PENSIERI DI CARTA - NOI CRUEPPET -

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A noi due, figli di una famiglia che sembra scritta più col sangue che con l'inchiostro

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A noi due, figli di una famiglia che sembra scritta più col sangue che con l'inchiostro. Per questo scrivo. Perché la mia storia, la nostra storia, non deve perdersi nei silenzi del mondo. 

 Torino, 21 novembre 1850


Alessandro Creppuet, Conte, 25 anni

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Alessandro Creppuet, Conte, 25 anni


Torino è avvolta da un gelo prematuro, e io, dalla mia finestra, osservo la città distendersi sotto un cielo livido, carico di pioggia trattenuta.

Le cupole delle chiese e i tetti delle residenze nobiliari si stagliano contro l'orizzonte, mentre il fiume scorre lento, trascinando via l'eco di un mondo che cambia, troppo in fretta o forse troppo poco. Le colline lontane svaniscono in una foschia sottile, e il chiarore delle fiaccole sparse per la città pulsa come il battito di un cuore nascosto sotto strati di pietra e segreti.

Il mio sguardo si perde, ma la mia mente è ferma su un unico pensiero.

Amalia è partita.

Quasi vent'anni insieme e poi, all'improvviso, il silenzio.

Sono passati venti giorni da quando ha lasciato Torino per Londra, eppure la sua ombra sembra ancora camminare nei corridoi del palazzo. Il suono dei suoi passi echeggia nei miei ricordi. Ogni sera, quando la quiete cala su queste mura, mi chiedo cosa stia facendo, se si sente sola, se sente la mia mancanza.

Amalia... così forte, così ostinata, eppure così fragile.

Ha sfidato nostra madre con un coraggio che riconosco, perché è lo stesso che arde in me. Eppure, ora è lontana, immersa in un mondo che non le appartiene. Londra è una città di luci e ombre, di salotti eleganti e regole inflessibili. I nostri cugini inglesi, affabili nelle lettere, impeccabili nei modi, rappresentano comunque il simbolo di una vita che lei non ha scelto.

Dopo scriverò meglio di lei e dei nostri cugini.

Della lettera che Amalia mi ha inviato.

HO DETTO AMORE  - Il ciondolo segreto -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora