l sole cala lentamente oltre l'orizzonte, tingendo la radura di una luce dorata.
Mi siedo accanto a Michael, mentre il lupo Demian è accucciato ai miei piedi. La sua presenza è un balsamo per la mia inquietudine, ma non riesco a scrollarmi di dosso il peso che sento nel petto. Michael mi sfiora la mano. Il suo tocco è leggero, ma basta a riportarmi al presente.
Dalla foresta, Belladonna emerge come un'ombra. Il suo mantello nero ondeggia con la brezza serale, e il suo volto è illuminato da un'espressione solenne. Porta con sé uno scrigno di legno intagliato e un vecchio libro, segni tangibili di una verità che fino a quel momento avevo solo intuito.
Il silenzio che l'accompagna è quasi palpabile.
«Siete stati pazienti,» dice fermandosi davanti a noi. La sua voce è calma, ma sento il peso di secoli nelle sue parole. «Ora è tempo di chiudere i conti con il passato.»
Il ponte psichico e i ciondoli
Belladonna si inginocchia davanti a noi e apre lo scrigno. Al suo interno ci sono frammenti di ciondoli, luccicanti come piccole stelle catturate. Li tiene con delicatezza, come se custodisse un segreto fragile.
«I ciondoli non erano semplici oggetti,» inizia, il suo sguardo fisso su di me. «Erano ancore, strumenti creati per sfruttare un legame psichico che attraversa generazioni. Voi non li avete attivati per caso: erano parte di voi, di ciò che siete.»
Fisso i frammenti nel suo palmo, cercando di capire. «Che cosa significa?» domando, con la voce incrinata.
Belladonna mi guarda con una dolcezza inaspettata. «Significa che il tuo legame con il passato, con il 1811, non era un errore. Alessandro, il sangue che scorre in te—puro come quello di Demian—ha aperto il varco. Ma senza Michael, saresti stato perso. Lui è stato la tua ancora, il tuo equilibrio.»
La confessione della Contessa
Mi volto verso mia madre. È immobile, ma i suoi occhi sono fissi sui frammenti di ciondoli.
«Li riconosci, Matilde?» domanda Belladonna, con un sorriso amaro. «Questi sono ciò che rimane dei ciondoli che hai cercato di controllare per tutta la vita.»
La Contessa inclina il capo, un'ombra di sfida attraversa il suo volto. «Io li padroneggiavo.»
Belladonna ride, un suono basso e pericoloso. «Padroneggiavi una frazione del loro potere. Il tuo sangue e quello di tuo padre alimentavano il loro potenziale, ma la tua ossessione li ha corrotti. Ti hanno abbandonata, Matilde. Ed è stato giusto così.»
La Contessa si alza di scatto. «Mio padre e mio zio hanno mosso il cielo e la terra per ottenere quei ciondoli. Hanno cercato gli alchimisti più potenti d'Europa, li hanno pagati con oro e promesse, tutto per possedere ciò che io ho imparato a usare. Da giovane, sapevo piegarli al mio volere. Ma tu, Belladonna, hai distrutto tutto quarant'anni fa.»
Il suo sguardo si fa velenoso. «E osi darmi della strega? Tu, che hai corrotto il tempo e che ora fingi di salvare Alessandro e Michael? Guarda la schiena di quel ragazzo!» Indica Michael con un gesto brusco. «Far fustigare un giovane. Questo è ciò che hai permesso. Questo è il tuo eroismo.»
Il sacrificio di Belladonna
Belladonna non si scompone. La sua voce è calma, ma la tensione nelle sue parole è palpabile.
«Non capisci ancora, Matilde?» dice. «Non sono qui per discutere con te. Sono qui per mettere fine a ciò che hai iniziato. La tua ossessione ha danneggiato non solo Alessandro e Michael, ma ogni linea temporale che hai toccato. Hai aperto troppi varchi, e ora devono essere chiusi.»
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Può un amore sopravvivere quando il mondo lo condanna? Può un sentimento bruciare senza essere mai pronunciato? Alessandro Crepuett, giovane aristocratico, ha sempre saputo qual era il suo posto: erede di una famiglia potente, cugino d...