Scherzo di cattivo gusto 35

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Ursula non voleva tornare indietro... così le chiesi di addentrarci nel piccolo bosco.
U:fa veloce.
V:si.
Scesi dal cavallo nascondendomi dietro un cespuglio.
Sentí zoccoli muoversi alzai lo sguardo.
U: Ursula-urlai.

La vidi allontanarsi galoppando via tenendo il mio cavallo da una briglia.
Mi aveva appena lasciato lí.
V:Di nuovo,no! Come ha potuto!
Ho sbagliato a fidarmi.
Credevo davvero le fosse passata,ma a quanto pare non era così.
Mi rimisi in sesto camminando per tornare indietro,potevo sentire le foglie cadute macinarsi sotto le suole delle mie scarpe. Continuai a camminare. Ma i miei passi mi portarono al di sotto di una piccola altitudine.
Non capivo come tornare indietro.
Mi fermai cercando di prendere aria.
Un verso terrificante e imponete risuonò facendo tremare la terra.
Proveniva dall'alto. Alzai la testa al cielo,un enorme drago volava su di me... Vedendolo iniziai a fuggire.
Non potevo fare cosa più errata.
L'essere mi inseguí finché non atterrò d'innanzi a me, l'aria trasportata contro il mio corpo mi fece cadere a terra,dal terrore non riuscivo a sentire le mie gambe,provai a strattonarmi con i gomiti.
Lui si avvicinava sempre più.
Così quando fu a pochi centimetri dal mio volto l'unica cosa che mi passò per la testa fu quella di chiudere i miei occhi. Riuscivo a sentire il suo fiato pesante e caldo addosso. Era vicino. Ma nulla accade.
Aprí gli occhi...
Era lì enorme e maestoso,un muso da coccodrillo, il corpo da serpente con artigli da leone; due occhi verdi dalla pupilla aguzza, terrificanti mi guardavano...cosa potevo fare?
Provai ad alzarmi da terra,ma avvicino il muso spingendomi facendomi cadere al mio posto.
Urlai dal terrore,lui indietreggiò sedendosi cauto. Ero scossa non riuscivo a capire. Mi alzai ponendo una mano verso di lui...mi guardò titubante,per poi appoggiare il naso sul mio palmo. Lo guardavo e non capivo perché,ma mi sentivo legata a lui era una sensazione strana mai provata prima o per lo meno non così forte.
X: Vivien-sentí urlare il mio nome.
L'essere si agitò.
Soldati armarti iniziarono a raggiungermi...al centro di esse si trovava karagan.
K:Vieni qui Vivien.
Il drago iniziò a Ruggine sbattendo le sue enormi alí. Io corsi verso karagan.
Le guardie iniziarono a lanciare frecce di fuoco ed incantesimi.
Arrivai tra le braccia di karagan.
V:Non vuole farci del male,l'ho toccato,non mi ha fatto nulla.
K:uccidetelo.
V:NO!
La bestia urlava dal dolore inflitto sputando fuoco sulle guardie.
Vidi alcune di esse cadere a terra prive di vita... l'essere puntò karagan,ma pareva innarrestabile.
L'angelo delle ombre mi scansò da se.
Un getto di fuoco arrivò su di lui facendolo cadere al suolo.
V: karagan perché non reagisci?
Mi avvicinai non rispondeva,gli misi due dita sulla giugulare,il suo cuore batteva. Incominciai a piangere non capendo perché il signore oscuro non l'avesse attaccato. L'essere si avvicinò.
Pit mi afferrò da un braccio.
P: andiamo Vivien.
V:no non lo lascio qui.
P:ho il compito di portarti al sicuro.
V:No tu hai il compito di proteggerlo.
K: andiamo via.
Karagan aprí gli occhi e tossendo mi afferrò il polso poggiato sul suo petto,la nube nera comparse, riuscivo a vedere le ustioni sul suo corpo...mi voltai in lacrime verso la bestia,mi vide...e i suoi occhi si spalancarono,sembrava come se le mie lacrime lo avessero scosso.
I nostri occhi sembravano capirsi,non avanzò...
La nube ci invase, teletrasportandoci via da quell' orrenda situazione.

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