Michel 47

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K: adesso ti prendi anche gioco di me?
V: suvvià non sai stare allo scherzo sire.
K:Non stuzzicare il cane che dorme.
V:Non ti sottovaluto se è ciò che pensi.

Il demone non mi rispose,si limitò felice ad osservare il mare... L'osservai avevo molte domande da fargli,mi precedette.

K:Parlami un po' di te,del tuo mondo...
E di coloro che tutti voi chiamate angeli, com'è il tuo servo?

V:Ma chi Lucimo? Lui non è il mio servo,in tutti questi anni è stata la mia ancora di salvezza, l'unica persona che è stata realmente al mio fianco.
Mi ha sempre protetta, è come un diamante raro per me.

K:protetta? Dov'è il tuo amato angelo? Perché non è qui a salvarti?

V: Forse non sarà qui,ma so che c'è la sta mettendo tutta per riportarmi a casa. Lo sento più vicino di quanto tu possa immaginare.

K:non può essere che si sia semplicemente dimenticato di te?

V:oh no, Lucimo non mi abbandonerebbe mai.
Non ci abbandonerà.

K: perché parli al plurale?
I tuoi non hanno un angelo per se a proteggerli?.

V:Oh no,chi lavora per Ethos no ne ha bisogno, c'è lui.

Karagan scoppiò a ridere.
K:Ethos non è ciò che la gente del tuo popolo crede.

V: Neanche tu sei mr. santità.
Insomma rapire gli umani a piacimento tuo facendone ciò che vuoi non è una cosa un po' spregevole?

K:Tenere i miei compagni ancorati alle vostre vite invece?
Ma perché mi ostino a parlare con te?
Tanto non capirai mai.

V:ho già perso una famiglia,tu mi hai negato anche della seconda,come dovrei sentirmi karagan?

K:Come l'hai persa?che poi hai scelto tu di metterti nei guai.

V:Ero solo curiosa.
Comunque no ne ho idea,non ho ricordi,continuo a fare solo un sogno che credo faccia parte del mio passato,ma potrebbe essere solo frutto della mia fantasia,ma che comunque associo hai miei genitori biologici. Almeno questo mi permette di parlare di loro.

K:I sogni sono più di ciò che si crede.
Ti ascolto.

V:Mi osservo bruciare all'interno di una culla,mentre osservo l'ombra del mio assassino allontanarsi da me, le fiamme mi avvolgono... la mia pelle brucia lentamente. Piango ma oramai sono sola,subisco ogni minima tortura finché la morte non mi travolge a se.
Poi il buio...

Rimasi in silenzio osservando il mare tenendo fra le mani il mio adorato ciondolo.

K: cos'è quello?
Il suo volto si corrugò.

V: è il mio medaglione,bello no?
Lo mostrai.

Lui lo guardò.
La sua faccia assunse una espressione strana quasi indecifrabile.

Michel:Capitano allora?
Credo sia il momento di cambiare turno.

K:si Michel,hai ragione.

Non disse altro andò via raggiungendo il timone.

V:Quel tipo è davvero strano!

Michel si avvicinò a se poggiandosi sulla fiancata del veliero affianco a me.

Michel: siamo tutti un po' strani qui,non crede?

Come dargli torto,mi limitai a sorridergli.

V:sembri diverso Michel.
Sei così buono e taciturno.
Sempre a disposizione del re.
Si vede che ci tieni a lui.
Perdona a la mia insolenza.
Ma di solito i lupi non stanno in branco?

Michel:Il mio branco è il mio Re.
Lui è la mia famiglia.
Non mi ritengo come mi hai descritto.
Sono solo un cane pazzo,niente di più.

V:Per me sei solo troppo modesto.
Com'è che vi siete conosciuti?
Per venerarlo così tanto avrà fatto qualcosa di ammirevole.

Michel:vuoi davvero saperlo?

V:Ne trarrei piacere.

Michel: d'accordo,mi hai considerato parte di un branco...ma non è così.
Non sono un lupo mannaro ma bensì un licantropo. La differenza?
I lupi mannari discendono da famiglie lupesche vivendo nei loro branchi senza mai separarsi.
I licantropi invece sono dei mezzo sangue,che nascono da un genitore lupo e un umano. Esseri maledetti  destinati a vivere nell'oblio.
I mezzo sangue essendo misti non vengono ben visti da entrambi i mondi. I miei genitori cercarono di spiegargli, così ebbero una scelta,uccidermi e rinnegarmi o morire al posto mio... Mio padre non esitò un attimo ad abbandonarmi alla mia sorte così Ethos lo prese come atto di coraggio ed ebbe un occhio di riguardo nei suoi confronti, ma mia madre non lo fece e  per aver commesso tale atto impuro fu giustiziata.
Essendo comunque un sovrannaturale Ethos mi maledisse al mondo ombra.

V:Ethos l'ha uccisa?.-dissi sconvolta.

Michel:No karagan pose fine a tutto.
Nei patti tra Dei non si discute.
Karagan dovette farlo.
Ma in compenso mi crebbe come un padre,e per questo gli devo tutto.

V: Perché karagan non la lasciò vivere?

Michel: Il tradimento equivale alla morte.

V:E tu lo ammiri così tanto?
Ha ucciso tua madre.

Michel: ha tradito il popolo.

V: io davvero non capisco.

Michel:Non c'è da capire Vivien.

V: perciò anche tu odi gli umani?

Michel: è parte della mia natura,non potrei mai rinnegarla.
Mi odiavo. Ma karagan mi Disse che non avevo colpe, d'altronde ero la conseguenza di qualcun'altro.
Da ciò ho imparato molto.
Servire il mio Re è tutto ciò che voglio.

V: È tutto sbagliato,non ha senso.

Michel:I patti erano chiari.
Umani e creature, divisi.

V: quindi ti ha cresciuto fin da piccino?

Michel:Non per molto,all'età di 10 anni fui mandato
Alla caserma elfica per imparare ad essere un abile guerriero fu lì che il re conobbe i gemelli...instaurando un particolare rapporto con uno di loro.
Pit,essendo poco più grande di me mi prese sotto la sua Ala.
Qualora raggiunsi i 10 anni di addestramento, fui rimandato a casa, tornai finalmente a palazzo.
Pit e karagan mantennero i rapporti per un lungo periodo, finché le responsabilità non occuparono il tempo di entrambi.

V:Non ho parole ti giuro,la tua tranquillità nel raccontare tutto ciò che hai passato mi confonde.
Ero scioccata.

Michel:e tu? Cosa mi racconti?

Parlai raccontandogli metà della mia vita,non pensavo che un licantropo potesse essere così saggio.
Mi diede molti bei consigli.
Era tardo pomeriggio ormai.
Incominciavo a domandarmi cosa stesse facendo Ursula.

V: perdonami Michel vorrei raggiungere Ursula.

Michel: certamente và.

Mi incamminai...

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