Capitolo 1 pt.1

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16 Agosto

ISABELLE

Dio, cosa ho fatto di male per meritarmi questo? No, davvero, perché? Perché sono masochista, ecco perché, e ostinata, e orgogliosa, e perché tanto so che quando tornerò a casa, anche se sarò una poltiglia e mi dovranno tirare su col cucchiaino, comunque sarò fiera di me stessa per averci provato. Anche quando mia sorella mi dirà che sono pazza e ossessionata.

-Caleb ti prego fermati.- Gli urlo senza voce, rilasciando l'ultima aria che ho nei polmoni. Non ce la faccio più. Già vedo la luce bianca in fondo al tunnel, la mia tris nonna che mi tende la mano per portarmi nella beatitudine eterna con lei. Tranquilla nonna arrivo appena riprendo un po' di fiato.

-L'atletica Belle non riesce neanche ad arrivare fino a casa? Dai muovi il culo, prima che ti si afflosci.-

-Se per poter sopravvivere mi si deve afflosciare il sedere, allora che si afflosci pure.- Rispondo affannata, tra un respiro e l'altro, con le mani sulle ginocchia. Non sono esattamente il miglior esempio di femminilità ora. I polmoni bruciano e le gambe fanno dannatamente male.

-Davvero vorresti arrenderti? Concedermi la vittoria? Ammettere che non riuscirai mai ad avere la mia resistenza?-

-Stai zitto.-

Caleb si mette la mani aperte intorno alla bocca. –Attenzione, attenzione a tutti.- Inizia a urlare facendo girare una decina di ragazzi intorno a noi. –Isabelle Grant è una mezza sega.-

-Zitto Caleb.- Esclamo ridacchiando per le facce dei passanti. A quest'ora il parco è pieno di corridori, sono sicura che più rossa di così non posso diventare, ma se non fossi affaticata avvamperei.

-E non riesce a faticare per più di un'oretta. Chissà se ha questa resistenza anche sotto le...-

-Caleb!- Mi lancio addosso al mio amico nel tentativo di farlo smettere. Lui mi alza di peso e inizia a portarmi in braccio, mentre io scalcio e gli tiro pugni sulla schiena muscolosa. Ovviamente lui non sente niente. –Fammi scendere.- Lancio un urletto. Mi fa il solletico alla pancia e io rido come una bambina. –Mi arrendo, mi arrendo. Basta!- Caleb mi fa tornare a terra e io scoppio a ridere. Gli tiro un pugno leggero sul braccio. –Stronzo.-

-Noiosa.-

-Antipatico.-

-Masochista.-

-Questo è vero!- Concordo continuando a ridere. Lo prendo a braccetto e mi appoggio con la testa alla sua spalla. –Andiamo a casa, sono esausta.-

-Vuoi che ti porto in braccio?- L'idea mi alletta, ma non potrei mai accettare e cedere in questo modo.

-Riesco ancora a stare in piedi, tranquillo.- Gli rispondo stringendogli di più il braccio. Quando mai ho deciso di accettare la sua sfida ieri mattina! "Ho più fiato di te." L'ho provocato io quando l'ho incrociato fuori dal supermercato col fiatone. "Davvero? Allora perché non vieni con me a correre domani?" Mi ha sfidata lui. E Dio solo sa quanto io non riesca a resistere alle sfide. "Certo!" Gli ho risposto convinta. Ma chi volevo prendere in giro? Io corro, io faccio kick boxing, io ballo e io cavalco, ma io non devo comunque sfidare un ex corridore di atletica e attuale halfback della squadra di football dell'università.

Ridendo e scherzando arriviamo al mio appartamentino appena fuori dal campus e già dai rumori che sento in corridoio deduco che in casa ci siano Malissa, Brooke e Alex, che, nonostante non sia un mio coinquilino, sembra essere perennemente a casa nostra. Sicuramente stanno litigando. Lo so. Li sento. Apro la porta e di fronte a me si apre una scena ormai fin troppo conosciuta. Malissa, con in mano un cucchiaio di legno e un libro di ricette urla contro Alex, che intanto cerca aiuto in Brooke, che come al solito lo ignora, come se non fosse il suo ragazzo, e lo lascia a sbrigarsela da solo con l'ira della mia amica mentre lei fa zapping alla tv. –Buonasera.- Dico mentre entro in casa. Giusto per evitare che mi arrivi in testa qualche stoviglia. Caleb entra dopo di me, chiudendosi la porta alle spalle. Lo sento sospirare nel vedere la scena, proprio come ho fatto io poco fa.

E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora