01 Novembre
ISABELLE
L'odore del caffè bruciato mi si infila nelle narici lasciandomi un orribile sapore in bocca. Un modo orribile di svegliarsi. La testa mi fa male e sento un principio di nausea alla bocca dello stomaco, mentre un sapore acido e disgustoso mi impregna la bocca. Che schifo! Sono indolenzita e confusa e non ho il coraggio di aprire gli occhi per paura di dover affrontare il sole del mattino entrare dalla finestra. No, penso che me ne starò qui a meditare, anche se mi sembra di avere un trapano nel cervello. Ieri sera, dopo aver lasciato il locale, siamo andati in una confraternita, non mi ricordo quale, e ci abbiamo dato dentro di alcool, balli, e giochi strani. Ho accettato di fare robe tipo body shot, birra pong, il gioco della monetina, il gioco della bottiglia e avrò baciato probabilmente sette differenti ragazzi -ma almeno erano tutti carini-. Ricordo tutto, per fortuna, ma so benissimo che non ero in me mentre facevo quelle cose. Oh no, proprio no! Per poter fare il body shot ho dovuto tirare sul il vestito fino a sopra l'ombelico, lasciando scoperto il tanga che avevo sotto, e oltretutto è stato Caleb il fortunato che ha leccato la tequila dal mio ombelico. Per quanto dovrei essere felice che non sia stato un estraneo, sono un po' preoccupata perché ricordo perfettamente il suo sguardo mentre mi rubava il lime dalla bocca e i movimenti della sua lingua sulla mia pancia. Di sicuro non aveva intenzioni caste e pure e questo mi porta a pensare a quello che hanno detto Brooke e Alex l'altro giorno. No, non va affatto bene. Non berrò mai più in vita mia. Dei brividi leggeri mi trapassano, così cerco la coperta con la mano e la tiro su di più sul mio corpo, poi mi rigiro nel letto per farmi su meglio. Non c'è niente di meglio che rigirarsi nel letto la mattina appena svegli! In realtà non ho nessun ricordo del perché abbia deciso di dormire nuda stanotte, ma probabilmente sarà stato un attimo di follia. Spero solo di non aver dimenticato nient'altro perché potrebbe essere piuttosto imbarazzante andare in giro per il campus altrimenti. Ma quando sto per girarmi per la terza volta non trovo l'enorme spazio del letto matrimoniale ad accogliermi, bensì sbatto contro qualcosa di duro. La cosa dura contro la quale ho sbattuto vibra e un mugolio proviene dalle mie spalle. Ancor prima che io possa iniziare ad assemblare i pezzi del puzzle un braccio muscoloso e tatuato mi prende in vita e mi attira a se. Oddio. Inspiro di colpo quando sento tutto il corpo del mio "ospite" premere contro il mio. E intendo dire proprio tutto il corpo. Parti dure e calde, in particolar modo, premono sul mio sedere coperto solo dal lenzuolo. Wow. Penso proprio che finchè resterò in questa posizione non riuscirò a rilassarmi. Ogni muscolo è teso e all'erta, ma la tensione che provo tra le cosce è di un altro genere direi. Cavolo, devo controllarmi. Ci manca solo un round mattutino dopo quelli di stanotte, che mi hanno lasciato piuttosto indolenzita oltretutto. Chiunque sia devo ammettere che ha una bella mano. Ho l'ossessione per le mani, mi spirano protezione e, soprattutto, possono dare un grande piacere. Oh, dai cazzo, Isabelle Grant, controllati! In qualunque caso questo braccio mi ricorda qualcosa, anche se non sono troppo sicura di cosa di preciso. Dov'è che lo ho già visto? Anche il tatuaggio è famigliare. Faccio per scostarmi, ma sento un altro mugolio, il braccio mi stringe nuovamente e io mi blocco all'istante. Devo trovare un modo per uscire di qui e vedere in faccia il mio compagno di letto. Perché mi caccio sempre in queste situazioni? Sollevo cauta il braccio dello sconosciuto e velocemente mi sposto, facendolo ricadere sulle coperte, poi mi blocco, come una ninja in mezzo a dei raggi laser. Attendo di sentire qualche rumore, ma non sento niente quindi rotolo fino a giù dal letto. Quando mi alzo mi guardo intorno, cercando disperatamente il vestitino di ieri sera, che però non è da nessuna parte. Guardo il ragazzo, ma il lenzuolo gli copre il viso e io non riesco a riconoscerlo. Posso solo vedere che è moro, con i capelli corti, e ha quell'enorme tatuaggio sul braccio che sparisce sotto la coperta. Sì, è proprio il mio genere! Prendo un paio di mutandine dal cassettone e una canottiera, cercando di fare il meno rumore possibile. Stare in piedi è una sofferenza ancora maggiore per la mia povera testa e il mio stomaco sottosopra. Sento già l'alcool salire e scendere per il mio iper-irritato esofago. Ti prego, non ora! Esco piano dalla camera, mi richiudo con delicatezza la porta alle spalle e, un passettino per volta, attraverso la sala, ancora vuota -grazie a Dio- e raggiungo il bagno. Okay, poi dovrò fare i conti con una faccia che fa ribrezzo e dei capelli che sembrano quelli delle barbie vecchie dopo che le hai pettinate troppo, ma prima devo assolutamente lavarmi i denti, considerato il saporaccio di opossum morto che ho in bocca. Per sicurezza faccio tre lavaggi approfonditi, mentre contemplo il trucco ormai sciolto intorno agli occhi. Sembra che mi hanno fatto due occhi neri. Quando ho finito con i denti e sono, quasi, certa di aver levato quel sapore schifoso, mi butto sotto la doccia. Insapono altrettante volte corpo e capelli. Mi sento ancora addosso lo sporco e il sudore di ieri sera, e probabilmente anche di stanotte, e non vedo l'ora di togliermi tutto di dosso. Sinceramente non riesco proprio a spiegarmi la presenza di quel tizio nel mio letto, se non qualche vago ricordo del viaggio fino a qui e dei momenti più piccanti del nostro incontro. Non ho vomitato e mi ricordo tutto, eppure gli unici buchi che ho sono le parti in cui accalappio quel ragazzo e me lo porto a casa dandoci dentro per buona parte della notte. Potevo ricordare la parte divertente, no? Ovviamente no. Mi faccio su i capelli nell'asciugamano e mi rimetto mutandine e canotta, pronta per uscire. So che avrò freddo e che dovevo prendere qualcosa di più pesante, ma ormai... Quando apro la porta vedo di sfuggita qualcuno sul divano, ma lascio perdere, troppo imbarazzata per chiunque sia, e apro direttamente il frigorifero senza degnarlo neanche di uno sguardo.
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