Torino, Settembre 1851
Il crepuscolo scende su Torino, tingendo il cielo di un azzurro profondo che sfuma nel viola mentre le prime fiaccole illuminano le strade, creando mille riflessi sulle pietre antiche della città. Dalla terrazza, io e Michael osserviamo la distesa di luci che si intrecciano come fili d'oro e argento. La città, così lontana e vicina al tempo stesso, sembra respirare, pulsare di vita sotto di noi.
Mi sento la mano di Michael scivolare lungo il mio braccio, un tocco lieve ma presente, un'ancora contro il vortice di pensieri che mi assale. Fra una settimana ci aspetta Monza, e con essa il peso di una decisione che non posso evitare. La paura mi stringe il cuore, la preoccupazione per ciò che accadrà si insinua nelle mie ossa.
Tra le mani tengo il libro che è caduto a terra poco prima. Ragione e sentimento. Le pagine sfiorate dal vento sembrano parlare da sole, come se sapessero di cosa ho bisogno. Ma mentre le sfoglio, noto una piega inusuale. Infilata tra i fogli, c'è una lettera, piegata con cura. La prendo, il respiro mi si blocca.
Non so perché, ma il mio cuore sa già che questa lettera cambierà tutto.
La apro con dita tremanti e, alla prima riga, il mondo intero si ferma.
La lettera di Anna
"Scriverti queste parole mi lacera l'anima, ma so che è giunto il momento di affrontare la verità. Per troppo tempo il silenzio è stato la mia prigione, e ora sento che solo la verità potrà liberarmi.
Tu sei mio figlio, Alessandro. Sei il frutto di un amore che ho provato per il Duca di Hall, un amore che mi ha dato forza ma che, allo stesso tempo, mi ha portato a compiere scelte che mi hanno segnato per sempre. Quando il Duca mi ha scelta, lasciando tua madre Matilde, non ho saputo proteggerti come avrei dovuto. Matilde, nella sua freddezza apparente, ti ha preso con sé e ti ha cresciuto come suo.
La verità non è facile da accettare, ma è necessaria. La corte ha sempre avuto gli occhi puntati su di noi. Il nostro amore, la nostra unione, è stato oggetto di scrutinio. Un matrimonio tra me e il Duca, con la mia gravidanza già in corso, avrebbe scosso le fondamenta della nostra rispettabilità. La successione, l'equilibrio politico tra la Corona britannica e il Regno Sardo, avrebbe potuto vacillare.
Non so se Matilde lo abbia fatto per amore o per lenire la sua ferita, ma sono certa di una cosa: a modo suo, ti ha amato. Forse più di quanto abbia mai amato Amalia. Questo è il suo cruccio e la sua redenzione, il peso che porta nel cuore. Io stessa non posso negare che il mio egoismo abbia contribuito al suo dolore, e per questo spero tu possa perdonarmi.
Michael, anche lui, porta in sé un'eredità che pochi possono comprendere. Non è solo il figlio di una dama di compagnia morta di parto, come ci è stato raccontato. È figlio del fratello del principe ereditario d'Austria e di una giovane aristocratica che ha sacrificato tutto per amore. Le corti europee hanno cospirato per nascondere questa verità, ma ora è giunto il momento che anche lui sappia chi è.
Tu e Michael rappresentate molto più di due giovani uomini con storie complicate. Siete il punto di incontro tra i due imperi più grandi della storia: l'Impero britannico e l'Impero austriaco. La vostra unione, il vostro legame, è una forza che nessuno potrà ignorare.
Nonostante ciò che molti potrebbero pensare, la Corona britannica e le diplomazie europee sanno bene quanto sia importante proteggere ciò che rappresentate. Anche se non condivido pienamente il vostro amore, farò tutto il possibile per salvaguardarlo.
Spero che queste parole possano darti pace e una nuova prospettiva su Matilde. Lei non è stata perfetta, ma a suo modo ti ha amato profondamente.
Ora è tempo per te di guardare avanti, Alessandro. Il tuo titolo non è solo un peso, ma una possibilità. Usa la tua nuova forza per proteggere ciò che ami."
Il dolore di Michael
Senza dire una parola, mi giro verso Michael, gli occhi pieni di tutto ciò che ho appena scoperto. Lui non dice nulla, ma il suo sguardo è già oltre la lettera, oltre questa terrazza, oltre Torino stessa.
«Devo leggerla, Alessandro. Posso?»
Annuisco, incapace di rispondere. Lui prende il foglio con mani ferme, ma quando inizia a leggere, noto il lieve tremore delle sue dita.
Le sue labbra si muovono silenziosamente sulle parole di Anna, e io sento ogni frase come un coltello nella carne. Poi, quando arriva alla verità su di lui, lo vedo impallidire. Il foglio gli scivola di mano, e senza una parola, si appoggia al parapetto.
Il suo respiro è irregolare.
Sento la sua tensione come fosse mia. «Michael...»
Lui chiude gli occhi, poi li riapre, rossi, lucidi. «Non è giusto.» La sua voce è un sussurro spezzato. «Tutta la mia vita... una menzogna.»
Gli si spezza il fiato in gola, e improvvisamente mi stringe con una forza che mi toglie il respiro.
Lo sento tremare contro di me.
«Tu lo sapevi?» chiede, la sua voce soffocata contro il mio collo.
Scuoto la testa, stringendolo forte. «No. Mai.»
Lui affonda le mani nella mia camicia, il respiro spezzato. «Mi hanno tolto tutto, Ale.» Il suo corpo trema. «Mi hanno dato un nome che non era il mio, una famiglia che non era mia. Mi hanno fatto credere che fossi niente.»
Lo stringo ancora più forte. «Sei tutto, Michael.»
Sento il calore delle sue lacrime sulla mia pelle, e il suono del suo pianto mi strazia l'anima. Il suo dolore diventa il mio, perché entrambi siamo stati incatenati a bugie, a intrighi, a un mondo che tradisce e distrugge.
Siamo due uomini gettati in un gioco più grande di noi, senza mai essere stati padroni della nostra stessa vita.
Lo bacio sulla fronte, sulle tempie, sfiorando le sue lacrime. «Non importa chi fossi.» La mia voce è ferma, una promessa. «Ciò che sei è qui. Sei mio.»
Lentamente, Michael solleva lo sguardo e mi fissa con un'intensità che mi trafigge. Poi, con voce spezzata, sussurra: «Ti amo.»
«Anch'io.»
E per un momento, Torino, Monza, il mondo intero si dissolvono. Siamo solo noi, finalmente liberi di appartenere l'uno all'altro.
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Può un amore sopravvivere quando il mondo lo condanna? Può un sentimento bruciare senza essere mai pronunciato? Alessandro Crepuett, giovane aristocratico, ha sempre saputo qual era il suo posto: erede di una famiglia potente, cugino d...