HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -

AL DI LA' DELLA SCOGLIERA

Le onde si infrangono contro le scogliere, portando con sé un ritmo che sembra riflettere il tumulto dei miei pensieri. Il cielo è punteggiato da stelle, mentre una brezza fresca accarezza il mio viso, portando l'odore salmastro del mare. Tengo tra le mani la lettera del Re, sigillata con il suo stemma in ceralacca, e con un respiro profondo rompo il sigillo.

Alla luce tremolante di una lanterna, mi siedo su una roccia sporgente, lasciando che il vento giochi con i lembi della mia giacca. Il silenzio è interrotto solo dal rumore delle onde e dal fruscio della carta mentre apro la lettera. La scrittura elegante e ferma del Sovrano cattura immediatamente la mia attenzione.

"Al Nostro amato e stimato Cugino, Conte Alessandro Crepuett,

Abbiamo appreso con viva soddisfazione della quiete che avete trovato tra le coste della Cornovaglia, lontano dai clamori della politica e dagli affanni che hanno segnato parte della vostra esistenza. Un uomo della vostra levatura e del vostro ingegno merita certamente di godere di un tale rifugio, dove il corpo e lo spirito possano finalmente trovare ristoro.

Tuttavia, sappiate che, anche da lontano, il vostro nome e il vostro operato rimangono ben presenti nel Nostro cuore e nel cuore del Nostro Regno. Crediamo che il vostro contributo, seppur meno visibile, non verrà meno: il giovane Duca di Hall, vostro caro fratello, avrà bisogno della vostra saggezza e guida, così come Noi confidiamo nel vostro impegno a mantenere saldo il legame tra i Nostri popoli.

Vi è inoltre motivo di grande soddisfazione apprendere che Pietro, uomo di rettitudine e principi, si stia rivelando un fedele custode degli affari di famiglia e un sostegno prezioso per la vostra amata sorella. Siamo certi che egli sarà un valido custode della vostra eredità e del buon nome della Casa Crepuett.

È dunque con affetto e ammirazione che, come Sovrano e come Amico, vi esortiamo a vivere questa nuova condizione con la serenità e la dignità che sempre vi hanno contraddistinto. Siate certo che la Nostra protezione e la Nostra stima non verranno mai meno.

Vostro Cugino,

Vittorio Emanuele, Re di Sardegna"

Rimango a lungo con la lettera in mano, le parole del Re che si imprimono nella mia mente. La penna del Sovrano traccia il mio futuro, ma ogni frase sembra riportarmi al peso del passato. La libertà che mi offre è dolce, ma non priva di spine.

Osservo il mare, il suo blu profondo illuminato dalla luna. Penso a Pietro, a quanto abbia dimostrato di essere degno di fiducia. Ricordo il momento in cui gli ho affidato la gestione della casa a Torino: la sua determinazione, la promessa implicita nei suoi occhi che non avrebbe mai tradito il nostro nome.

Con un sospiro, ripongo la lettera nella tasca interna della giacca e mi alzo. La vista delle luci del villaggio in lontananza mi riporta al presente. Quelle luci, calde e accoglienti, rappresentano un senso di comunità che non avrei mai pensato di trovare in un luogo così distante da Torino. La Cornovaglia mi ha dato una nuova prospettiva, un nuovo rifugio, ma il legame con le mie radici non potrà mai essere spezzato.

Tornando al cottage, sento il fruscio dell'erba sotto i miei passi e il lieve cigolio della porta mentre entro. Michael dorme profondamente, il viso rilassato e sereno. Mi avvicino alla culla del piccolo Alessandro, il nipote che rappresenta il futuro della nostra famiglia. Lo osservo per un momento, sentendo il peso delle responsabilità che ho scelto di lasciare dietro di me, ma anche la certezza che il nostro nome è in buone mani.

Domani discuterò con Robert, con Pietro, con tutti loro. Ma stanotte, lascerò che il suono delle onde e il respiro di chi amo mi riportino alla pace che la Cornovaglia mi ha insegnato a trovare.