BENVENUTO ALESSANDRO

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Mia madre rimane impassibile, il suo sguardo fisso e distante, per un tempo che mi sembra interminabile. Nel frattempo, mia cugina entra nel salottino, il viso illuminato da una gioia contagiosa. "Alessandro è nato!" annuncia con entusiasmo. E aggiunge. "Il marchese è nato!"

A quelle parole, Pietro scoppia in lacrime, abbracciandomi forte, come se cercasse conforto nella mia presenza

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A quelle parole, Pietro scoppia in lacrime, abbracciandomi forte, come se cercasse conforto nella mia presenza. "Tuo figlio!" gli dico, il cuore colmo di emozione. "Tuo figlio!" Amalia aveva scelto il mio nome per il bambino, un gesto carico di significato. Eppure, mia madre non si muove neppure di fronte a quella meravigliosa notizia. Stringe la lettera fra le mani, il suo silenzio pesante come un macigno, mentre il momento di gioia si trasforma in un contrasto stridente.

Il giovane che diceva essere mio fratello è seduto in disparte, sorridente, vuole lasciarci tutto il tempo per noi, per vivere questo momento di dolcezza e felicità.

Pietro, sopraffatto dall'emozione, corre su per vedere il neonato, mentre Amalia, visibilmente stanca, si era addormentata, il suo viso sereno in un sonno profondo. La stanza di Amalia è un rifugio di calma e intimità, ma anche di tensione palpabile. Le pareti sono dipinte di un tenue azzurro, mentre pesanti tende di velluto bianco incorniciano le finestre, filtrando la luce della luna  in delicate sfumature argentate. Un grande letto a baldacchino occupa il centro della stanza, adornato con lenzuola di lino fresche e cuscini morbidi.

IL MARCHESINO DI FRANCIA ALESSANDRO, CON ANNABELLA E PIETRO

Attorno a lei, il medico, vestito con un camice bianco, esamina attentamente le sue condizioni, mentre due balie si muovono silenziosamente, pronte a soddisfare ogni sua esigenza

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Attorno a lei, il medico, vestito con un camice bianco, esamina attentamente le sue condizioni, mentre due balie si muovono silenziosamente, pronte a soddisfare ogni sua esigenza. Annabella le asciuga la fronte. Quanto è cara questa giovane!

Nella stanza si trova anche Belladonna, l'anziana donna che, con la sua saggezza e le sue conoscenze, aveva salvato Amalia durante il parto. Belladonna aveva preparato una piccola ampolla contenente un infuso di camomilla e malva, insieme a gocce di olio essenziale di lavanda, per alleviare i dolori del parto. In aggiunta, aveva incluso estratti di valeriana per il rilassamento, radice di cimicifuga per le contrazioni, e una miscela di zenzero e menta piperita per alleviare la nausea. Tutti questi ingredienti erano stati scelti con cura, dimostrando ai medici l'ottima preparazione di Belladonna nel suo ruolo di guaritrice. I suoi capelli grigi sono raccolti in un semplice chignon, e le sue mani, segnate dal tempo, sono intente a preparare una miscela di erbe aromatiche e gocce che promettono sollievo e comfort. La sua presenza trasmette una calma rassicurante, un legame con la tradizione e le antiche pratiche che avevano sempre aiutato gli altri nei momenti di bisogno.

In un momento di intensa emozione, il volto radioso. "Madre, è nato tuo nipote!" annuncio con gioia, la voce carica di entusiasmo. Le parole risuonano nell'aria, portando un raggio di speranza in un momento altrimenti carico di tensione.

Ma la reazione di mia madre è gelida. "Non accetterò mai questo bastardo," risponde, il tono fermo e deciso. "Se il tuo amico ha letto questa lettera, e non capisco chi l'abbia scritta, saprà bene che finché vivrò vi darò la caccia."

Curioso e preoccupato, ho chiesto a Michael: "Che c'è scritto?"

"Che è un'assassina, amore mio," risponde lui, gli occhi che brillavano di preoccupazione. "Ha tentato di uccidere anche la principessa, e quella vecchia signora glielo ha impedito più di trent'anni fa, ma ha avvelenato tuo padre."

Le parole di Michael pesano nell'aria, un oscuro presagio che getta un'ombra su questo momento di gioia. La stanza, pur avvolta nella dolcezza della nascita, sembra ora riflettere una battaglia imminente, un conflitto che minaccia di sovrastare le celebrazioni e di mettere a rischio la nostra famiglia.

Carlo Maria si avvicina e mi abbraccia e mi dice: "Fratello, penserai dopo a quella donna, c'è il notaio della Corona di Francia nel salottino inglese, per Pietro è tutto a posto, ora è Marchese e anche il suo matrimonio è stato convalidato."

"Contessa" Urlo, "Mio nipote Alessandro, è Marchese di Francia."

"Ma non sono sposati, Amalia e quel panettiere! "Dice con voce raggelante.

"Contessa, certo, lo sono a tutti gli effetti, sono stati sposati con procura notarile!"

"Contessa, certo, lo sono a tutti gli effetti, sono stati sposati con procura notarile!"

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Nota dell'autore sugli aspetti storici e politici .

1. Adozione e Matrimonio: In molte giurisdizioni, l'adozione legale non impediva a un adottato di contrarre matrimonio, a condizione che tutte le parti coinvolte accettassero e rispettassero le leggi vigenti. Se Pietro fosse stato adottato dalla marchesa, come è stato fatto, la sua posizione legale gli avrebbe permesso di sposarsi, purché l'adozione fosse stata formalizzata.

2. Matrimonio per Procura: Come accennato, il matrimonio per procura era una pratica accettata e, nel caso di Pietro e Amalia, se uno dei due non fosse stato in grado di partecipare fisicamente, potrebbe essere stato possibile stipulare il matrimonio in questo modo.

3. Rappresentanza Familiare: Dato il contesto sociale e aristocratico, è plausibile che un matrimonio tra due persone di nobiltà potesse essere organizzato attraverso atti notarili e rappresentanze legali, specialmente se vi erano considerazioni politiche o familiari da tenere in conto.

4. Accettazione Sociale: La nobiltà e le famiglie aristocratiche spesso si impegnavano in matrimoni strategici per consolidare alleanze. Un matrimonio tra Pietro e Amalia, dopo la sua adozione, avrebbe potuto essere visto come un'unione vantaggiosa, sia personalmente che politicamente. Oltre che salvare Pietro dalla cattura e poter coronare l'amore con Amalia .

Titoli Nobiliari e Cittadinanza: Nella Francia del XIX secolo, acquisire un titolo nobiliare come marchese implicava non solo un riconoscimento sociale, ma anche un certo grado di appartenenza al regno. Un marchese sarebbe stato considerato parte della nobiltà francese, con diritti e doveri associati a quel ruolo.

2. Leggi sull'Adottabilità: Se Pietro fosse stato adottato da una famiglia nobile francese, ciò avrebbe potuto comportare l'acquisizione automatica della cittadinanza.

3. Obblighi e Diritti: Come marchese, Pietro avrebbe avuto obblighi legali e civili verso il regno, e la cittadinanza sarebbe stata parte integrante del suo nuovo status. Ciò includeva il diritto di partecipare agli affari pubblici, possedere terre e godere delle protezioni legali offerte dallo stato.

4. Contesto Storico: Nel contesto della Francia del XIX secolo, l'identità nazionale e il senso di appartenenza erano fortemente legati ai titoli nobiliari. La nobiltà francese aveva un ruolo importante nella società e nella politica, e la cittadinanza era un aspetto fondamentale di quella posizione.

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