Nonna Orty 20

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Arrivammo alla fine del lungo banchetto notai due posti liberi. A capotavola sedeva una donna anziana, Pit si girò a guardarmi posando gli occhi su uno dei 2 posti liberi, dopodiché mi sorrise, afferrai il messaggio e mi cimentai a sedermi al lato destro della donna.
Lui invece occupo la sua sinistra.

Golia: E io? Dov'è il mio posto?sono pur sempre una guardia del Re.

La signora anziana con aria molto dolce rispose: oh tesoro, gli animali non sono consentiti a tavola se non come seconda portata, non credo tu voglia entrare nel forno proprio oggi che finalmente dopo tanta insistenza hai recuperato la tua Fedele amica.

Golia rimase senza parole lo vidi addirittura un po' impaurito, si limitò a posarsi su una piccola mensola sbuffando vicino a molteplici fioriture, ad ogni sbuffo un leggero fumiciattolo usciva dalle sue narici.
Era davvero indignato.
Risi.

Voltandomi ad osservare la tavola vidi con la coda dell'occhio il giovane Pit comunicare col suo gemello seduto a fianco a sé. Era evidente stessero parlando di me mi osservavano, soprattutto lui... sembrava felice di avermi lì. Mi girai completamente guardandolo e lui mi sorrise mi sentivo strana ricambiai il sorriso è una piccola scossa elettrica scese lungo la mia schiena. Era così bello.
Il fratello lo osservava, fu lì che mi guardò presentandosi: Benvenuta Vivien,io sono Mit,sono quello a cui è toccato il nome screuso.

P:come ci si sente ad essere i secondi MIT?-scandí bene il suo nome con aria sarcastica.
M:come ci si sente ad essere quello stupido Pit?
I due si punzecchiarono con lo sguardo e subito dopo passarono scherzosamente alle mani.
quei due andavano davvero d'accordo, sembravano inseparabili e fu così che dallo scherzo partí qualche buffettone in più Mit era decisamente più in forma e diede del filo da torcere al povero Pit.

La donna anziana mi si avvicinò esclamando: tranquilla sono sempre così non credo cambieranno mai. Ma parliamo un po' di te mia cara Vivien. Io so quello che hai fatto Ma so anche che un umano non sarebbe mai sopravvissuto a ciò. Chi sono i tuoi genitori? qual è la tua storia? cosa ci fai qui? qualcosa mi è stato raccontato ma nessuno potrà mai dirmelo meglio di te.

Incominciai a parlare ma la donna mi interruppe immediatamente: perdona la mia scostumatezza io sono nonna Ortensia o meglio nonna Orty,scusa l'interruzione.

V:fa nulla...
Non iniziai neanche a parlare che i gemelli si fermarono a prestare attenzione a ciò che stavo per raccontare mi sentivo leggermente sotto pressione "che invadenti" pensai tra me e me.
Le raccontai tutto ogni mio singolo ricordo le parlai dei miei genitori biologici e di quelli adottivi.
Le perle di Lucino, il mondo della luce il mercato madreperla e di come io fossi finita in questo posto pieno di creature brutali.

L'anziana mi regalò un sorriso di Gioia esclamando: Tu sei più di quello che credi mia cara. sei davvero una ragazza meravigliosa.
Ma fidati non siamo tutti brutali e scommetto che anche nel regno luce non sono tutti così buoni come dicono.
La nonna Rise in un modo come se sapesse già di ciò che stava parlando.

Nonna Orty era un'elfa semplice dai capelli lunghi e Bianchi raccolti in due  trecce un nasino piccolo e all'insù proprio come il mio ed uno sguardo limpido e chiaro misto tra il blu notte e un castano chiaro,era davvero dolce.

Mi spiegò di essere la nonna dei gemelli ma al contempo quella di tutti. Lei era l'anziana del villaggio perciò il suo giudizio era essenziale per la qualsiasi scelta di un elfo.

Dopo di ciò parlammo del più e del meno tutti insieme mangiando vari bocconi di carne e quella strana bevanda chiamata "Midorium" mi diede un po' alla testa...in effetti poco dopo capì fosse alcolica.

Passammo il pomeriggio a passeggiare per i giardini Golia si sentiva al quanto espatriato perciò cercai di immetterlo nella conversazione. Incominciò a spiegare a tutti di quanto fosse forte e ammirevole.

Amavo quel piccolo gargoyle egocentrico.

Delle guardie elifiche chiamarono Pit la nonna era ormai stanca così mentre si dileguava si offrì per accompagnarla verso casa.
P: arrivederci principessa, Mit ti raccomando trattala con cura sennò ti uccido
O:suvvià Pit sono stanca lo ucciderai domani- l'anziana si avvicinò dando un leggero bacio al secondo per poi guardarmi ed esclamare: buonanotte Vivien.
Entrambi andarono via lasciandomi con l'altro gemello.
M:e addesso che si fa?

Intravidi dei bambini giocare con la strana palla...guardai Mit gasata...
Giochiamo?

M:sei pronta a perdere?

Ci avvicinammo ai bambini chiedendo di immetterci nel gioco...
Non era difficile l'importante era rubare la palla senza uscire dalle linee guida che delimitavano la zona.
Nessuno vinceva nessuno perdeva,gli elfi avevano delle teorie strane su ciò. era come se innalzare il vincitore fosse un incitazione alla discordia.

Ci stavamo divertendo ma ad un certo punto Mit rubò la palla io lo inseguì.
Era veloce i bambini mi urlavano di prenderla così mi cimentai su di esso ma inciampammo così rapidamente da rotolare da un piccolo dosso di circa due metri finendo in un fiume.
Ci fermammo. Mit era sotto di me.
Scoppiammo dalle risate fin quando notammo che la situazione era al quanto imparazzante i bambi arrivarono sopra il dosso e Mit gli lanciò la palla per farli tornare a giocare. Ci sedemmo sulla riva del fiume, il sole iniziò a calare.

sei fantastica cazzo...disse Mit ridendo
Siete tutti così voi umani?

V:Beh vedere per credere
M:lo sai che non mi è possibile vero?
V: giusto - tornai immediatamente seria.
M: tranquilla non mi hai mica ucciso il cervo.
V:non era il gatto?
M:cosa?
V:hahaha lascia perdere,siete tutti così strani qui.
M:culture diverse- Mit fece spallucce
Diventando immediatamente serio.
V:che succede?ho detto qualcosa che non va?
M:in realtà non potrei parlartene.
V:puoi fidarti di me...
M: meglio di no non voglio turbarti
V: riguarda me?
M:si.

Mi preoccupai ci fu qualche minuto di silenzio, grazie ad esso feci caso ad un piccolo particolare....

V: Ma Golia...?
Mit si guardò in torno.

G:bohh haha te l'ho fatta.
Il mostriciattolo comparì d'innanzi a me facendomi sobbalzare.
V:sei davvero un moccioso cavolo!
G:prlll- mi fece una pernacchia.
Golia guardò Mit e poi me.

G: verranno a prenderci viven.
Mit alzò lo sguardo su di lui fulminandolo con gli occhi.
M:come lo sai?
G:vi ho sentito.
M:tu non c'eri.
G:io c'ero solo che non potevi vedermi.
V:cosa stai dicendo Golia?
G:temo per la vita di Met perciò meglio rientrare solo per questa notte domani quando arriverà il momento ti spiegherò tutto.
V: soltanto stanotte?spiegarmi domani? mi farete tornare a casa spero ?

M:  vieni non so come dirtelo.
V: cosa Mit? parla cazzo!

M:Il Signore oscuro è stato avvertito della tua presenza al villaggio.

V:c-cosa? Perché?non posso crederci...

G:Si Vivien.

    Il re delle ombre sta venendo a          prenderti!

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