Capitolo 51 pt. 1

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03 Febbraio

DEREK

Ho le nocche che mi fan male e sono arrossate. Vi passo sopra le dita, accarezzandole delicatamente, cercando un sollievo che non trovo.

Intanto cammino, convinto verso il camerino di Isabelle. Ho il cuore che batte più veloce di quanto non abbia mai fatto e la mente con dentro una tale confusione che, se non conoscessi il posto a memoria, a quest'ora mi sarei già perso tra i corridoi.

Devo parlarle. Devo parlarle perchè ho fatto la più grande stronzata della mia vita e senza neanche rendermene conto. Non avevo nessun diritto di fare una cosa del genere, di invitare quell'uomo. Pensavo che ascoltare quel suo amico sarebbe stata una buona idea, ho chiesto informazioni anche a Lissa, quindi sono ancora più confuso ora. Più confuso che mai.

Perché mi hanno mentito?

Beh non lo so e più ci penso più mi irrito perchè tutto, tutto il tempo che son stato con Isabelle, tutto quello che ho costruito con lei, tutta la fiducia che ero riuscito ad ottenere, sono svaniti come nulla fosse, nel vuoto, nel nulla. Puff.

Arrivo alla porta e busso, aspetto una risposta, ma non la sento. Non sento le parole e neanche dei pianti o delle lamentele, il rumore di una persona che cammina o di oggetti che vengono lanciati. Apro senza neanche chiedere il permesso ed il camerino è completamente vuoto.

Mentre perlustro ogni centimetro in cerca di una sua cosa qualunque che potrebbe indicarmi che si trova ancora in questo palazzo, sento bussare alla porta, anche se è aperta. Mi volto e vedo Paul fissarmi con aria affranta. Ovviamente tutti hanno visto la scena, compresi loro. E domani la vedrà anche il resto del mondo.

Una fitta mi trafigge lo stomaco quando realizzo che non è solo per questo la sua espressione è triste e comprensiva.

-Cosa c'è, Paul?- Chiedo allarmato.

-Isabelle... Non è più qui. Ha chiesto a Eugene di portarla all'aeroporto, son partiti cinque minuti fa.- Confessa, prendendomi alla sprovvista.

E' scappata via, senza neanche volere un confronto con me. Se ne è solo andata come se non valessi nulla. Ma, in effetti, cosa valgo?

-Perchè non me lo hai detto subito?- Dico mentre lo supero uscendo dal camerino. Lo sento seguirmi alle mie spalle e le chiavi tintinnargli in una mano. Ormai mi conosce così bene che sa già dove voglio andare.

-Il tempo di venire a saperlo e cercarti.-

-E di lasciarli scappare via.-

Non mi risponde, perchè sa che non c'è niente da dire. Usciamo dal palazzo, nel parcheggio, e saliamo in silenzio su una delle macchine delle studio. Un altro cameraman sta dietro con la sua telecamera sempre accesa, ma in questo momento è l'ultima persona di cui mi interessi.

Partiamo e subito troviamo un semaforo rosso.

-Dai, cazzo!- Impreco.

-Derek probabilmente non troverà posto su un aereo per casa proprio adesso. Faremo comunque in tempo.-

-Non importa, non voglio rischiare, voglio parlarle.-

I minuti su questo ammasso di ferraglia sembrano ore e non riesco a far altro se non inveire contro ogni essere vivente che si mette sulla nostra strada.

Stavolta l'ho fatta grossa, stavolta dovrò scongiurare il suo perdono, pregarla in ginocchio di darmi un'altra possibilità.

Ora nel mio cervello tutto si collega, tutte le frasi non dette, tutta la paura di raccontarsi, tutte le sue reazioni più strane. Il modo in cui si comportò quando trovò la coca nel mio giubbotto, o la sua difficoltà nel dovermi raccontare di se durante il gioco l'altra sera, il modo in cui parlò di suo padre all'uscita del lago. Tutto si collega.

E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora