IL COLORE ROSA

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Nei giorni successivi, la cugina ci fa vivere in un mondo di pace e serenità. Aix-les-Bains si rivela un rifugio incantevole, dove il tempo scorre lentamente e le preoccupazioni si allontanano. I verdi colli e il blu scintillante del lago riempiono i nostri cuori di calma. Annabella diventa sempre più amica di Amalia, ridendo e chiacchierando sotto il sole dorato. Le loro risate risuonano come una melodia che scaccia ogni ombra di incertezza. È un piacere vedere Amalia così felice, e la gioia di entrambe è contagiosa, mentre trovano conforto nei piccoli momenti quotidiani.

Nel frattempo, l'avvocato ci comunica che tutte le pratiche per l'adozione di Pietro sono state inviate e che la richiesta è stata accettata e firmata dal presidente della corte di Parigi. Siamo in estasi: Pietro sarà ufficialmente parte della nostra famiglia. Si dedica a lunghe passeggiate con me e Michael; camminiamo lungo sentieri alberati, chiacchierando di tutto e di niente, mentre il profumo dei fiori di campo ci circonda. "Non avrei mai immaginato di trovare un posto così bello," dice Pietro, contemplando il lago. "È come se avessimo trovato un angolo di paradiso." "Qui possiamo essere noi stessi, senza le pressioni del mondo esterno," rispondo, col cuore leggero. Michael annuisce, il suo sguardo lontano. "E mentre siamo qui, possiamo costruire il nostro futuro, lontano da tua madre"

Tuttavia, una presenza ci segue sempre: il cane lupo della donna anziana. Ogni volta che usciamo, lo vediamo aggirarsi nei dintorni, come un guardiano silenzioso che mantiene vivo il legame con la donna, anche dopo la sua misteriosa scomparsa. Un giorno, mentre siamo riuniti nel giardino, Amalia si sente male. "Non mi sento bene," dice, la voce tremante. La cugina si avvicina immediatamente, preoccupata. "È un parto prematuro," afferma con decisione. "Dobbiamo agire subito!" Ordina di avvisare i medici, e la tensione si diffonde nell'aria. Pietro e io ci scambiamo sguardi preoccupati, mentre Annabella cerca di tranquillizzare Amalia. "Siamo qui con te, tutto andrà bene." La cugina rimane al suo fianco, e mentre aspettiamo i medici, la presenza del cane lupo sembra un simbolo di protezione in questo momento critico.

Proprio mentre il sole comincia a calare, sento il rumore di una carrozza avvicinarsi. Il suono delle ruote è inconfondibile e inquietante. Una figura ombrosa scende aiutata da due servitori: è decisamente mia madre, la Contessa. "Alessandro!" esclama, gli occhi fiammeggianti di autorità. "Cosa sta succedendo qui?" Un uomo bellissimo dai capelli neri si pone davanti a lei, bloccandole la strada. "Contessa, vi prego di fermarvi," dice con calma, ma con fermezza. "Non potete entrare senza il consenso di questi giovani." "Chi siete voi per fermarmi?" risponde lei, scossa.

"Un amico," replica l'uomo, il suo sguardo penetrante mai distolto da quello della Contessa

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"Un amico," replica l'uomo, il suo sguardo penetrante mai distolto da quello della Contessa. "E qualcuno che desidera proteggere questa famiglia, ma voi i figli li abbandonate. Sicuramente ricorderete il nastro rosa!"

 Sicuramente ricorderete il nastro rosa!"

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