AMOR VINCIT

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Amalia è splendida nel suo vestito di chiffon color crema, un'immagine di grazia e dolcezza. Mentre passeggia nel parco con Pietro, il piccolo Alessandro tra le braccia, il mondo sembra rallentare. Ogni passo è un inno all'amore, e il lago, che si riflette sotto il sole, appare come un prolungamento della loro anima, un quadro vivente di serenità.

«Guarda, amore mio,» dice Pietro, osservando il lago scintillante. «Il sole si ammanta con l'acqua. È un segno di gioia, come noi.»

Amalia sorride, stringendo il piccolo Alessandro che dorme sereno tra le sue braccia. «Sì, il mondo è pieno di bellezza. E lui è la nostra gioia più grande.»

In quel momento, il pensiero torna a Michael, a quasi quattro anni fa, nel parco del Valentino. Il ricordo di quel giorno è vivido, lo sguardo intenso che attraversa ogni barriera. «Ricordo quando ti sei avvicinato a me con la scusa di chiedere tabacco per la pipa,» riflette Michael, sorridendo. «I nostri occhi si sono incontrati e sembrava che tutto il resto svanisse, ci siamo innamorati all'istante. Ma che dico, è stato l'istante ad innamorarsi di noi due!»

«Quella connessione,» aggiunge Amalia, «è rara e preziosa, fratelli miei. Gli spiriti come voi trovano pace solo nella comunione dell'amore.»

Ma oggi c'è un altro motivo di celebrazione. Mentre il sole splende e il profumo dei fiori riempie l'aria, la cerimonia di matrimonio in chiesa di Amalia si avvicina. Pietro sa che la contessa, pur avendo accettato a malavoglia di restare in Francia, porta con sé il peso delle sue emozioni.

«Madre,» dico con fermezza, «questa è una giornata d'amore. Resta qui con noi. Non è il momento di tornare a Torino.»

La contessa abbassa il capo, un'espressione di smorfia sul viso. «Non sono cerimonie per me,» mormora, guardando la signora Belladonna con un certo disprezzo.

«Ma è un momento per celebrare l'amore, madre,» insisto, cercando di non turbare Amalia. «Voglio che per i nuovi marchesi ci sia tutto il bene del mondo. Voglio che il mondo li guardi e riconosca la bellezza del loro legame.»

«Annabella è deliziosa nel suo abito blu,» aggiungo, il cuore colmo di affetto. «E Michael... beh, è semplicemente meraviglioso. È regalità in persona.»

La contessa rimane ferma nella sua irremovibile posizione, con un'espressione di gelo sul viso. «Non sono cerimonie per me,» dichiara, i suoi occhi scuri e penetranti fissi su Pietro. «Non ho mai avuto bisogno di queste finzioni. L'amore è solo una debolezza.»

Pietro sente un brivido di frustrazione. «Ma oggi non si tratta di finzioni, contessa. È un giorno di celebrazione per me e vostra figlia. Meritiamo la nostra gioia.»

«Il sostegno e la gioia?» ribatte la contessa, un sorriso beffardo sulle labbra. «Sei così ingenuo, Pietro. L'amore non esiste nella mia realtà. È solo un velo di illusione che ci allontana dalla verità, e tu rimarrai sempre un servo poveraccio vestito da nobile.»

Amalia, con il piccolo Alessandro in braccio, si fa avanti. «Ma l'amore è ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Non possiamo negare la bellezza di questi momenti.»

La contessa la guarda con disprezzo. «E tu chi sei per insegnare qualcosa a me? Sei solo l'ombra di una marchesa. La tua visione romantica della vita è sempre stata ridicola, e guarda dove ti ha portata!»

Pietro sente il cuore battere forte nel petto. «Contessa, non possiamo permettere che il vostro cinismo offuschi la gioia di questo giorno. Anche se voi non credete nell'amore, ci sono altri che ci sperano, e noi siamo qui per festeggiare.»

«Festeggiare cosa?» risponde la contessa, la voce gelida. «Una farsa? Una commedia di Molière? Non ho intenzione di essere testimone della vostra unione.»

HO DETTO AMORE  - Il ciondolo segreto -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora