Il vento della Cornovaglia accarezza la scogliera, portando con sé il profumo salmastro del mare e il richiamo dei gabbiani. I cavalli avanzano lenti lungo i sentieri erbosi, il loro respiro caldo si mescola all'aria fresca del mattino.
Michael sorride, il sole gli illumina il volto e i suoi occhi chiari riflettono l'azzurro del cielo. Lo osservo mentre scioglie le redini, lasciando che il suo destriero avanzi con naturale eleganza tra le colline.
Il paesaggio è un quadro vivente: i prati verdi si distendono fino all'orizzonte, spezzati qua e là da antiche rovine di pietra, testimoni silenziosi di tempi lontani. Il mare scintilla come un diamante spezzato dalla luce del giorno, e la sensazione di libertà mi riempie il petto. Michael si volta verso di me, allunga una mano e la posa sulla mia, intrecciando le nostre dita con naturalezza.
"Questa è casa, Ale," sussurra, il tono carico di dolcezza.
Lo so anche io. Qui, lontano dagli intrighi e dalle formalità, siamo davvero liberi.
Demian ci segue a distanza, il suo manto scuro si confonde con l'ombra delle rocce. Il lupo si muove con la grazia di una creatura che appartiene a questo paesaggio antico e selvaggio. Lo sentiamo vicino, sempre attento, come se proteggesse non solo noi, ma anche il tempo stesso che ci ha condotti qui.
Michael ride e mi lancia un'occhiata furba. "Scommetto che arrivi ultimo alla radura!" esclama, dando un colpetto alle redini e partendo al galoppo.
Sbuffo e lo inseguo, sentendo l'adrenalina scorrere nelle vene. Il vento mi scompiglia i capelli, il cuore mi batte forte, ma in fondo so che è solo un gioco. "Baro!" urlo, cercando di raggiungerlo.
Lui si volta e ride di gusto, gli occhi pieni di una luce maliziosa.
Quando finalmente lo raggiungo, Michael si lascia cadere sull'erba morbida, ansimando dal ridere. "Sei migliorato, Ale. Magari un giorno riuscirai persino a battermi."
Mi sdraio accanto a lui, il cielo azzurro sopra di noi e il suono del mare in lontananza. "O forse ti sto lasciando vincere per farti felice," rispondo con un sorriso sornione.
Michael mi dà una spinta giocosa sulla spalla. "Non sei così magnanimo."
Rimaniamo così per un po', il tempo sospeso nella quiete perfetta della Cornovaglia.
"Dimmi la verità," dico infine, voltandomi su un fianco per guardarlo. "Se tutto fosse stato diverso, se fossimo rimasti a Torino o a Londra, saresti stato felice?"
Michael mi osserva, poi scuote la testa. "Forse sarei sopravvissuto. Ma la felicità è un'altra cosa. È questa," dice, sfiorandomi la guancia con le dita. "Sei tu."
Il mio cuore perde un battito. Mi avvicino appena, abbastanza perché il nostro respiro si mescoli nell'aria tiepida. "Io non avrei mai potuto vivere senza di te, Michael."
Lui sorride, con quella sua sicurezza disarmante, e mi bacia. Dolcemente, profondamente, come se fosse il primo bacio e l'ultimo insieme.
"Mi dia un bacio, Lord Physician," mormora contro le mie labbra, prima di scoppiare a ridere.
Scuoto la testa e lo bacio di nuovo, ridendo con lui. Qui, in questa terra selvaggia e sincera, tutto è più vero.
La lettera di Belladonna
Dopo ore di esplorazione, il sentiero si restringe fino a condurci a una piccola costruzione in pietra, abbandonata e avvolta dalla vegetazione. Ci fermiamo davanti alla porta socchiusa, scambiandoci uno sguardo.
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Può un amore sopravvivere quando il mondo lo condanna? Può un sentimento bruciare senza essere mai pronunciato? Alessandro Crepuett, giovane aristocratico, ha sempre saputo qual era il suo posto: erede di una famiglia potente, cugino d...