FILI INVISIBILI PARTE 2

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Torino, qualche giorno fa. 

La neve cade lenta sul giardino del Palazzo. Mi trovo nella sala che dà direttamente sulla terrazza, osservando le impronte lasciate da qualche uccello sulla coltre bianca. Aspetto Michael. So che questa conversazione non sarà semplice, ma deve capire.

Entra senza far rumore, il mantello ancora umido di neve, i capelli biondi spettinati dal vento. Mi fissa con quello sguardo che riesce sempre a farmi sentire meno solo, eppure oggi c'è una distanza che non riesco a colmare.

"Mi hai fatto chiamare," dice, togliendosi i guanti e posandoli sul tavolo vicino.

"Michael," inizio, cercando le parole giuste. "Ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare. È importante."

Lui si avvicina, incrociando le braccia, e si ferma accanto a me. "È sempre importante con te, Alessandro. Dimmi."

Prendo un respiro profondo e inizio a spiegargli tutto. Della conversazione con mia madre, delle accuse contro di noi, delle macchinazioni che continuano a crescere intorno alle nostre vite. Gli racconto della morte di Pierre, del titolo dei De Gatte, della villa a Racconigi che ora appartiene a me per diritto.

"Quindi ora sei Marchese di Francia," dice lentamente, come per assaporare il peso di quelle parole. "E tua sorella vive in una proprietà che porta il tuo nome."

Annuisco. "Non è solo questo, Michael. Non è il titolo a proteggerci, ma tutto ciò che mia madre sta costruendo intorno a noi. Le alleanze, le connessioni, persino Virginia."

"Virginia?" chiede, alzando un sopracciglio.

"Sì," rispondo, cercando il suo sguardo. "Mia madre vuole prepararla per Parigi, per Napoleone III. È convinta che il suo legame con il Presidente possa diventare una rete che ci proteggerà. Non solo da queste accuse, ma da qualsiasi cosa possa metterci in pericolo."

Michael si volta verso la finestra, guardando la neve che continua a cadere. "Quindi il nostro futuro dipende da una ragazza che nemmeno conosco e da una serie di accordi che non abbiamo mai scelto."

Mi avvicino, appoggiando una mano sulla sua spalla. "Lo so, Michael. Ma è così che funziona il mondo. Non possiamo combattere da soli. Mia madre lo sa, e sta facendo tutto questo per proteggerci."

Lui si gira, e nei suoi occhi c'è una scintilla che non riesco a decifrare. "E Virginia? Tu la conosci bene. Cosa pensi di lei?"

"Virginia è..." cerco le parole. "È forte. Impulsiva, certo, ma c'è qualcosa in lei che mi fa pensare che riuscirà. Ha quella stessa determinazione che vedo in mia madre, ma con una luce diversa. E credo che possa capire cosa significa essere intrappolati in qualcosa che non hai scelto."

Michael annuisce lentamente, come se stesse cercando di accettare tutto questo. "E noi? Dove ci porta tutto questo, Alessandro?"

"Non lo so," rispondo, con sincerità. "Ma so che senza queste alleanze, senza questi appoggi, non avremo mai una possibilità di essere liberi. Non è il titolo ducale a proteggerci, Michael. È tutto ciò che mia madre sta costruendo. Dobbiamo fidarci di lei, almeno per ora."

Michael mi guarda a lungo, poi posa una mano sulla mia, stringendola con forza. "Non sono d'accordo con molte delle scelte di tua madre. Ma se tutto questo serve a tenerci insieme, allora accetto."

Sento il peso delle sue parole, il sacrificio che sono disposto a fare e quello che gli chiedo di accettare. Ma nel suo sguardo c'è qualcosa di nuovo, una forza che mi dà speranza.

HO DETTO AMORE  - Il ciondolo segreto -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora