#Stella
Little Miss Perfect.
Amata, acclamata, apprezzata.
Ho sempre vissuto una vita perfetta e serena.
Una sola debolezza: l'amore.
Vengo da una normalissima famiglia della città degli angeli.
Mia madre impiegata, mio padre artista. Un amore sereno e pacifico.
Mia madre era la mente della famiglia, mentre mio padre l'anima sognante.
Insieme crearono il duo perfetto e mi fecero crescere tra sogni e realtà mixati in una formula perfetta. Ebbero solo me, e la mia vita in famiglia fu la migliore al mondo.
Mi hanno sempre amato incondizionatamente, hanno sempre rispettato i miei sogni e la mia personalità. Papà capii subito il mio amore per il teatro, era comparabile al suo amore per l'arte: spesso disegna ancora ballerine, la sua musa ispiratrice di quel genere di opere sono sempre stata io.
Sono cresciuta a latte e palcoscenico. Ho iniziato a ballare ancora prima di aver cominciato a camminare. La danza classica e contemporanea sono quelle studiate per più tempo, ma ormai so cavarmela in ogni tipo di stile.
A scuola sono sempre stata quella popolare. Camminavo a rallentatore, con il mio migliore amico Jasper, come se il mondo fosse completamente nostro: rimanendo però gentile e disponibile con tutti.
Salvai Jasper dal suo inferno. Lo conobbi all'asilo e capii subito che c'era qualcosa che non andava in quel faccino. Amai Jasper nel modo più profondo e sincero, ma non nel modo in cui lui sperava. Alle medie fece coming out con me, si definii bisessuale. Cominciato il liceo mi convinsi di essere come lui, anzi, mi definivo pansessuale. Ma la verità è che non riuscivo a fare altro che andare con le ragazze, i ragazzi non mi ispiravano davvero niente.
Ogni volta che uscivo con qualcuna lo vedevo soffrire, sapevo dei sentimenti di Jasper nei miei confronti, ma volevo che restasse il mio migliore amico.
Crescendo diventò sempre più difficile, iniziammo ad andare d'accordo sempre meno, tranne che a teatro. Quello era il nostro mondo, l'unica cosa davvero importante.
Finì a letto con Jasper dopo un'immensa delusione d'amore. Cercavo affetto e...non avevo mai fatto sesso con nessuno, neppure con le ragazze, non riuscivo mai a fidarmi fino infondo, notato che la maggior parte delle mie storie durava pochi mesi, a causa dei miei impegni teatrali, del mio carattere forte, e del mio mettere la danza prima di ogni cosa o persona.
Fu bello...con Jasper, ma lo fu solo perché...sentivo il bene che mi voleva.
Quella singola notte ci distrusse, perché quella notte fu la più bella della SUA vita, ma non della mia. Non mi pento di niente, ma...da parte mia non c'erano sentimenti o attrazione.
Passammo la fine dell'ultimo anno di liceo nel più completo silenzio.
Ci ritrovammo a New York insieme, ed inizialmente la cosa mi fece soffrire molto: nei sogni ad occhi aperti che facevamo da piccoli saremmo dovuti andare a vivere insieme, fare audizioni insieme, fare tutto insieme. Invece mi ritrovai sola e spaesata, e col cuore a pezzi a causa della ragazza che ritenevo l'amore della mia vita, e che conobbi poco dopo quella "famosa notte".
Lei mi devastò il cuore, gelosa ed invidiosa del mio talento, ma allo stesso tempo il suo trofeo da mostrare ad amici e parenti.
Imparai a cavarmela completamente da sola a New York, consapevole del mio talento. Subii scherzi e cattiverie di ogni genere alle audizioni e nei dormitori, ma credevo in me stessa, lasciai correre ogni loro giochetto e arrivai dritta al mio obiettivo, giocando sempre pulito.
Non mi fu difficile farmi degli amici e vivere appieno la mia sessualità: New York non era solo il pentolone delle cattive persone, anzi, ne trovai molte simili a me.
Per quanto riguarda l'amore, mi fermavo a semplici rapporti occasionali, il mio unico obiettivo a New York era quello di brillare, poco m'importava del resto.
Mi contornai di persone che stimavo e amavo, senza mai rischiare di finire travolta nell'illusione amorosa.
Ma inevitabilmente successe: Lorena.
Lorena fu una delle mie primissime amicizie, ed iniziammo a frequentarci solo verso la metà del terzo anno. Lei conosceva la mia storia ed i rischi che correva stando con me. La feci soffrire molto, perché davo davvero poca importanza ai miei sentimenti.
Tarjei mi diede una mano a lasciarmi andare, a darle una chance, a provare a credere almeno per un minuto che qualcuno potesse non devastarmi il cuore.
Seppi sdebitarmi molto bene con Tarjei nel tempo. Nonostante la mia relazione con Lorena non sia quella che vivo oggi, mi ha comunque insegnato tanto.
Tarjei è diventato il mio migliore amico, e nonostante riuscii a tornare molto amica di Jasper il nostro rapporto è sempre rimasto leggermente modificato.
Ho aiutato Tarjei dal momento in cui mise piede a New York, perché vidi in lui una persona speciale, ma troppo spaventata, proteggendolo dalle insidie che io dovetti sopportare, soprattutto al primo anno.
Lui, al contempo, mi ha insegnato tantissimo sull'amore, mi ha insegnato ad affrontare la sofferenza e a farla diventare una forza.
Tra noi c'è sempre stata una profonda stima reciproca. Non mi persi nessuno dei suoi spettacoli, serie tv, films, e lui fece lo stesso con me.
Ci supportammo ai Tony Awards, ed ero presente alla notte degli Oscars che lo vide protagonista, guardandolo come se...un pochino...lo avessi creato io. Ho sempre avuto un forte istinto materno nei suoi confronti, nonostante ci separino solo due anni di differenza.
Oggi sono insegnante di danza alla Juilliard, single, ma allo stesso tempo felice ed in attesa di un amore che saprò affrontare con dolcezza e serenità.
A Tarjei feci non uno, ma ben due regali per sdebitarmi e fargli capire quanta stima e fiducia io avessi in lui, ma quella è un'altra storia.
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#Evak
FanfictionCOMPLETA [Non fatevi ingannare dal titolo, è una storia Tarjei/Henrik.] *Capitoli Bonus in corso* SEQUEL ONLINE! English Version on Wattpad: https://www.wattpad.com/story/106922355 English Version on AO3: http://archiveofourown.org/works/10066259/ch...