Nei giorni successivi...
Aix-les-Bains si rivela un rifugio sospeso nel tempo, un luogo in cui la tranquillità avvolge ogni cosa come un velo dorato. Il lago, di un azzurro vibrante, riflette il cielo invernale, mentre le colline si stagliano sullo sfondo, dipingendo un paesaggio di armonia e respiro.
Amalia e Annabella trascorrono le giornate passeggiando nei giardini della residenza, scambiandosi confidenze e risate, come due sorelle che si conoscono da sempre. La loro amicizia si è fatta più profonda, ed è meraviglioso vedere mia sorella così serena. Anche Pietro si è ambientato bene, finalmente libero dalla paura costante che lo aveva perseguitato a Torino.
Nel frattempo, riceviamo la notizia che l'adozione è stata legalmente riconosciuta: Pietro è ufficialmente parte della nostra famiglia.
«Siamo in estasi!» esclama mia cugina Elise, mentre sfoglia la lettera dell'avvocato, gli occhi brillanti di soddisfazione. «Non potranno più toccarlo. Nemmeno tua madre.»
Pietro, incredulo, si lascia andare in un sospiro liberatorio. «Non so come ringraziarvi...»
Lo stringo per le spalle. «Non devi ringraziarci. È la tua nuova vita.»
L'ombra del cane lupo
Tuttavia, un dettaglio inquietante continua a ripetersi ogni giorno: il cane lupo della donna anziana ci segue sempre, silenzioso, mai aggressivo, come se fosse stato incaricato di vegliare su di noi.
Lo vediamo comparire tra i filari degli alberi, lungo i sentieri acciottolati, seduto a osservare Pietro ogni volta che lui è solo. Come se fosse lì per proteggerlo. O per osservarlo.
Il malore di Amalia
È un pomeriggio d'inverno, il sole filtra tra i rami spogli quando Amalia si porta una mano al ventre, il volto improvvisamente pallido.
«Non mi sento bene...» mormora con un filo di voce.
Elise, che è al suo fianco, la sostiene immediatamente. «È troppo presto...» sussurra, con il tono di chi ha già intuito la gravità della situazione.
Pietro si precipita accanto a lei. «Amalia, amore mio, dimmi cosa senti!»
Lei stringe forte la sua mano, mentre Elise si volta con decisione. «Chiama il medico. Subito!»
Un servitore corre verso la città, mentre Annabella cerca di tranquillizzare mia sorella. «Non sei sola. Andrà tutto bene.»
La tensione cresce inesorabile. Siamo tutti in attesa, e mentre il sole cala, il cane lupo si avvicina alla residenza, fermandosi proprio davanti alla porta d'ingresso. Ci osserva, immobile.
L'arrivo della Contessa
Il silenzio del crepuscolo è spezzato dal rumore inconfondibile di una carrozza.
Le ruote affondano nella ghiaia, gli zoccoli dei cavalli battono con un ritmo severo, il suono si espande nel cortile come un presagio di tempesta.
La porta si apre.
Scende una figura avvolta in un mantello scuro, e so già chi è prima ancora di vederla in volto.
Mia madre.
«Alessandro!» La sua voce è un tuono gelido. «Cosa sta succedendo qui?»
Faccio per avvicinarmi, ma un uomo si interpone tra me e la Contessa.
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Può un amore sopravvivere quando il mondo lo condanna? Può un sentimento bruciare senza essere mai pronunciato? Alessandro Crepuett, giovane aristocratico, ha sempre saputo qual era il suo posto: erede di una famiglia potente, cugino d...