03 Febbraio
ISABELLE
Il mio corpo è immobile. La mia mente è immobile. I miei occhi non si riescono a scostare da quel viso.
Resto ferma mentre la persona davanti a me fa un ampio sorriso.
Mi disgusta.
-Felice di rivederti, farfallina.-
Inspiro violentemente risentendo la sua voce. Calda, avvolgente, piena. Una di quelle voci che riempiono le stanze, che danno un senso di pace e di cui le persone diventano dipendenti. La voce di un uomo destinato al comando, al controllo.
Nella mia mente frammenti di memoria appaiono e scompaiono a una tale velocità che diventa difficile riuscire a focalizzare e capire. Immagini che si susseguono e si sovrappongono a quella che sto vedendo ora. Immagini sfocate di un passato felice ed altre più nitide di un tempo più triste.
Mi fermo poi su uno di quei frammenti.
Qualcuno urla al piano di sotto, dei rumori strani arrivano dalla cucina. Mi vedo scendere le scale veloce e aprire la porta.
-Sei soltanto una troia! Sai che potrei portarti via le bambine vero? Sono anche figlie mie, ricordi?-
-Non osare mai più dire certe cose a mia figlia Drew, non te lo permetto.-
-Datemi quei cazzo di soldi!-
C'è una mano alzata, quella di mio nonno. Mia madre si copre il viso rosso mentre piange, poi vengo presa in braccio e portata fuori. E' la nonna.
C'è una frase: -Kate una volta mi ha detto che papà è andato via quando sono nata io. Non voleva darmi la colpa, però forse lo è. È colpa mia nonna? È colpa mia se papà se ne è andato?-
E un pensiero: Papà è arrabbiato. Dev'essere perché lavora tanto, perché è stanco. Per questo ha quella brutta faccia. Henry dice che il suo papà ha sempre la faccia bianca quando torna dal lavoro, perché fa l'avvocato e lui torna tardi tardi ed è sempre stanco. Però lui torna tutte le sere a casa, invece il mio di papà torna solo ogni tanto. Forse la famiglia di Henry è più bella della nostra. Forse Henry non rovescia i bicchieri a tavola e si ricorda sempre di fare la cartella prima di andare a nanna. Forse Henry non si sporca quando mangia il gelato e non prende mai solo due stelline a scuola. No, lui prende sempre cinque stelline. Da oggi anche io prenderò cinque stelline in tutto.
Schiudo appena le labbra e perdo l'equilibrio facendo un passo indietro, mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime non piante. Lacrime che accumulo da tutta una vita. Di rabbia, di tristezza, di rancore.
Mi guarda e il suo sorriso sembra quasi dolce, il suo sguardo sincero, pentito.
Mi viene da sputargli in faccia.
Faccio un altro passo all'indietro.
-Che c'è farfallina?-
-Non chiamarmi in quel modo.- Dico con meno risolutezza di quello che vorrei. La voce mi trema così come tremo dentro.
-Perchè? Ti è sempre piaciuto tanto...- Fa un passo avanti.
-Stai fermo.- Faccio un passo indietro. Sento il muro che ho costruito in questi anni smontarsi pezzo per pezzo. Tutto quello per cui ho lavorato andare in frantumi.
-Piccola parliamone, voglio chiarire le cose tra di noi. Voglio andare avanti.-
-Sei in ritardo di undici anni.- Il mio tono trasuda disprezzo.
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E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]
ChickLitÈ possibile innamorarsi in un programma televisivo? Derek sapeva che non avrebbe dovuto accettare quella scommessa quella sera, ma lui non rifiutava mai le sfide e così era rimasto incastrato tra un programma televisivo e cinque ragazze che non sopp...