MI FAI SENTIRE VIVO

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La tenuta di Racconigi è rimasta intatta nella sua straordinaria bellezza, con i suoi giardini sempre ben tenuti, somiglianti a quelli inglesi, che tanto mi affascinano. Da fanciullo, trascorrevo interi pomeriggi in questi giardini insieme alla mia tata, la signorina Anna. Ricordo ancora quei prati verdissimi, i lunghi viali che tracciavano ombre dorate sulle fontane e sulle statue, e le piccole radure che si estendevano fino al lago, circondate da querce, castagni e tigli. In primavera, questa meraviglia si tramutava in un'esplosione di fiori che sbocciavano ovunque, infondendo l'aria con il dolce profumo delle rose.

Ogni angolo della tenuta mi raccontava una fiaba: le fontane che riflettevano i raggi del sole creando un dipinto di colori, le statue di marmo bianco che sembravano osservarmi silenziosamente ogni mio passo, e i piccoli ponti in legno che attrave...

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Ogni angolo della tenuta mi raccontava una fiaba: le fontane che riflettevano i raggi del sole creando un dipinto di colori, le statue di marmo bianco che sembravano osservarmi silenziosamente ogni mio passo, e i piccoli ponti in legno che attraversavano i ruscelli. Le panchine di pietra, nascoste tra cespugli di lavanda, malva e alloro, offrivano nascondigli dove potevamo giocare e osservare i cigni che scivolavano bellissimi sulle increspature del lago.

 Le panchine di pietra, nascoste tra cespugli di lavanda, malva e alloro, offrivano nascondigli dove potevamo giocare e osservare i cigni che scivolavano bellissimi sulle increspature del lago

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Ricordo vividamente un episodio in cui ero caduto nell'acqua mentre tiravo sassi e gettavo molliche di pane ai cigni. Povera Anna, con il suo viso gentile, i suoi capelli castani raccolti sotto una cuffia e il suo abito lungo di cotone scuro con il grembiule bianco, inizialmente non mi aveva proferito parola. Ma una volta superato lo spavento, mi aveva messo in punizione per tre giorni, senza poter andare a cavallo con il mio pony nel piccolo viale che era utilizzato da noi giovani per cavalcare. Gli abiti di Anna, negli anni '30 del mio Ottocento, oggi sembrano così lontani nel tempo, con i loro tessuti pesanti e le maniche a sbuffo, rispetto alla moda più leggera e pratica di questi giorni. A me non entusiasma.

A me non entusiasmano i vestiti di oggi, forse perché sono ancora ben saldo nel mio tempo. Le donne con i pantaloni e i capelli corti non mi piacciono. A Palazzo Carignano, combatto per il diritto di tutti, anche delle donne, per i vari ceti sociali, e per la possibilità che un giorno anche gli umili possano votare e essere più liberi. Tuttavia, anche oggi, nel 1925, le donne non hanno ancora il diritto di voto, e il regime fascista ha recentemente annullato di fatto il diritto di voto universale maschile, so che era stato introdotto in Italia nel 1912, riducendo drasticamente le libertà democratiche del mio amato Statuto Albertino.

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