Senso di colpa 41

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Golia si spostò apparendo di fronte a me ostacolando il passaggio,spostai la testa osservando il Re andare via.
Golia fammi passare -esclamai.

G: Da quando hai tutto questo riguardo nei confronti del re? RISPONDI.
V: ancora?che ti importa...- dissi aggressivamente mentre tutti si godevano lo spettacolo.
Cercai di spostarlo mentre fluttuava d'innanzi i miei occhi,la sua corazza di pietra era davvero pesante!
V:te lo chiedo per piacere.

Poco dopo,Si scansò.
Alzando occhi al cielo.

Accellerai il passo oltre la porta.
Era sparito.
Corsi tra il corridoio e il soggiorno,spostando lo sguardo in molteplici direzioni...
Non c'era.

Vidi il Goblin con ancora il piccolo grembiule bianco attraversare il salone. Gli corsi incontro .
V:chiedo scusa...potreste dirmi dove si è diretto il re?

Gob: GOBLIN GOBLIN!
V:Come scusa?
Gob: GOBLIN GOBLIN!
Da lì capì che l'essere sapeva ma non era in grado di comunicare con me.
V:potresti indicarmi la direzione?
Esclamò il solito, voltandosi verso le scale, indicò così la balconata posteriore. Capì ringraziandolo,notai i suoi occhi furbi addosso, sembrava come contento che stessi cercando il demone. Beh forse l'avevo trovato perciò io lo ero.

Una volta raggiunta la cima,camminai
uscendo in quell'atrio.

Fú li che lo vidi affacciato coi gomiti saldi su quell' muretto, che permetteva a noi creature mortali di non cadere giù.
Non avevo paura della sua reazione, così mi avvicinai senza farmi troppi pensieri.

Mi appoggiai di lato a lui,il più vicina possibile, guardando verso la stessa direzione.

Mi guardò stranito con la coda dell'occhio corrugando le ciglia.
K:che ci fai qui umana?
V: certo che non sai proprio se darmi del tu o del lei...
K: importa qualcosa?
V:a me si.
K:mi stai disturbando Vivien.
V:mi fa sentire quasi a casa quando mi chiama per nome sa?
Il viso gli si corrugò nuovamente.
K:Non ho mai conosciuto un'umana cocciuta quanto te.
V:sto solo cercando di tirarti su il morale karagan!
K: HAHAHAH fare cosa?
Io non provo nulla.
V:la tua faccia parla da se,non mentirmi,non sembri più duro se affermi questo.
K:ah sì?
V:si.
K: povera illusa.
Voi umani siete così empatici.
V: non cederò alle tue provocazioni.

K:sei sempre qui a ronzarmi intorno un giorno mi ammiri l'altro mi odi.
Un giorno sono il Re,un giorno una semplice bestia. Siete tutti così lunatici voi? E come se non mi temessi, come se non fossi consapevole del male che potrei farti.
V:tu non mi faresti del male senza un motivo,sei spregevole a volte si,ma hai sempre una motivazione dietro ogni tua azione.
K: perché provi a comprendermi?
V:al mio regno questa si chiama umanità!
K:pfff...non farmi ridere per piacere.
Ci menzionate come abomini della natura.
V:Il mio popolo non conosce verità.
Forse abbiamo solo paura? D'altronde noi siamo diversi.
K: Esatto, In meno! Perché il vostro Dio non lo comprende... perché dividerci,il nostro potenziale è unico potremmo spazzarvi via immediatamente.
V: forse è proprio questo il motivo?
Questo potente IO della distruzione che pervade la tua mente è più pericoloso di tutti voi.
Non credi sia un pericolo per noi?
K: Vivien se avrei voluto farvi del male ci avrei già provato.
Ho talmente tante responsabilità su questo regno che voi siete un ombra lontana quasi invisibile ai miei occhi.
Avremmo gradito solo un po' di riconoscimento,io ho dato a tutte le creature la via di scegliere ma non avrei mai pensato di diventare colui che sono, non avrei mai pensato che a causa di una dannata profezia avrei messo il mio regno alla distruzione.
V:Non è colpa tua.
Provai ad appoggiare una mano lungo la sua spalla,ma lui si Scanzò violentemente esclamando...
K: INVECE SI.

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