DEREK
Suono il campanello, notando nuovamente il cognome "Wood" cancellato. L'ultima volta non le ho chiesto il significato di quell'errore e lo farei oggi se non fosse che ho paura di sconfinare troppo nel privato. Probabilmente non me lo direbbe. Senza neanche sentire una parola provenire dal citofono, la porta si apre con uno scatto. Lo prendo come un invito ad entrare. Ancora una volta ignoro l'ascensore, tutt'altro che stabile, e prendo le scale fino ad arrivare al secondo piano. La porta di casa è accostata. Mi avvicino e busso.
-Posso?-
-Sssh.- Sento "dire" dall'interno. Sì, posso. Apro la porta con cautela, per paura di aver frainteso ciò che ho appena sentito. La stanza è completamente buia, se non per le luci traballanti di due candele poste sul tavolo e quelle provenienti dalla televisione. Prima ancora di vederla, sento il rumore di qualcuno che mangia. Lei è la, seduta a gambe incrociate sul divano a fiori che si trova davanti alla tele, tutta infagottata in una enorme coperta a quadri e con una ciotola in mano. Non gira neanche la testa per guardarmi, semplicemente toglie una mano dalla ciotola e la picchietta sul divano, accanto a se. Sorrido e in religioso silenzio chiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino al divano. Mi siedo dall'altro lato, in modo da essere abbastanza lontano da non cadere in tentazione e da non turbarla. Rivolgo il mio sguardo alla tv e vedo che si tratta di un cartone animato. Penso di averne vista la pubblicità, ma essendo un film per bambini non mi ci ero mai soffermato troppo. La guardo perplesso. Non sono sicuro di capire bene cosa sta succedendo. Ha diciannove anni, dovrebbe essere un po' troppo matura per i cartoni.
-Puoi avvicinarti. Non mordo... oggi.- Dice con un sorriso divertito. Sono ancora un po' confuso, ma quel sorriso scioglie ogni tensione che provavo fino a cinque secondi fa, oltre al fatto che quella sottile insinuazione mi eccita da morire. Non farti troppi viaggi Derek, è solo Isabelle, lei non fa insinuazioni nei tuoi confronti! Mi avvicino un po', scivolando piano sul divano per evitare di rovesciare i popcorn. Senza dire niente lei allunga il braccio verso di me, tenendo in mano la ciotola, fino a depositarla, senza staccarsene, sulle mie gambe. Ne prendo una mangiata e lei subito ritrae il braccio, iniziando a smangiucchiare con avidità. Appena finisce di masticare un popcorn, ne mette in bocca un altro, muovendo la bocca in un modo che mi ricorda il criceto che avevamo io e Pamela da piccoli. Si chiamava Snow, o meglio, Snow-white, nome scelto da mia sorella ovviamente. Io lo avrei chiamato Fulmine, o Rambo, ma lei è più piccola e le ha sempre avute tutte vinte. In effetti a pensarci bene aveva anche lo stesso carattere di Isabelle. Snow era una bella cricetina: bianca, sempre dolce, ma quando meno te lo aspettavi ti tirava certi morsi al dito da farti venir voglia di portarla in un rettilario per darla in pasto a un serpente. Nessuno poteva avvicinarsi alla sua ruota, e se eri un estraneo la toccavi a tuo rischio e pericolo. –Smettila di fissarmi, mi metti ansia.- Dice a un certo punto Belle, risvegliandomi dal viale dei ricordi.
-Scusa Snow.- Le rispondo ancora prima di accorgermi di averla appena chiamata con il nome del mio defunto criceto. Avvampo all'istante, ma lei non sembra essere confusa o arrabbiata, anzi, potrei dire che sul suo viso c'è un leggerissimo ghigno. Forse è meglio che io guardi il film e stia zitto, è la cosa migliore, anche se lo ho già fatto ieri con Angelina e non è andata per niente bene. Spero solo non voglia passare tutto il pomeriggio standosene zitta davanti alla televisione. Mi rilasso, rilasciando un sospiro e allungo un braccio sulla spalliera del divano, mentre con l'altro le rubo ancora qualche popcorn dalla ciotola che si trova tra le sue gambe. Sono davvero buoni tra l'altro. Lei mi guarda in cagnesco, ma poi sorride di nuovo. Un sorriso magnifico. Il mio cuore manca un battito. Ma che cazzo mi prende? Mi concentro sul film. Dopo circa un paio di minuti capisco che è arrivata la scena più importante: la grande battaglia tra draghi buoni e cattivi. Belle mi si avvicina istintivamente quando i due enormi draghi combattono tra loro, e scivola ancora di più quando quello buono viene battuto dal cattivo. Non penso sia una tecnica da rimorchio far vedere, al ragazzo con il quale ci stai provando, un cartone e farti anche vedere estremamente coinvolta nella sua trama. Quando poi, il drago nero, per sbaglio, colpisce il padre di quello che sembra essere il protagonista, lei spalanca gli occhi e addrizza la schiena, come se la cosa la abbia lasciata sotto shock. Ancora peggio quando il protagonista e il suo drago nero vengono ghiacciati da quello cattivo. Si avvicina un po' di più e io non riesco a trattenere l'istinto di appoggiare il braccio sulle sue spalle e stringerla. È più forte di me, ma la sento subito irrigidirsi. Rimane così, tesa, per un bel po', ma io non tolgo il braccio e lei non si scansa. Pian piano la sento rilassarsi, probabilmente troppo distratta dal film per pensare a me. Io invece mi accorgo chiaramente della pressione del suo corpicino sexy sul mio lato sinistro. In certi momenti, come questo, sembra la ragazza più dolce che io abbia mai conosciuto, altre volte sembra la più seccante e impertinente, ma so che in realtà c'è molto altro in lei.
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E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]
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