Il morso 29

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Filomena mi strinse tirandomi a se dalle spalle avvicinò i suoi canini al mio collo...Golia cercò di fermarla ma lei lo spintonò con una forza sovrumana facendolo precipitate sul pavimento bruscamente,sentí come della pietra creparsi,cercai di dimenarmi anche solo per vedere se il mio piccolo gargoyle stesse bene.
Inutile dire che non ci riuscí.
Ad un tratto ella affondò i suoi canini,potevo sentire il mio sangue prosciugarsi. La vista incominciava ad essere appannata.
Riuscí a vedere karagan comparire d'innanzi la porta.

K: Filomena fermati,non te lo permetto.
Non si fermò.
Karagan si cimentò prendendola dal collo alzandola in aria.
Stavo per perdere i sensi.
Lui mi guardò capendo le mie condizioni,preoccupato la lasciò andare. Karagan mi prese in braccio,non avevo il controllo del mio corpo ero senza forze,il mio collo bruciava così forte che impazzivo dal dolore. mentre lui mi scortava fuori,potevo vedere Filomena nell'angolo della cucina terrorizzata con le mani ai capelli.
Capì che non voleva, capí che non riusciva a controllarsi... d'altronde era insolito trovare degli umani nei paraggi. Questo è stato il mio ultimo ricordo prima di svenire tra le braccia del demone.

Al mio risveglio mi trovavo su una panchina in pietra, aprí gli occhi riconoscendo le siepi,capí di essere all'interno del labirinto nei giardini posteriori.

Alzai lo sguardo e fu lì che lo vidi il mio corpo giaceva sulla panca ma la mia testa era sorretta dalle sue possenti gambe,la sua mano accarezzava la mia fronte.
Karagan mi aveva appena salvata.
K:stai bene Vivien?
Provai ad alzarmi ma Fallí malamente gettandomi nuovamente su di lui.
Portai una mano sulla ferita.
V:Fa male!
K:Lascia fare a me.
Karagan chiuse gli occhi poggiando la sua mano sulla mia...una strana Luce comparve tra esse.
Il dolore passò...
V:cosa hai fatto?
K:Ho catturato il veleno.
Incominciò a tossire portando la mano alla bocca, subito dopo notai del sangue.
Alzai la schiena e mi voltai verso di lui. Dopo di ciò scoppiai in lacrime.
V: È tutta colpa mia.
Lui mi guardò stranito.
K: Ammetto che ammiro il fatto che una semplice umana ammetta le sue colpe ma questa volta non è colpa tua.
V: invece si, l'ho vista. Si sentiva in colpa io mi sento in colpa!
K: Smettila.
V:Di fare cosa?
K:Di essere così.
V:cosí come?
Karagan sospirò.
K:Non lo so. Lascia perdere.
V:No adesso parli.
K: perché è tutto così normale per te?
Perché provi commozione per noi?
Noi siamo diversi.
V: Anch'io sono diversa per te,eppure mi hai salvato.
Lui si rese conto di ciò che dissi.
Il suo sguardo si gelò.
Mi scansò allontanandosi.
V: perché fai così? perché mi eviti?
K:Io non provo paura Vivien. Ma oggi è successo, tutto questo mi rende vulnerabile,ed alimenta l'odio verso te e la tua razza. Ho altro a cui pensare e tu sei una fottuta distrazione. Stammi lontana.
Si,la colpa è tua.

Karagan mi lanciò un occhiatacchia e si allontanò finendo per scomparire nel nulla,come sempre.

Un nuovo problema insorgeva...
"Come cazzo esco di qui adesso".

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