Cerimonia
La cappella privata del Palazzo Reale è silenziosa, avvolta da una luce tenue che filtra dalle alte finestre. La neve fuori crea un mantello bianco, soffice e ingannevole, perché il gelo che si sente è più dell'animo che dell'inverno.
Amalia e Pietro sono in piedi davanti all'altare. Lei è perfetta nella sua bellezza composta, ma stringe con forza il velo come se temesse che le scivoli via. Pietro, con la sua figura semplice ma dignitosa, le sfiora la mano con un gesto che sembra voler dire: Ci sono io.
Mi ritrovo a fissare Michael. Sta accanto a me, immobile. Non parla, ma i suoi occhi chiari tradiscono un tumulto di pensieri. La sua presenza mi rassicura e, nello stesso tempo, amplifica la mia inquietudine. Questo matrimonio protegge Amalia, sì, ma quanto costa a tutti noi?
La Contessa siede qualche fila dietro, in un angolo d'ombra. Il suo abito nero la rende una figura quasi spettrale, ma i suoi occhi seguono ogni movimento, come un generale che studia una battaglia. Al suo fianco, una donna elegante, dai lineamenti raffinati e dal sorriso enigmatico: la Marchesa di Francia. Non parla, ma con una calma disarmante si aggiusta i guanti di seta, lanciando un'occhiata al plenipotenziario pontificio che supervisiona la cerimonia.
L'arcivescovo, imponente nella sua veste cerimoniale, alza lo sguardo verso la coppia e pronuncia le parole del rito con tono grave:
Arcivescovo:
"Amalia e Pietro, siete giunti qui oggi davanti a Dio e agli uomini per consacrare il vostro legame. Siete pronti a unirvi nel vincolo del matrimonio, per amarvi e rispettarvi tutti i giorni della vostra vita?"
Amalia annuisce con grazia, ma c'è una tensione nei suoi occhi. Pietro stringe la sua mano, un gesto semplice, ma che sembra volerle dire: Siamo insieme in questo.
Pietro:
"Sì, lo sono."
Amalia:
"Sì, lo sono."
Lo scambio degli anelli è lento, quasi cerimoniale. Pietro prende l'anello che gli porge il plenipotenziario e lo infila con delicatezza al dito di Amalia. Lei, tremando appena, ricambia il gesto, le sue dita che esitano un attimo prima di compiere l'azione.
Arcivescovo:
"Con questo anello, io vi dichiaro marito e moglie. Che il Signore benedica questa unione e la renda eterna."
La dichiarazione finale sembra risuonare come un'eco. Amalia abbassa lo sguardo per un momento, poi alza il volto verso Pietro e accenna un sorriso. Pietro le risponde con uno sguardo caldo e sicuro.
Dietro di loro, Michael e io osserviamo in silenzio. Il peso di ciò che sta accadendo è tangibile, eppure c'è qualcosa di profondamente intimo in questa celebrazione.
Michael si avvicina di un passo, come per assicurarsi di non perdersi nulla. Non parla, ma i suoi occhi celesti brillano di una strana luce, un misto di speranza e inquietudine. Mi volto verso di lui, cercando un punto di contatto, ma non trovo le parole.
Dietro di noi, la contessa madre siede eretta, immobile, con il rosario stretto tra le mani. Accanto a lei, la marchesa di Francia sembra una figura dipinta, il suo sorriso enigmatico che si curva leggermente mentre osserva la scena.
Marchesa:
"Una mossa audace, mia cara. Ma non è forse il destino della tua famiglia a intrecciarsi sempre con il potere?"
La contessa non risponde subito. I suoi occhi sono fissi sulla coppia, ma il movimento delle sue mani tradisce la tensione. Infine, mormora:
Contessa:
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Può un amore sopravvivere quando il mondo lo condanna? Può un sentimento bruciare senza essere mai pronunciato? Alessandro Crepuett, giovane aristocratico, ha sempre saputo qual era il suo posto: erede di una famiglia potente, cugino d...