**Partenza da Torino
Il cielo sopra Torino è un presagio di pioggia, un grigio velato che avvolge la città in un'atmosfera malinconica e affascinante. Il Parco del Valentino è quasi deserto, con solo poche persone a passeggio, come se il mondo intero fosse trattenuto in un respiro sospeso, in attesa di un cambiamento.
Amalia mi tiene sottobraccio, avvolta nella sua mantellina di lana scura, mentre il vento le solleva lievemente le gonne. Il contatto delle nostre braccia intrecciate è un conforto muto, un fragile cerchio di calore in mezzo all'incertezza che ci circonda.
«Fra poche ore partiremo, fratello.» La sua voce è un sussurro, mentre porta la mano al grembo, un gesto istintivo, di protezione. «Pietro starà bene dalla cugina?»
Le sfioro la fronte con un bacio, cercando di trattenere il nodo che mi stringe la gola.
«Sì, sorella,» rispondo con una fermezza che non sento davvero, «sta bene.»
Gli occhi mi si velano per un istante, ma non posso permettermi di cedere. Il ciondolo che porto al collo, un tempo luminoso e misterioso, ora è un semplice pezzo di metallo. Inerte. Spento. Come se il tempo avesse deciso di non aver più bisogno di noi.
Ma non mi importa. Non più.
Mi basta sapere che Michael è con me. Non voglio felicità, voglio solo pace. E lui è la mia pace.
Se il prezzo da pagare per stare con lui fosse rinunciare a tutto, lo accetterei senza esitazione.
**Il Viaggio in Carrozza
Ci vorranno cinque giorni per raggiungere Aix-les-Bains, con diverse soste lungo il tragitto. Ogni cambio di cavalli, ogni notte trascorsa in una locanda lungo la strada, è un passo in più verso la libertà di mia sorella.
Dopo alcune ore di viaggio, ci fermiamo a Pinerolo, poco prima del confine con la Francia. Il cielo è denso di nuvole basse, e l'aria ha quel freddo umido che preannuncia l'arrivo dell'inverno.
Annabella mi si avvicina, il volto serio, gli occhi ombrati da un velo di pensieri.
«Vostra Grazia,» dice in un soffio, come se stesse lottando con le parole. «Voi e il signor Michael... siete innamorati, vero?»
Abbasso lo sguardo, un sorriso increspato sulle labbra.
«Lo siamo, sì.»
Lei sospira, abbassando per un istante la testa, poi alza gli occhi, pieni di una dolce malinconia.
«Mi aiuterete, vero? Quando tutto questo sarà finito? Non voglio sposare un vecchio.»
La sua voce trema appena. «Perché ci devono obbligare?»
Le prendo la mano con delicatezza. «Troveremo un modo,» le prometto. «Magari noi due potremmo stringere un'alleanza. Ne riparleremo quando saremo più tranquilli.»
Lei annuisce lentamente, lasciando che le mie parole si insinuino nei suoi pensieri.
«Grazie,» sussurra, «è difficile vivere in un mondo che decide per noi.»
«Ma possiamo provare a riscrivere il nostro destino.»
Riprendiamo il viaggio, e mentre il paesaggio cambia intorno a noi, sento che una nuova determinazione sta nascendo dentro di me.
**Arrivo in Francia
Quando finalmente raggiungiamo Aix-les-Bains, la nostra cugina marchesa ci accoglie senza formalità, con abbracci sinceri e sorrisi caldi.
Amalia corre tra le braccia di Pietro.
Lui è bellissimo nei suoi abiti aristocratici, ma ciò che lo rende davvero splendente è l'amore che lo lega a mia sorella.
Si guardano, persi l'uno negli occhi dell'altra. Pietro le accarezza i capelli, scivolando con le dita lungo le onde scure, mentre lei gli prende la mano e la porta al proprio ventre.
«Solo sì, amore mio. Sì.»
Pietro la fissa, incredulo. «Un bambino?» La voce si spezza. «Il nostro bambino?»
Amalia sorride tra le lacrime, «Sì. Un dono che ci unirà ancora di più.»
Lo vedo stringerla a sé con un'intensità quasi disperata. «Prometto di essere il miglior padre possibile.»
**La Donna Anziana al Parco del Valentino
Cinque giorni prima della nostra partenza.
Era lì.
Vestita di nero, avvolta in un grande scialle grigio, con abiti di un'epoca ancora più lontana della nostra. I suoi occhi profondi brillavano di una saggezza antica, quasi inquietante.
Si avvicinò a noi e, con voce tremante ma ferma, sussurrò:
«Vi ho messo in guardia su vostra madre.»
Poi si chinò verso Amalia, sfiorandole il braccio con delicatezza.
«Il vostro bambino sarà un maschio sanissimo, ma vostra madre è più astuta del demonio. Tenete questo fazzoletto sempre con voi.»
Mi porse il fazzoletto, ricamato e profumatissimo.
Quando le dita della donna sfiorarono le mie, sentii un'ondata di calore, poi il mondo intorno a me vacillò.
FLASH
Un bagliore.
Un laboratorio.
L'odore forte di alcol e spezie.
Le mani della donna, giovani, affusolate, mentre mi porge un bisturi.
«Taglia con precisione, Alessandro. Se vuoi davvero guarire il mondo, devi prima imparare a non tremare.»
Mi sento più giovane. Un bambino.
Le sue mani mi guidano.
Un cuore batte tra le mie dita. Vivo. Reale.
Il sangue si mescola all'odore acre delle erbe.
«Non esitare. Chi cura deve dominare il tempo e la paura.»
Riapro gli occhi. Lei è ancora davanti a me, anziana, lo sguardo impenetrabile.
«Chi siete?» chiedo, il cuore che martella nel petto.
Lei mi guarda con un sorriso enigmatico.
«Un giorno, figlio mio, capirai.»
Poi scompare, dissolvendosi tra la nebbia e le foglie morte.
**Riflessione durante il viaggio
Mentre il viaggio continua, stringo il ciondolo nel pugno.
Perché il tempo continua a ripetersi?
Chi era quella donna? Perché mi ha mostrato qualcosa che non ricordo, eppure sento di aver vissuto?
E, soprattutto...
Se il tempo ha deciso di lasciarci stare, perché continuo a sentire che il nostro viaggio non è finito?
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Può un amore sopravvivere quando il mondo lo condanna? Può un sentimento bruciare senza essere mai pronunciato? Alessandro Crepuett, giovane aristocratico, ha sempre saputo qual era il suo posto: erede di una famiglia potente, cugino d...