Mentre Belladonna si prende cura di Michael, applicando unguenti dal profumo forte e intenso, il cui effetto calmante è accompagnato da proprietà curative per la ferita, bendaggi di acido borico e un impasto di farina, argilla, olio di lavanda e gocce di sangue del suo lupo; mia madre si rivolge a me con un'intensità che non avevo mai visto prima. "La mia intera esistenza è stata il riflesso dell'odio che provavo verso i regnanti sabaudi, un odio instillato in me da mio padre e suo fratello," dice, le sue parole cariche di rancore.
"Ho fatto di tutto per diventare lo strumento perfetto di mio padre. Ho studiato nel miglior collegio di Torino, ero giovanissima e impaurita. Ho lusingato il sovrano, e da quel connubio è nato tuo fratello, frutto del seme reale. Ma io non potevo essere una regina, solo una dama di compagnia, prediletta dal Re e da tutta la Corte." La sua voce si spegne, e il dolore si fa palpabile. "Quando è nato tuo fratello, ho perso la ragione. Il Re me lo ha strappato dalle braccia, e per giorni ho creduto che mi internassero in manicomio. La mia isteria era palpabile e violenta. E quando sei arrivato tu, tre anni dopo, ho visto in te la proiezione di lui, e sono ricaduta irrimediabilmente nella follia."
"Impazzita, madre?" chiedo, cercando di comprendere la profondità della sua sofferenza.
"Il mio ruolo a corte mi imponeva un contegno che non poteva permettere l'isteria di una contessa innamorata," confessa, e nei suoi occhi leggo il tormento di un amore perduto e di un figlio strappato alla madre. "L'unico uomo che ho davvero amato è stato il Duca di Hall, il tuo vero padre. Sì, Alessandro, un giorno mi hai chiesto se avessi mai amato davvero, e la risposta è sì. Ma questa storia, tu già la conosci."
"Il matrimonio con tuo padre era un ripiego, un modo per riparare il danno della gravidanza e dell'amore. Tuo padre, pur non sospettando all'inizio, avvicinava la sua casa ai Savoia. Un'unione di convenienza, come tutte le unioni in questa terra." La sua voce si fa più bassa, come se il peso della verità le schiacciasse il cuore.
"Ma perché, madre, ti sei accanita così? Perché hai dedicato la tua esistenza all'odio?"
"Te lo insegnano da piccoli, diventa facile," risponde, il suo sguardo si perde nel vuoto. "Avevo promesso a tuo nonno che, se non fossi diventata regina, avrei distrutto i Savoia. E il ciondolo... il ciondolo mi ha aiutato in questo." Si ferma un secondo, la sua gola è arida. "Mi sono imposta allora di dimenticare tuo fratello; ma quando sei nato tu, e il giorno successivo, la mia dama di compagnia ha dato alla luce quel bellissimo bambino, Michael, tutto il terrore si è manifestato, non potevo ricadere nell'isteria dell'amore, avevo difficoltà ad amare te, due amori non li avrei gestiti; tua sorella non la ho mai amata, la natura è astuta, le donne sono già predestinate."
Le parole di mia madre risuonano come un eco inquietante. Comprendo che, mentre il suo obiettivo era la distruzione dei regnanti, dentro di lei si stava sviluppando una consapevolezza dolorosa: il grande amore che mi legava a Michael . Questo amore, che lei cercava di spezzare, diventava sempre più potente, e le sue azioni malvagie non avrebbero mai potuto estirparlo.
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Alessandro e Michael, due giovani di mondi opposti, sono legati da un amore proibito. Alessandro, un nobile ribelle dell'aristocrazia sotto il regno di Vittorio Emanuele II e le riforme di Cavour, nasconde il suo amore per Michael, un...