"You're crazy and I'm out of my mind..."

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"You're crazy and I'm out of my mind..."


(Henrik)

Siamo appena atterrati nella città dell'amore. Ci tenevo particolarmente a questo viaggio a Parigi. Inizialmente, dovendo fare una semplice settimana di off, avevamo pensato a delle spiagge immense, ma ho un progetto più grande per questo viaggio. Non voglio una spiaggia, non voglio rilassarmi in quel senso. Voglio rilassare la mente in una delle città più belle al mondo, per poi mettere in atto un piano più grande.

Lasciamo in hotel le nostre cose e ci buttiamo subito a capofitto nella città. Osserviamo le case, i palazzi, i ponti, la Senna. Prendiamo un battello per goderci l'atmosfera della città.

"Sono stato a Parigi con i miei genitori qualche tempo fa..."

"E chi non ci è mai stato?", ridacchio, "C'è qualcosa in particolare che vorresti vedere, una volta scesi da qui?"

"In realtà vorrei salire sulla Torre Eiffel con te, anche se...ho una paura cane!"
Scoppio a ridere, "Ricordo quanto è stato difficile per te al Raddison Blu Plaza! Ma tranquillo, anche questa volta ti terrò stretto a me!", dico prendendogli la mano.

Sorride, "Mi hai aiutato a superare la paura dell'aereo, ormai non temo più niente se sono con te."

Arrossisco un po' per quella affermazione, mentre lui ridacchia a causa della mia reazione, "Allora, quand'è il concerto?"
"Domani sera."
"Ulrikke e Lisa le incontriamo lì?"
"Esattamente."
"Non pensavo fossero delle fans cosi sfegatate da seguire John Legend fino a Parigi!"
Ridacchio, "Già, non lo sapevo nemmeno io."

Scegliamo di salire sulla Torre Eiffel nell'orario del tramonto, dovrebbe essere molto romantico e dolce. Forse dovrei realizzare in quel momento il mio progetto, forse sarebbe più appropriato.

Facciamo un giro davanti a Notre Dame, e guardando una delle mille sezioni del Louvre. Amo l'arte, penso che riesca a rilassarti più di una bella dormita. C'è silenzio e calma nei musei. Ti permette di riflettere. No. Non cambierò il mio progetto, accadrà al concerto. Ho deciso. Si, sulla Torre Eiffel sarebbe stato romantico, ma forse un po' troppo cliché. Già è cliché il fatto che gli chieda una cosa del genere a Parigi. Forse avrei dovuto fargli questa proposta davanti ad un quadro, non è una cosa che accade tutti i giorni.

Dio, non mi sono mai sentito cosi insicuro e spaventato in vita mia! C'è confusione nella mia testa. So che vale più il livello simbolico di questo gesto, che il modo in cui viene chiesto, ma vorrei che fosse tutto perfetto.

Ne parlo al telefono con mia madre da settimane. Mi dice di stare calmo, di rilassarmi, che Tarjei mi ama e che questa scelta è stata dettata dal fatto che stiamo bene, bene veramente. Quindi, perché non farlo? Se due persone stanno bene meritano di fare questo passo. Diventeremo ancora di più una famiglia. Cosa c'è di più bello?

-

Tarjei si stringe forte a me mentre l'ascensore in vetro inizia a salire. Nasconde il viso nell'incavo del mio collo. Io scoppio a ridere e gli accarezzo i capelli.

"Ti prego dimmi che siamo arrivati."
"Abbiamo appena cominciato a salire! Sssh...stai calmo. Voglio vedere come reagirai quando prenderemo il secondo, che ci porterà ancora più su!"

Accentua la presa, "Aaaah, non dirmi ste cose, parlami di qualcos'altro."

"Ho prenotato al ristorante del primo piano, quando scenderemo ci fermeremo li."
Si stacca di colpo guardandomi, "FINIREMO A VIVERE PER STRADA SE CONTINIUAMO A SPENDERE I SOLDI COSI!", si accorge dell'altezza e torna a stringersi forte a me con uno sguardo spaventato.

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