22 Novembre
ISABELLE
Mi giro di soprassalto nel letto caldo, svegliata dalle urla di qualcuno. Possibile che in questa casa litighino sempre! Decido di far finta di nulla, mi giro dall'altra parte e mi copro la testa col cuscino.
-...auguri a te. Tanti auguri a Isabelle, tanti auguri a te. Woooo.- Mi tolgo il cuscino dalla faccia e con un sorriso da ebete mi alzo a sedere rivolta verso i miei amici. Sono tutti lì ad applaudire, mentre Brooke tiene in mano una meravigliosa torta ricoperta di panna con su due candeline a forma di 19. Mi sento un po' in colpa per averli mentalmente insultati per quelle urla e sono davvero senza parole. Il cuore mi va a mille e non riesco a fare a meno che le lacrime mi salgano agli occhi dalla felicità. Mi porto le mani alla bocca e mi alzo di corsa, raggiungendoli.
-Oddio, grazie ragazzi! Non so che dire.- Dico con una vocina da bambina mentre saltello sul posto.
-Non devi dire niente, devi solo soffiare le candeline ed esprimere un desiderio.- Mi risponde Brooke. Oddio, un desiderio... e cosa desidero? Non può essere niente di stupido, come l'andare bene a scuola, o di banale, come vincere un milione di dollari. Io non desidero niente. –Magari prima che diventiamo vecchi.- Mi rimprovera la mia amica col suo tono acido. Certo, come se fosse facile. Pensa, pensa, pensa... Ci sono! Di colpo capisco che se non desidero niente, allora posso desiderare di poter conservare questo desiderio per il futuro, per quando ne avrò bisogno. Mi sporgo verso la torta e soffio le candeline chiudendo gli occhi. Tutti applaudono di nuovo. –Ci spiace di averti dovuta svegliare così presto, che poi la una di pomeriggio non è presto, ma lasciamo perdere, comunque ti ricordo che noi due abbiamo da vedere una partita alle cinque, quindi direi che dobbiamo festeggiare, prepararci e andare in aeroporto.- Dice cogliendomi di sorpresa. Mi ero totalmente dimenticata della partita.
-Oddio è vero! Me ne stavo già dimenticando.- Esclamo spalancando gli occhi e la bocca in un'espressione che spero davvero non mandino in onda.
-Perché in aeroporto?- Chiede Caleb riavviandosi il ciuffo bronzeo e facendo vagare i luminosi occhi verdi da me a Brooke. Sembra particolarmente sorridente oggi e ne sono felice, perché è da un po' che non lo vedo così. Vorrei sapere il perché, ma in genere sono cose che non devo chiedergli queste, ma che mi dice lui spontaneamente, e dato che invece non mi ha raccontato il motivo del suo muso lungo non voglio sembrare invadente. Vederlo contento però rende me allo stesso modo.
-Derek mi ha chiesto di andare a vederlo giocare. Mi sono arrivati ieri un paio di biglietti e allora ho chiesto a Brooke di venire con me.- Risponde eccitatissima. Mi accorgo che gli angoli delle mie labbra si stanno piegando involontariamente verso l'alto al ricordo di ciò che c'era nel pacco allegato ai biglietti e a un foglietto, scritto in pessima calligrafia, che mi suggeriva di indossare ciò che conteneva il pacco, altrimenti, se la squadra avrebbe perso, Derek avrebbe fatto in modo di farmela pagare. Non che abbia paura di lui, ma mi piacciono un sacco queste magliette enormi da uomo e sicuramente non mi tirerò indietro dall'indossarla. Mentre penso a questo però mi accorgo che le meravigliose fossette sul viso di Caleb sono sparite e che ora la sua bocca è una linea dritta, mentre il suo sguardo è severo. Ecco che torna l'espressione che lo sta tormentando da giorni, deturpando il suo bel viso. –Che c'è?- Gli chiedo preoccupata. Ho paura che si senta male o che il problema di cui non mi vuole raccontare sia più grave del previsto. Non so come potrei reagire a qualcosa di brutto. Aspetto che parli, ma lui sta lì a fissarmi, con il volto a metà tra il triste e l'arrabbiato, con la fronte aggrottata, le sopracciglia imbronciate e gli occhi più freddi che mai.
-Ti rendi conto che la Berkley è una delle squadre avversarie alla nostra?- Sbotta all'improvviso. -Tu stai per andare a fare il tifo per un'altra università.- Non posso credere che lo abbia detto davvero! In realtà non posso credere che lui pensi mi importi qualcosa del football in generale. Certo, seguo quello professionistico, ogni tanto, ma non sono quasi mai andata alle partite dell'università e, in qualunque caso, ci capisco poco o niente. Ma poi, mi chiedo, tutto questo casino perché vado a vedere una squadra "nemica"? Sai che sacrilegio!
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E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]
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