sua espressione,il suo modo di giudicarli, anche solo con lo sguardo,era come se volesse ucciderli con le proprie mani.

Ma aspettava qualcosa,attendeva la conferma a ciò che stava vedendo.

Poco dopo la ricevette.

Mit:Ti amo.
I due si guardarono.
Michel rispose: anch'io Mit.
I loro volti si avvicinarono sempre più.

Erano così felici!

Finché Pit non si precipitò verso di loro,io lo rincorsi cercando di impedire una qualsiasi reazione.
Mi scansò.
Ero debole in confronto a lui.
Non avrei potuto arrestarlo.

L'elfo si precipitò sul fratello.
Iniziando a pestarlo a sangue.
Lo spintonò a terra riservandogli calci e pugni. Michel cercò di arrestarlo,ferendosi anche lui.
Il gemello biondo era diventato una bestia, usò la sua magia per scaraventare il lupo in lontananza.
Afferò così Mit dal collo...
Stringendolo ogni secondo sempre di più.

Mit:Fermati,non ti ho fatto niente -Disse il fratello senza ormai un briciolo di fiato.

Ad un tratto Michel prese la sua forma lupesca scaraventandosi contro Pit...

Mit in quell'attimo di libertà ne approfittò per prendere aria,il poveretto iniziò a tossire malamente,il suo volto era esausto.

Michel aveva tra le fauci il collo del fratello che sembrava aver perso i sensi,allontanandolo.

Corsi verso Mit:TUTTO BENE,COME TI SENTI?- dissi gettandomi in ginocchio davanti al corpo disteso.

Mit: Perché? perché?Non capisce!-Disse il fratello distrutto.

V:Vedrai,lo capirà!

Mit: Aspetta,Perché non si muove?

V:Michel lascialo andare!

Michel mollò la presa.
Qualora le sue fauci lo mollarono, una pozza di sangue fuoriuscì dal suo collo.

Il lupo tornò nella sua forma umanoide, guardò quel corpo con occhi increduli.

Io e il fratello incompreso, non capimmo la situazione.

Mit iniziò ad urlare, correndo verso di lui:NO,NONONONONO,NON FARMI QUESTO,RESPIRA PERFAVORE.

Poggiò le mani sulla ferita.
Premendola e gridando aiuto.

Michel rimase ad osservare il corpo con occhi sbarrati.

Dal nulla...

Ululò.

QUELLO ERA UN RICHIAMO.

A breve qualcuno sarebbe arrivato in nostro soccorso.

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