Shock.

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Shock.


(Tarjei)

E' lunedì mattina, si ritorna a scuola. Mi sono leggermente calmato. Domenica ho passato la giornata tenendo la mente occupata. Ho studiato il copione, le battute le ho tutte in testa, mi sento soddisfatto di me. Essendo un attore anche di teatro per me è essenziale avere ogni battuta sotto controllo. Da queste prime pagine ho notato che le effusioni sono poche, da una parte è meglio cosi, dall'altra sto morendo. Vorrei tanto tornare a baciarlo...

Comunque Henrik era venuto per riportarmi le scarpe. Mia madre dice che ha anche chiesto di me. Gli hanno detto la verità, ossia che non era un buon momento e infatti mi ha lasciato totalmente in pace. Non ho ricevuto ne altre chiamate ne altri messaggi.

Cammino verso la scuola sempre un po' sull'attenti. Ho paura che appaia da un momento all'altro. Oslo sa essere davvero molto piccola quando NON vuoi incontrare qualcuno.

Passo davanti al solito vicolo cieco con i cassonetti della spazzatura in bella vista e mi sento tirare la giacca a scaraventare al muro. Ci mancava solo una rapina in questo periodo di merda.

Tengo lo sguardo basso, "ti darò tutto quello che vuoi, ti prego non picchiarmi!!"

Henrik mi tira su il mento alzando il sopracciglio, "fidati, avrei davvero tanta voglia di spaccarti la faccia!"

Rimango senza parole.

"Ma infondo sei troppo dolce, nessuno vorrebbe rovinare questo bel faccino", sorride.

Sono in totale shock, non so cosa dire, lo fisso con la bocca aperta e basta. Isak sembra far parte di me ormai.

Henrik smette di sorride, "sappi però che sono incazzato nero con te!"

"Io...io...mi dispiace, davvero, non...è come pensi, io...", inizia a parlarmi sopra.

"Pensavo ti fidassi di me!"

Cosa? Ma stiamo parlando della stessa cosa o no?

Lo guardo sempre più in stato confusionale.

Lui mi guarda come se aspettasse una risposta ma poi si siede a terra e mi invita a fare lo stesso.

Mi siedo accanto a lui. Non ci guardiamo.

"E' successo anche a me..."

"...cosa?"

"Ho avuto un'erezione...con te."

COSA? COSA? COSA? Ok, Tarjei, stai calmo, puoi controllare questa cosa! Puoi farcela!

"...quando?"

Si massaggia il collo, "sul set, durante la scena in hotel."

Oh. Ora si spiegano molte cose...

"Ma penso sia normale. Ci troviamo spesso in circostanze sempre piene di tensioni. Il nostro corpo deve pur reagire in qualche modo, no?", mi guarda, chissà cosa si aspetta che gli risponda. Cerco di non sottolineare il fatto che a me sia successo FUORI da una circostanza di tensione alla "Evak".

"Credo...credo di si.

"Hai mangiato?"

Da dove gli spunta sta cosa adesso? Ha tagliato completamente il discorso, cioè, si, meglio cosi, però...

"p-perché me lo chiedi?"

"Tua madre sabato mi ha detto che non hai pranzato."

"Cosa fai? Stalkeri mia madre adesso?"

"Tu non capisci, io non voglio che tu muoia."

OK. CHE CAZZO SI E' FUMATO PRIMA DI VENIRE DA ME STAMATTINA?

"Che...stai dicendo?"

Sembra teso, si alza e si risiede di fronte a me.

"Mi preoccupo per te, cioè, mi preoccupo in generale, io...ho avuto dei problemi, qualche anno fa."

"Che tipo di problemi?"

"Alimentari. E...si, non dire che è una cosa SOLO da ragazze. La mia carriera di attore mi pressava tanto, volevo...essere bello...cioè, essere il ragazzo con le misure standard."
"Ti prego, dimmi che scherzi."

"No, Tar, non scherzo, ma ora sto bene. Ma non mi piace che le persone a cui tengo sottovalutino una cosa importante come il cibo."

"Henrik tu sei meraviglioso."

OK, FRENA TARJEI, E QUESTA DA DOVE TI E' USCITA? QUESTO E' PEGGIO DI UN'EREZIONE.

"Cioè, non c'era nessuno che ti diceva che eri già perfetto per gli standard o quel cazzo che sono?"

Mi sorride illuminandosi completamente.

"Si, qualcuno c'era, e sono stato salvato. E ora salverò te!", guarda l'orologio, "ormai è inutile che tu vada a scuola, sei in completo ritardo, quindi verrai a bere e mangiare qualcosa con me."

"La mia carriera scolastica crollerà per colpa tua!"

Ride. Dio, è davvero meraviglioso.

Ci incamminiamo verso il bar più vicino. Per la prima volta mi sembra di camminare a punta di piedi. Sto bene, sono tranquillo, Henrik si è aperto con me e mi ha fatto bene. Però sono masochista. Mi dispiace, ma tutto o niente nella mia vita.

"Come va con...?", non mi fa neanche finire la frase.

"Bene...cioè, normale, credo."

"Normale?"

"Non lo so, sta diventando...la solita routine. Come se fossimo sposati e non mi piace. Negli ultimi mesi ho avuto più erezioni per te che per lei."

Malgrado la sua frase sia totalmente ironica mi tremano le gambe.

"Ho bisogno di qualcosa, di un brivido, ho bisogno di tornare a sentire qualcosa, di avere qualcosa che mi sconvolga di nuovo la vita, capisci? Qualcosa che mi lasci totalmente sotto shock."

Mh, un po' quello che provo io quando sto con lui.

"Ma per ora niente. Lei è sempre molto impegnata e anch'io, ogni tanto ci vediamo, andiamo a letto insieme, bello, per l'amore di Dio, non posso lamentarmi...ma poi la cosa...finisce li. Non mi viene voglia di...coccole, mi viene voglia solo di farmi un panino. Mi sento una brutta persona."

"Non l'ami più, semplice."


(Henrik)

Una cosi normale e semplice frase mi trafisse come nessun coltello sarebbe mai riuscito a fare.

La mia vita è sempre stata piena di certezze, sicurezze. Ho sempre avuto tutto sotto controllo. ESIGO il pieno ordine nella mia vita e nella mia testa. Ma in questo momento mi rendo conto che Tarjei ha ragione e la cosa mi fa paura, paura da morire.

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