"IN OGNI GRANDE SOGNO, C'E' UN PICCOLO SEME DI VERITA'" GOETHE
Belladonna aveva trascorso un'intera notte e una mattinata di viaggio, da quando i funzionari di corte l'avevano avvisata dell'attentato e condotta alla Reggia. Quando finalmente la vedo entrare, il suo volto è segnato dalla fatica, ma i suoi occhi brillano di determinazione. Accanto a lei, il suo lupo bianco, Demian, cammina con passo fiero. Senza pensarci, mi avvicino e le stringo le mani, trasmettendole tutto il mio timore e la mia speranza. Le porgo il ciondolo che mi aveva dato mia madre, un simbolo del nostro legame. Belladonna sorride, ma il suo sguardo si posa sulla Contessa Madre, visibilmente turbata.
"Alessandro," dice con voce calma, "la situazione è grave. Ho sentito cosa è accaduto. Tutto il Regno ne parla. Le campane delle chiese di Torino suonano a festa, ma in realtà sono un segno di misericordia per Michael, il tuo giovane che ha salvato il Re."
"Non posso credere che sia accaduto," rispondo, l'angoscia che mi attanaglia. "Michael è così coraggioso, e ora si trova in pericolo. Non posso immaginare un futuro senza di lui."
Osservo mia madre, il suo comportamento è cambiato in modo sorprendente. Sento una gioia nel cuore, ma un'ombra di scetticismo mi avvolge. Non riesco a fidarmi completamente di lei; temo che stia tramando qualcosa dietro le quinte.
"Perché ora, madre?" chiedo, il cuore in tumulto. "Perché improvvisamente sei qui per aiutarmi? Non posso ignorare il fatto che hai sempre avuto i tuoi piani. Cosa hai davvero in mente, non capisco il motivo di dare il ciondolo a Belladonna, tu la detesti!"
La Contessa Madre mi guarda, la sua espressione è un misto di vulnerabilità e determinazione. "Alessandro, ho compreso i miei errori. La mia ambizione mi ha accecato e mi ha fatto dimenticare ciò che è veramente importante. Michael... è un ragazzo coraggioso. Ha rischiato la vita per il Re e per il nostro Regno. Non posso restare in silenzio ora."
"Ma posso fidarmi di te?" rispondo, la sfiducia che mi attanaglia. "Sei stata così distante, così calcolatrice, hai fatto del male a tua figlia, a Pietro, a nostro padre, a tutti!"
"Devo dimostrarti che posso cambiare," insiste, la sua voce divenuta più ferma. "Non posso permettere che il nostro legame venga distrutto da questo dolore. Dobbiamo unirci per Michael."
Proprio in quel momento, Belladonna entra nella stanza dove si trova il mio amore, il suo lupo bianco al suo fianco. Con uno sguardo autorevole, fa uscire tutti dalla camera, lasciando solo noi tre. "Demian, seguimi," dice con una voce che trasmette sicurezza.
La stanza si riempie di un silenzio teso mentre Belladonna si prepara ad affrontare la situazione. Con un gesto delicato, poggia il ciondolo sul petto del ragazzo e chiude gli occhi, recitando alcune frasi in latino:
"Ad astra per aspera,
Dona mihi vires,
Curare animae et corporis,
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HO DETTO AMORE - Il ciondolo segreto -
RomanceTorino, 1850. Alessandro e Michael, due giovani di mondi opposti, sono legati da un amore proibito. Alessandro, un nobile ribelle dell'aristocrazia sotto il regno di Vittorio Emanuele II e le riforme di Cavour, nasconde il suo amore per Michael, un...