"Il tempo presente e il tempo passato sono forse entrambi presenti nel tempo futuro."
— T.S. Eliot
Il potere di Belladonna e la mia scelta.
Il profumo intenso degli unguenti che Belladonna applica sulla ferita di Michael si mescola all'odore pungente delle erbe e dell'acido borico. I suoi gesti sono precisi, rituali, come se fosse la sua volontà, oltre alla scienza, a guidare la guarigione. I bendaggi, impregnati di un impasto di farina, argilla, olio di lavanda e gocce del sangue del suo lupo Demian, sembrano possedere una forza che va oltre la medicina.
Belladonna non si ferma un istante. Ogni suo gesto è carico di un'urgenza ancestrale, e la stanza si riempie di un'energia palpabile, come se il tempo stesso trattenesse il respiro.
Quando si volta verso di me, i suoi occhi sembrano attraversarmi.
«Alessandro,» dice, e la sua voce è una sentenza incisa nella pietra, «non puoi comprendere appieno ciò che sta accadendo, perché la tua esistenza è intrecciata a qualcosa che va oltre la percezione umana. Il tempo non è una linea. Non è qualcosa che scorre. È un filo che si intreccia, si avvolge su se stesso, si spezza e si ricuce in infinite forme.»
Il mio cuore accelera.
«Quindi... se tornassi nel passato...»
Belladonna scuote la testa, ferma.
«Se torni nel passato, Alessandro, non stai tornando indietro. Stai spostando un filo in un'altra direzione. Ogni cosa che tocchi, ogni parola che pronunci, ogni battito di ciglia avrà un riflesso. Nulla resterà uguale. Nemmeno tu.»
Il ciondolo vuoto e il potere di Belladonna
Mia madre osserva in silenzio, il viso segnato da un'ombra che non riesco a decifrare. Forse rimorso, forse semplice ossessione.
Belladonna estrae il ciondolo di Matilde e lo solleva davanti ai miei occhi. La sua superficie dorata è opaca, priva di qualsiasi luce.
«Guarda.»
«Cosa dovrei vedere?» chiedo, sentendo un peso inspiegabile nel petto.
«Niente.» Belladonna scuote la testa. «Perché questo ciondolo, senza di me, è solo un gioiello vuoto.»
Le sue parole sono un colpo secco.
«Perché?» sussurro.
Belladonna passa le dita sul ciondolo e, all'istante, un bagliore profondo lo attraversa. Un lampo di energia si propaga nell'aria, facendomi mancare il respiro.
«Perché io sono l'unico equilibrio» dice, e nei suoi occhi vedo qualcosa di antico e potente. «I ciondoli non sono solo oggetti, Alessandro. Sono frammenti del filo del tempo. Sono porte, ma non sono loro a decidere dove portarti. È chi li controlla.»
Mi volto verso mia madre, che mi fissa con un'espressione indecifrabile. Ora capisco. Il potere non è mai stato nelle sue mani.
Belladonna e il suo legame con il tempo
Il suo sguardo si addolcisce, ma la sua voce resta ferma.
«Hai mai notato, Alessandro, che io invecchio? Ogni piega del mio volto, ogni ruga sulle mie mani, sono il segno di ogni varco temporale che ho attraversato. Ogni volta che il tempo si è spezzato, io ero lì, così come mi vedi ora.»
Mi guarda con intensità.
«Io non sono mai stata un passeggero, Alessandro. Non come te e Michael. Voi siete stati trascinati, portati da una forza che non avete compreso. Ma io... io sono stata il ponte, il filo che ha tenuto insieme questi mondi. Ecco perché invecchio. Con me, le pieghe del tempo sono diverse. E, a differenza di voi, io ricordo tutto.»
La sua confessione mi lascia senza fiato.
«Quindi tu sai...»
«Sì.» Belladonna annuisce. «So del legame che esiste tra te e Michael. So di ogni volta che siete stati separati e di ogni volta che vi siete ritrovati. Il tempo non vi ha mai permesso di essere completamente liberi. Eppure, siete voi a determinare la trama. Non io. Non tua madre.»
La scelta di Alessandro
Belladonna mi porge il ciondolo vivo, quello che ancora ha potere.
«Questo ciondolo ti porterà dove il tuo cuore desidera,» dice, e le sue parole sono un monito. «Ma una volta scelto, non potrai tornare indietro.»
Il mio sguardo si sposta su Michael, immobile, pallido, sospeso tra la vita e la morte. Accanto a lui, mia madre mi osserva. Nei suoi occhi leggo per la prima volta qualcosa di umano. Un dolore che non riesco a decifrare.
«Posso tornare indietro...» sussurro, la voce spezzata. «Posso riscrivere tutto.»
Belladonna annuisce, ma il suo sguardo si fa più severo.
«Se torni indietro, Alessandro, non salvi solo Michael. Salvi tutto ciò che il tuo cuore desidera... ma questa realtà, quella che conosci ora, svanirà.»
Il ciondolo brilla tra le mie mani, palpita come un cuore.
Guardo Michael, e il mio amore per lui mi esplode dentro come un fiume in piena.
«Ho amato e amo Michael.» Le parole mi tremano in gola. «E lo amerò in qualsiasi tempo.»
Belladonna sorride appena, un sorriso dolceamaro. Mi guida verso Michael, unisce le nostre mani. Il ciondolo brilla, sempre più intenso.
Il tempo si ferma.
Belladonna chiude gli occhi e pronuncia parole che sembrano venire da un'epoca lontana. Accarezza il suo lupo, Demian, e nei suoi occhi leggo un addio.
Un vento gelido e violento invade la stanza. Il mondo si spezza.
E io, per un attimo eterno, non sono più qui.
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Può un amore sopravvivere quando il mondo lo condanna? Può un sentimento bruciare senza essere mai pronunciato? Alessandro Crepuett, giovane aristocratico, ha sempre saputo qual era il suo posto: erede di una famiglia potente, cugino d...