19 Gennaio
ISABELLE
Sento il telefono squillare, perciò allungo il braccio fino al comodino e, ancora con gli occhi chiusi, rispondo.
-Pronto.-
-Isabelle, tesoro, stai bene?- È mia madre, che, con la sua voce acuta, ha deciso di non farmi dormire dopo aver passato metà nottata in piedi a cercare di calmarmi, sia per l'ira verso Derek, si per la preoccupazione per lui che non è più tornato. Infine mi sono addormentata, l'ira si è calmata, la preoccupazione no. Spero solo sia in cucina, a fare colazione. Nel suo letto, stanotte, non è tornato, in qualunque caso.
-Sì mamma, tutto a posto.-
-Ti ho svegliata?- Ora se ne preoccupa?
-No, tranquilla.- Mento per non farla sentire in colpa. Finirebbe col rimanerci male, e non me la sento proprio.
-Hai dormito poco? Sembri stanca.- La scoperta del secolo. Sono distrutta, per colpa di quel coglione.
-Sì. Ho litigato con Derek.-
-Quando?- Mi chiede come se le avessi appena detto che ho ucciso una persona.
-Ieri sera. È stato solo un malinteso, una cavolata, ma lui se l'è presa e è uscito di casa. Non so neanche se è tornato.- Le spiego frettolosamente.
-Oh tesoro, mi dispiace. Cos'è successo?- Mi chiede, ma il mio udito è rapito da delle voci che sento in cucina, una di queste è di Derek. Mi alzo dal letto e un capogiro mi coglie alla sprovvista, obbligando a risedermi. Forse mi sono alzata un po' troppo velocemente.
-Mamma ascolta, adesso non posso, ti richiamo più tardi. Devo andare. Ti voglio bene, ciao.- Metto giù e percorro la stanza a tempo di record. Noto che sul comodino il cellulare, che ieri Derek si è dimenticato, non c'è più e che i vestiti che ha indossato sono ripiegati e posti sulla sedia della scrivania. Mi precipito fuori dalla stanza e nel salone. Guardo prima Lucas, poi Sam. Sento il rombo di un'auto che si accende. Corro alla porta ed esco sul vialetto, ma lui è già in fondo alla strada. Tutta la rabbia di ieri sera torna nuovamente. Vorrei rincorrerlo, tirarlo giù a forza dal sedile e prenderlo a pugni finché non è così messo male da non potersene più andare in questo modo. Torno in casa, sbattendomi la porta alle spalle. Il divano è disfatto, ora so dove ha dormito stanotte, ma la cosa non mi consola. Non guardo neanche le facce, che immagino sconvolte, dei due coinquilini, ma tiro dritta per la mia strada. Torno in camera, prendo le poche cose che mi servono per potermi concedere una doccia rilassante e, dopo aver chiesto a Sam se posso usare il bagno, mi ci rifugio dentro, sotto l'acqua calda.
L'ora di pranzo è passata da un pezzo, di Derek neanche l'ombra. Quando sono uscita dal bagno sia Sam che Lucas se ne erano già andati, ma mi hanno lasciato un bigliettino in cucina, con scritto che erano a lezione e sarebbero tornati nel pomeriggio. Io ho sfruttato il tempo libero per andare a farmi una corsetta qua nei dintorni. Il quartiere è molto carino e pulito, più che un luogo di gioventù studentesca sembra un posto per famiglie. Quando sono tornata mi sono seduta sulla soglia della porta a guardare le villette intorno a questa, ed ho chiamato mamma, ben evitando l'argomento Derek. Infine, per la noia, e per tranquillizzarmi, ho iniziato a pulire casa. Prima la stanza di Derek, poi il bagno, ora la cucina. Riordino, aspiro, lavo, spolvero, il tutto a passo di MTV e della sua bella musica. Non riesco a fermarmi, perché se mi fermassi penserei e se pensassi potrei prendere la valigia, chiamare il programma e tornarmene a casa mia, ma non voglio che tra me e Derek finisca in questo modo e, forse per la prima volta nella mia vita, metto via l'orgoglio e passo oltre. So benissimo che la colpa è in buona parte mia, ma non posso accettare che lui mi tratti come una bambina. Dietro ogni cosa che faccio c'è un motivo e se solo lui mi avesse lasciato il tempo di spiegare lo avrebbe capito, invece di scappare come un ragazzino stupido, e non come un uomo. E tutta questa messa in scena? Di lui che non si fa più vedere, che non torna... è solo una cazzata, ecco cos'è! Le cose si risolvono parlando, non scappando o portando rancore. Probabilmente Derek non è ancora abbastanza adulto per capirlo. Poso l'ultima sedia del tavolo a terra proprio quando la porta di apre. Nonostante tutto ciò che ho appena pensato il mio cuore fa un salto, sperando che ad aprire la porta sia proprio lui.
||SBAAM.
Mi odiate ancora vero? Ma io vi voglio bene anche se so che vi sto facendo soffrire. Comunque ho visto che ci sono tantissime nuove lettrici e ne sono proprio contenta. Inoltre la storia sta scalando le vette della classifica e di questo devo ringraziare solo voi.
XOXO Gossip Girl... ehm, no, quella è un'altra cosa.
XOXO
Mel96ly<3||
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