Capitolo 36

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06 Gennaio

ISABELLE

Sto camminando per i corridoi dello studio a passo deciso e veloce, in preda all'agitazione e al panico. Come farò a guardarlo negli occhi? Ma mi rendo conto di cosa ho fatto? Gli ho detto che lo amo. Pensavo di arrivare qua tranquilla e affrontare la cosa al mio solito modo: con piena consapevolezza di me stessa, sicurezza e tranquillità. Invece no. Non è da me sentirmi così, ma no, non sono tranquilla e non sono sicura. Mi sento una ragazzina delle medie che ha appena confessato al suo amichetto di averlo amato fin dalle elementari, aspettandosi che questo le rida in faccia e lo vada a dire a tutta la scuola. Certo, non ho la sicurezza che lui si ricordi di ciò che gli ho detto, e non c'erano neanche le telecamere, ma dalla gola all'intestino sono un groviglio di tensione e strane sensazioni. Perché sono così agitata? No, non è proprio da me, eppure non so come rilassarmi. E ho fame. Molta fame, perché stamattina ero così ansiosa che non ho voluto far colazione, e neanche pranzare, e ora, mentre in camerino ero sul punto di svenire, ecco arrivare il mal di testa e una fame incontrollabile. Ma io so dove andare. Sbircio nella stanza. C'è il banchetto, c'è il cibo, e nessun altro in vista.

-Oh Dio, non vedevo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti.- Mormoro a bassa voce, mentre inizio a riempirmi un piattino con tramezzini, pizzette, gnocchi fritti e crocchette di patate. Tutte cose molto salutari, come se non mangiassi già abbastanza schifezze! –A te ti prendo? Ma sì dai, al massimo metto su un chiletto, neanche si noterà.- Dico a della fantastica pasta al forno in cui probabilmente ci saranno duecento calorie in ogni suo centimetro quadrato. Dev'essere favolosa. È così unta, calda attraverso il piattino di plastica... Mi giro di scatto, ma non c'è nessuno. Eppure ho sentito una risata. Un ghigno più che altro. Oddio, io so da dove proveniva e anche da chi. Mi paralizzo. Forza e coraggio. Mi abbasso, raccolgo un lembo della tovaglia e vi guardo sotto. Derek. Sulle gambe una teglia di pancake, sulle labbra un sorriso mozzafiato e negli occhi uno strano luccichio. Non possono che non tornarmi in mente tutti miei sogni... in cui lo bacio, lo tocco, lo...

-Muoviti, vieni sotto, prima che arrivi qualcuno.- Mi ordina. Sì, ha ragione. Mi abbasso e sgattaiolo sotto il tavolo, posizionandomi di fronte a lui. E ora? Come dobbiamo salutarci? Con un bacio? Perché avrebbe senso se non fossi così imbarazzata per ciò che gli ho detto. Anche lui non mi sembra propenso a baciarmi. Perché si ricorda tutto, ovvio. Sì, forse è meglio che parlo per prima e gli dica che è stato un terribile errore. Almeno ora non ci sono i nostri cameraman, siamo soli e non dovremmo spiegare niente a nessuno. Sì, è il momento giusto.

–Dobbiamo smetterla di incontrarci così.- Butto lì per smorzare la tensione. La mia tensione.

-Ho scoperto questo posto prima di te, sei tu l'intrusa.- Controbatte lui, dando un morso a un dolce. Mentre le sue labbra si chiudono intorno a quel pancake la mia mente è già in un mondo lontano in cui esse sono su di me. Finiscila Isabelle. Chiudo gli occhi un secondo e mi riscuoto.

-Solo perché sono arrivata con qualche mese di ritardo. Altrimenti lo avrei trovato prima io.- Ribatto.

-Forse, ma non ne avremo mai la certezza perché non è ciò che è successo. Mi spiace.-

-Stai zitto e mangia.- Gli ordino. Lui sorride con quel suo mezzo sorriso sexy, di chi ha troppa autostima, e torna al suo pan cake. Io intanto ingurgito un paio di pizzette e uno gnocco fritto. Dio! Non chi sia il cuoco in questo studio ma lo voglio assumere a vita per il mio appartamento. Gnocchi fritti ogni giorno fino alla mia, prematura, morte. Morta, ma felice. Dopo un paio di minuti di silenzio però il clima inizia a farsi teso e Derek non sembra sopportarlo.

E se non volessi innamorarmi di te? || 1# Fairy-Tale Love Serie [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora