"Non possiamo tornare indietro e cambiare l'inizio, ma possiamo iniziare dove siamo e cambiare il finale." C.S. Lewis
Il sole cala lentamente all'orizzonte, tingendo il cielo di sfumature calde di arancio e rosa. L'aria è frizzante, e i colori autunnali delle foglie cadute creano un tappeto di sfumature dorate sotto i nostri piedi. Mentre camminiamo, un profumo familiare di castagne arrostite si mescola a quello del legno umido, richiamando alla mente ricordi di giorni passati.
Quando apro gli occhi, una meraviglia incontenibile mi pervade. Michael è al mio fianco, e nei suoi occhi leggo un travaglio di incredulità e gioia. "Ale, siamo tornati, mi hai salvato!" esclama, la voce tremante per l'emozione. "È come se il tempo non fosse mai passato."
"Sì, siamo tornati indietro. Ho scelto di tornare al 1850, il momento in cui tutto è iniziato per me. In un attimo di lucidità, mi sono reso conto che, nonostante nel futuro avessi trovato soluzioni, come il risolvere il problema di Amalia e Pietro, e avessi persino un nipote, era tutto un futuro artefatto. Qui, nel mio presente, ho la possibilità di ricostruire la nostra vita, di affrontare il passato e di cercare la vera felicità."
In questo incanto autunnale, sento la meraviglia e lo stupore riflessi negli occhi di Michael, il suo sguardo che cerca il mio, come se ciascuno di noi fosse consapevole della rarità di questo momento. Sappiamo entrambi che non ci saranno altre possibilità; questo tempo è e sarà l'unico che avremo. Il passato è disperso, un labirinto di ricordi sfumati e rimpianti, mentre il futuro che abbiamo intravisto, respirato e sofferto è solo un flebile ricordo di un sogno che rimarrà per sempre.
Amalia, avvolta nella sua mantellina di lana, si avvicina a noi con un'espressione di preoccupazione. "Caro fratello, mi hai seguita?" esclama, il suo tono carico di apprensione. "Dovrò andare da nostra madre. Credo che sappia di me e di Pietro; temo che farà di tutto per separarci."
"Amalia, voglio che tu conosca Michael," dico, con un gesto protettivo verso di lui. "Le cose saranno molto diverse ora."
Mia sorella osserva Michael attentamente, il suo sguardo scrutatore. "Ti vedo stanco, fratello," dice, e la sua voce si fa più dolce.
"Lo so, mia cara sorella," rispondo, sentendo il peso della stanchezza su di me, ma anche la luce dell'amore che mi riempie. "Sono immensamente stanco, ma felice di amare quest'uomo!"
Amalia non sembra stupita. Si sistema il nastro blu dei suoi capelli con un gesto elegante e mi accarezza il viso con dolcezza. "Lo sospettavo," dice, e con un leggero inchino si rivolge a Michael. "È un piacere conoscerti."
Michael ricambia il gesto, gli occhi pieni di gratitudine e affetto. In quel momento, il legame tra noi tre si fa palpabile, unendo le nostre vite in una nuova speranza, mentre il futuro si dischiude davanti a noi, carico di possibilità e sfide.
Mentre ci dirigiamo verso il palazzo nobiliare, il suntuoso edificio si erge maestoso, con i suoi dettagli architettonici che brillano alla luce dei lampioni accesi. Varcando la soglia, veniamo accolti da un ambiente domestico sontuoso, le pareti adornate da arazzi riccamente lavorati e quadri che raccontano storie di un passato glorioso.
Nel cuore di questo palazzo, la contessa madre è nel suo studio personale, circondata da volumi rilegati in pelle e dal profumo di legno pregiato. Siede con calma, leggendo della corrispondenza, mentre il conte, mio padre, è seduto accanto a lei, assorto nella lettura di un giornale, una pipa fumante tra le dita. La luce del camino avvolge la stanza in un caldo abbraccio, creando ombre danzanti che si allungano lungo le pareti.
Quando ci accorgiamo della loro presenza, la madre solleva lentamente lo sguardo dalla lettera, e un leggero tremore la colpisce. I suoi occhi si fissano su Michael, e tra le labbra le sfugge un sussurro affettuoso: "Piccolo Mic." La riconoscenza e il ricordo di tempi passati si intrecciano nel suo sguardo.
"Amalia," inizia, il tono severo e il sopracciglio alzato, "tu, caro figlio, dovrai mettere la testa a posto. Sei cugino del Re, futuro capo di questa casa, e non alimentare invece le stupide inclinazioni di Amalia!"
"Madre," dico, interrompendola con fermezza, "lo so che hai amato. Ti prego, siediti e ascoltami. Padre, anche voi." Il mio sguardo si volge verso il conte, il quale, pur taciturno e sottomesso alla moglie, annuisce lentamente, il suo sguardo che riflette una bontà profonda.
Mentre entriamo lentamente nella stanza, la tensione nell'aria è palpabile. I miei occhi si posano su di loro, e in quel momento capisco di avere davvero le chiavi del mio destino. Questo è il momento in cui tutto può cambiare.
Proprio in quell'istante, un libro scivola dalla scrivania della contessa e cade sul pavimento: "Ragione e sentimento." Il suono del volume che si chiude risuona come un presagio, un simbolo delle emozioni che si stanno per svelare in questa nuova realtà.
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Alessandro e Michael, due giovani di mondi opposti, sono legati da un amore proibito. Alessandro, un nobile ribelle dell'aristocrazia sotto il regno di Vittorio Emanuele II e le riforme di Cavour, nasconde il suo amore per Michael, un...