E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]

Capitolo 26

08 Dicembre

ISABELLE

Il vento a contatto con la mia pelle bagnata mi provoca brividi lungo tutto il corpo e non so se Ken sarebbe felice di vedermi non solo affaticata, ma anche bagnata e al freddo. Il miglior modo per svenire un'altra volta o farmi tornare l'influenza. Eppure riprendere con la mia quotidianità senza sentirmi uno straccio vale tutti i rischi. Inoltre l'avevo promesso a Britney. Dopo che abbiamo avuto quella conversazione sul fatto che vuole perdere peso non ho più avuto molte occasioni per aiutarla. Tra il programma, il college, il lavoro e l'influenza ho avuto piuttosto da fare e mi sento in colpa da morire. Mi mancano i giorni in cui vivevo ancora qui. Quando mi svegliavo e trovavo nonna in cucina che cucinava una decina di cose diverse per poter soddisfare tutti. O quando potevo uscire, sellare Artemide e partire al galoppo in mezzo ai campi. Quando nel weekend la casa era piena di voci, urla, risate, musica... Mi manca tutto questo. Mi manca la mia famiglia e soprattutto, mi manca il rapporto che avevo con Bri. Approposito. Dov'è finita? Mi guardo intorno senza fermarmi ma vedo solo la stalla, con davanti Eugene che mi riprende, a un centinaio di metri, e enormi distese di prati recintati e boschi. Mi fermo. Okay, dov'è finita? Ero talmente presa dai miei pensieri che me la sono persa. Mi giro su me stessa e la vedo a una cinquantina di metri da me venirmi incontro camminando. Ha le mani sui fianchi, la faccia rossa come un pomodoro maturo e sta letteralmente arrancando. Bhe, forse non è ancora pronta per starmi dietro così a lungo. In fine ha appena iniziato lei. Sono una sorella pessima.

-Ehy Bri! Pensi di arrivare fino a casa o chiamo l'ambulanza?- La prendo un po' in giro. Sarò anche pessima, ma sono pur sempre sua sorella. Lei mi fa un gestaccio e non si spreca neanche a rispondermi. È davvero morta poverina! Certo che si è presentata vestita come se stessimo andando a scalare l'Everest. Pantaloni lunghi felpati, maglia a maniche lunghe con sopra una felpa pesante, fascia per i capelli e calzettoni. Non fa più molto caldo, è vero, ma neanche così freddo, soprattutto per correre. E poi voglio proprio vedere come sarà felice quando si vedrà in tele vestita e conciata così. Lì ci saranno da fare grasse risate.

-Io.- Tira un lungo respiro. –Ti odio.- Espira pesantemente.

-Sei stata tu a dirmi che volevi dimagrire e che dovevo darti una mano. Ora che te la sto dando ti lamenti?-

-Stai zitta.- Mi dice passandomi avanti. Inizio a correre quasi sul posto, l'affianco e mi giro per correre all'indietro mentre la guardo in volto. Sul suo viso rosso i suoi begli occhi color ghiaccio risaltano ancora più.

-Pensa che ora torniamo a casa e ci aspetta una bella grigliata. E pensa che tutto ciò che mangerai non ti finirà sui fianchi perché lo hai appena smaltito. Come ti senti?- Le chiedo col sorriso sulle labbra. Lo so che vorrebbe attaccarmi alla gola in questo momento, ma mi diverto così tanto.

-Da schifo.- Mi risponde tirandomi un'occhiataccia. –E potresti finirla di starmi davanti e fare su e giù? Mi fai venire la nausea.-

-Uh, irascibile. E pensare che fare sport dovrebbe aiutare a calmare i nervi.- Mi rimetto in posizione frontale rispetto alla stalla e torno ad affiancarla, ma senza smettere di correre. Sulla strada che porta a casa vedo arrivare un pick-up scuro. Lo riconoscerei tra mille. –Guarda, sono arrivati gli altri!- Sono così contenta! Capita di rado che vengano proprio tutti quando li invito. Specialmente la coppietta infelice e Cal. Lui, in realtà è passato solo una volta da casa mia: quando a inizio anno avevo bisogno di una mano per spostare qualche scatolone pieno di roba da portare all'appartamento e tutti gli altri erano a una gara di dressage.

-Gli altri chi?- La mia sorellina ha il tono preoccupato, la fronte aggrottata e gli spalancati. Sento quasi il suo cervello lavorare. So che sa chi è arrivato, solo che non ci vuole credere. Ma nessuno glielo ha detto?