Capitolo 59

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10 febbraio

ISABELLE

Su e giù.

Su... e giù.

Le mie dita non riescono a smetter di sfiorargli il petto, mentre lui ancora dorme.

Lo guardo, affascinata dal profilo del suo naso dritto, delle ciglia che gli sfiorano gli zigomi, delle labbra, morbide e carnose, che ho passato la notte a baciare. La cosa ha un che di maniacale, a pensarci è persino inquietante, eppure non la smetto, neanche quando i suoi occhi iniziano a muoversi al di sotto delle palpebre. Probabilmente si sta per svegliare.

Stanotte è stato perfetto. Perfetto come mai avrei immaginato. Sentirlo contro di me, dentro di me, poterlo toccare senza dovermi preoccupare di nulla, poterlo baciare con la libertà che non mi son mai sentita di avere e sentirlo supplicarmi di ripetere all'infinito quanto io lo ami, mai mi sarei immaginata potesse essere così bello e liberatorio.

Eravamo una cosa sola, un solo battito, un solo movimento. Il mondo iniziava e finiva con noi e avrebbero potuto tirarci contro una bomba atomica, che noi comunque non ci saremmo separati.

E mentre lui mi ha cullata fino ad addormentarsi, stanco dopo aver liberato ogni nostro desiderio sepolto per troppo tempo, io son rimasta sveglia, a rivivere ogni istante, a fermi film mentali che forse ancora non posso permettermi e fissarlo, come una maniaca.

E lo sto ancora fissando come una maniaca quando lui apre gli occhi e li punta dritti nei miei. Per assurdo a spaventarmi sono io, che sobbalzo tirando un urletto molto poco coraggioso.

Lui mi guarda storto e comincia a ridere.

-Non mi prendere in giro!- Mi lamento io, portandomi le mani al viso per coprirlo, e girandomi a pancia in su, scostando il mio corpo da sopra il suo.

Ride più forte e lo sento muoversi sul letto. Il suo profumo, virile dopo la nottata, si muove con lui nell'aria intorno a me e mi eccita da morire, perciò a maggior ragione non mi scopro il viso che immagino esser rosso.

-Isabelle...- Ridacchia mentre mi chiama.

-No.-

-Dai, come potevo non ridere?- Ridacchia ancora. Lo spio aprendo un poco le dita sopra gli occhi. -Ridi con me.-

Cosa?

-No!- Rispondo richiudendo le fessure.

-Non obbligarmi a forzarti.-

Mi vien da sorridere, ma mi trattengo, riapro le dita, lo guardo male e poi le richiudo. Dopo un infinito attimo di silenzio, sento un peso su di me, le sue dita sui miei fianchi, e un respiro più tardi l'aria non vuole rientrare nei polmoni tanto il ridere che sto facendo.

-No, Derek, ti prego. No.- Lo supplico tra una risa e l'altra, ma lui continua. -Per piacere, basta. Basta, mi arrendo.-

Si ferma e mi guarda, mentre io rendo fiato.

-Ma sei durata pochissimo! Non c'è gusto se ti arrendi così.- Sbuffa.

-Non ho abbastanza forze a quest'ora per resistere.- Sorrido guardandolo, ancora affannata ma divertita, poi allungo una mano e gliela poso sulla nuca, tirandolo piano giù, verso di me. Non si fa pregare troppo e un attimo dopo le sue labbra sono già sulle mie e le sue mani mi premono sui fianchi, ma non più facendomi ridere, bensì infuocandomi la pelle.

Le nostre bocche si sfiorano, i nasi di sfregano e le lingue si stuzzicano per un tempo che pare infinito, con la stessa bramosia e dolcezza che abbiamo avuto per tutta la notte.

E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora