LE VERITA' DORMONO E LE MENZOGNE SI SVEGLIANO

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"Il tempo presente e il tempo passato sono forse entrambi presenti nel tempo futuro" T.S. ELIOT

Sono così stanco di aspettare che qualcosa di bello possa finalmente accadere. I miei occhi si posano sul viso di Michael, pallido e segnato dalla sofferenza, e una fitta al cuore mi attraversa. Ogni istante che passa, la vita sembra svanire lentamente da lui, e la mia rabbia cresce, rivolta verso mia madre, verso il mondo intero. Belladonna, con la sua maestria, ha cercato di infondermi speranza, ma io so che qui, in questa stanza buia e carica di tensione, non riuscirà a salvarlo.

Mia sorella, dolcissima, mi sorregge nel dolore, e anche la marchesina e mio fratello hanno un affetto particolare per me, ma nulla sembra sufficiente in questo momento di angoscia. La paura si annida nel mio petto come un serpente, e il silenzio pesante della stanza è interrotto solo dal respiro affannoso di Michael.

Belladonna si avvicina a me, il suo volto serio. "Alessandro," inizia, la sua voce è un sussurro, "devo dirti quello che ho visto. Michael ha visto molto, prima di perdere conoscenza. Ha visto la verità sul tuo passato e su quello della tua famiglia."

"Che cosa vuoi dire?" chiedo, il battito del cuore accelera nel petto.

"È stata tua madre a pagare per l'attentato al Re. Il suo profondo odio per la Casa Reale affonda le radici in un dolore antico, risalente a quando era giovane. Non si aspettava che Michael intervenisse." Belladonna abbassa lo sguardo, e nel suo viso leggo un profondo dispiacere. "E in questo è profondamente addolorata."

Le parole di Belladonna colpiscono come un fulmine. Mi volto verso mia madre, il suo volto è pallido, e la sua espressione è una maschera di angoscia. "Madre," chiedo, la voce tremante, "è vero? Hai fatto tutto questo?"

"Alessandro," risponde lei, la voce rotta dall'emozione. "Non era mia intenzione coinvolgere Michael. Ho agito per vendetta, per un dolore che mi ha consumato per anni. Il mio unico scopo era la Casa Regnante. Ma spesso, nel passato, Belladonna è riuscita a fermarmi."

La confessione mi travolge. "E il ciondolo?" domando, il pensiero di quel gioiello misterioso mi tormenta. "Cosa significa?"

"Quello è l'unico ciondolo che tanti anni fa, quando ero giovane, Belladonna non è riuscita a prendere. Una notte nel lontano 1811, la strega - come la chiamavo io - si era introdotta nel mio palazzo a Racconigi. Ne aveva distrutti due, e questo ciondolo è l'unico legato a me, l'unico che può travolgere ogni cosa. Era stato tuo zio, il medico di corte, e tuo nonno, il conte, a donarmelo. Doveva servire per distruggere la famiglia reale."

Le sue parole mi lasciano senza fiato. "E cosa c'entra con Michael?"

"Ha la capacità di viaggiare nel tempo, di distorcere i mondi," continua, il suo sguardo si perde nel passato. "Ero io, figliolo, nel 1921 e nel 1925. Sono stata sempre io, nel luglio del 1900, la vera mandante del regicidio di Umberto I a Monza."

Il regicidio di Monza... una parte della mia storia che non avevo mai compreso fino in fondo. "E io?" esclamo, l'angoscia che mi attanaglia. "Anch'io sono stato nel passato, non è vero? Quattro anni... forse ero lì nel 1811."

Mia madre annuisce, e il suo sguardo è colmo di rivelazioni

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Mia madre annuisce, e il suo sguardo è colmo di rivelazioni. "Sì, Alessandro. La tua vita è intrecciata a quella storia, come quella di Michael. Tuo zio, il vecchio medico di corte, era un uomo dedito alle arti magiche. Insieme a tuo nonno desideravano prendere il comando della Casa Savoia. Io sono nata in quell'odio."

"Ma c'è di più," continua mia madre, il suo tono diventa grave. "Eri tu e Michael a indossare i ciondoli, e io ero la forza che attivava i vostri poteri, un modo per farvi viaggiare nel tempo. Ho pagato un uomo per donarli a Michael. Ma il mio scopo non era solo quello di farvi esplorare il passato o il futuro; era per spezzare il vostro amore e farvi vagabondare perennemente da un punto all'altro. Ogni volta che la vostra connessione cresceva, io tessevo e comandavo gli altri ciondoli, quelli che portavate al collo, cercando di separare le vostre strade."

Il mio cuore si ferma. "Hai fatto tutto questo per spezzarci?" esclamo, incredulo. "Perché? Perché non volevi che fossimo felici?"

"Belladonna, in qualche modo, riusciva sempre a bloccarmi," confessa, il dolore nella sua voce è palpabile. "Ogni volta che pensavo di avere il controllo, lei interveniva anche dal passato e il vostro amore continuava a crescere e spesso dimenticavate i viaggi."

Sento un brivido correre lungo la schiena. "Madre, hai sempre viaggiato nel tempo? Sei stata sempre a conoscenza di tutto, sempre un passo avanti?"

La verità mi colpisce come un pugno. "Perché hai ostacolato Pietro con Amalia? Perché sei stata così brutale? E tuo nipote, che ti ha fatto e nostro padre?"

"Quella è la mia natura," risponde, la voce ferma. "Un matrimonio di basso rango non lo avrei mai accettato. Tuo padre, sì! Ma tu, figliolo, non ti ho mai fatto del male. Ho cercato di rivelarti tanto, anche se un amore deviato ho difficoltà ad accettarlo!"

Sento l'urgenza crescere dentro di me. "Madre, Belladonna, salvate Michael! Non mi interessa come, ma fatelo!" La mia voce si alza, carica di disperazione.

Mia madre afferra le mie mani, i suoi occhi si riempiono di lacrime. "Credo che Belladonna sappia cosa bisogna fare."

Belladonna si erge accanto a noi, la determinazione sul suo volto. "L'unico modo per salvare Michael è ristabilire l'ordine. Dobbiamo affrontare il passato e le sue conseguenze, e solo allora potremo sperare di salvarlo."

In questo momento, il peso della verità si abbatte su di me. La mia vita, le mie scelte, il destino di Michael... tutto è connesso in un intrico di segreti e menzogne. E mentre la tensione si fa sempre più palpabile, una possibilità inquietante inizia a insinuarsi nella mia mente: e se potessi riavvolgere il tempo? E se potessi tornare a quei momenti cruciali, per cambiare il corso degli eventi?

Immagino di poter prevenire il dolore, di fermare mia madre prima che compisse le sue scelte sbagliate. Ma, in fondo, so che ogni decisione ha il suo peso e che riavvolgere il tempo potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. La vita che conosco, con le sue gioie e i suoi dolori, potrebbe svanire in un attimo. E mentre questa riflessione si fa sempre più presente, mi chiedo: il passato è davvero qualcosa che voglio modificare, o è parte di ciò che mi ha reso chi sono oggi?

 E mentre questa riflessione si fa sempre più presente, mi chiedo: il passato è davvero qualcosa che voglio modificare, o è parte di ciò che mi ha reso chi sono oggi?

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